Polo culturale di Santa Scolastica e San Pietro | Fernando Russo

Lavori di recupero, valorizzazione e fruizione del Bari / Italy / 2011

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PREMESSA In considerazione della particolare natura dell’intervento di restauro e di recupero funzionale dell’ex Monastero di Santa Scolastica, destinato a divenire un contenitore museale, la Direzione Regionale ha ritenuto opportuno consentire alle Imprese, con l’ausilio dei progettisti, di integrare il progetto esecutivo di I lotto posto a base di gara con delle soluzioni tecnologico‐impiantistiche e integrazioni tecniche in merito ai seguenti punti: 1) ottimizzazione della condizione e della tecnica dello scavo archeologico con particolare riferimento al miglioramento della fruzione dell’area archeologica; 2) soluzioni progettuali migliorative degli aspetti architettonici e strutturali delle parti di nuova realizzazione per il miglioramento della fruizione del Bene Culturale; 3) proposta di miglioramento della fruizione e valorizzazione del Bene Culturale con approcci innovativi e multimediali; 4) proposta migliorativa per l’inserimento architettonico degli impianti tecnologici e l’utilizzo di impianti ad alta efficienza energetica. Integrazione di nuovi impianti nella rete impiantistica esistente, eventuali predisposizioni per futuri ampliamenti; 5) proposte migliorative della progettazione illuminotecnica per la valorizzazione dell’Art‐Way e la flessibilità e modularità di allestimento di mostre. IL PROGETTO L’ obiettivo strategico del progetto è il recupero del rapporto che il monumento ha sempre avuto, data la sua ubicazione, con la città e con il mare. Infatti il polo di Santa Scolastica ha avuto, sin dall’ antichità, quel ruolo di “cerniera” tra il borgo antico e il mare, ora perduto. Pertanto una prima rivisitazione del progetto di I lotto riguarderà la sistemazione esterna del bastione in rapporto alla sua vocazione storica con l’acqua. Nell’individuazione degli obiettivi di intervento proposti nel progetto esecutivo di I lotto è certamente prioritario il percorso di attraversamento (Art‐Way), ai fini della fruizione e di una flessibilità dello spazio per l’eventuale ampliamento degli spazi espositivi, quindi una maggiore attenzione agli impianti di multimedialità, elettrico ed illuminotecnico degli ambienti ed un maggiore controllo degli ambienti interni attraverso un sistema TVCC più elastico. Pertanto, sono stati tenuti in particolare attenzione gli obiettivi posti per le migliorie da proporre, in particolar modo: l’impostazione di uno scavo archeologico in progress, da essere immediatamente fruibile, “un cantiere in itinere” per offrire alla cittadinanza ed al più vasto pubblico informazioni sull’andamento dei lavori, secondo la filosofia dell’”aperto per lavori”; la conservazione del complesso monumentale nel rispetto delle sue caratteristiche volumetriche ed architettoniche dei diversi spazi che dovranno accogliere le nuove destinazioni;l’adeguamento dei livelli di sicurezza ed il miglioramento della qualità estetico‐funzionale degli impianti tecnologici, in particolare interessati dal percorso Art‐Way; l’eliminazione delle barriere architettoniche presenti lungo il percorso, confermando le linee e quote del progetto esecutivo. SOLUZIONI PROGETTUALI MIGLIORATIVE DEGLI ASPETTI ARCHITETTONICI E STRUTTURALI DELLE PARTI DI NUOVA REALIZZAZIONE Le migliorie riguarderanno invece: l’ingresso esterno ed il percorso nel bastione; le passerelle interne; gli ambienti con strutture vetrate. --L’ingresso esterno ed il percorso nel bastione. Questo continuo ritornare sul significato del rapporto della città con il mare ha portato la proposta progettuale migliorativa a caratterizzare l’area di ingresso al museo attraverso la presenza di uno specchio d’acqua , che scorre su piani in leggera pendenza; una lama d’acqua che accoglie il visitatore. La lama d’acqua si innesta nell’angolo del bastione, chiusa da un lato dalla rampa trapezoidale, che conduce alla quota di accesso al museo. Le forme ed il disegno del progetto riprendono l’andamento mistilineo del fronte del lungomare, dalla punta lancionata del fortino, agli spigoli delle mura, ai tagli degli accessi, un susseguirsi di linee spezzate. Il suo perimetro si proietta in avanti, a sottolineare la forza del bastione angolare, quasi a ricostruirne la sua originaria unità con l’acqua del mare, ed allo stesso tempo si protende ad accogliere il visitatore, con la sua luce, con i suoi colori catturati al cielo, ed il sottile rumore dello scorrere dell’acqua. Il profilo a terra della distesa d’acqua è segnato da una lunga seduta in pietra, che ne accentua l’andamento spezzato e sottolinea la forza del suo spigolo proteso verso il mare. Questa diventa un luogo di sosta, piacevolmente raffrescata dalla presenza dell’acqua. Di sera, tale elemento si evidenzia come segno di luce: la seduta, sotto illuminata da un led, disegnerà il profilo dello “sperone”, in modo leggero, appena accennato, senza cercare un confronto con il manufatto storico preesistente, nel suo assoluto rispetto. Un segno nel paesaggio urbano che induce il viandante ad alzare gli occhi sul meraviglioso scorcio del bastione del monastero. L’intervento si estende fino al marciapiede esistente, con una pavimentazione architettonica in ghiaietto ammaltato del tipo chromofibra, che si allarga nel verde esistente. Riducendo l’ impronta del costruito, prevista dal progetto esecutivo messo a bando, si preserva e si sottolinea il forte valore paesaggistico dell’ area a verde che circonda il muraglione. Tale percorso accompagna il visitatore fino alla rampa, che sale lungo la vasca d’acqua, e lo conduce al livello dell’ingresso, davanti al quale si allarga uno spazio esterno, che si affaccia sulla lama d’acqua. All’interno, il progetto posto a base di gara prevede la rimozione della gradonata esistente e la realizzazione di un “percorso sopraelevato attraverso un sistema di passerelle, realizzate in struttura metallica e pavimentate con pannelli di listelli in legno di castagno. Tale sistemazione consentirà al visitatore di “scorrere perimetralmente lungo lo spazio del bastione”, osservando i rinvenimenti archeologici emersi al di sotto del piano di calpestio e le proiezioni mirate alla loro conoscenza. La proposta progettuale migliorativa in oggetto, rispettando la stessa logica della distribuzione funzionale dei percorsi, prevede l’inserimento di spazi di sosta che “dilatano”, in alcuni punti scelti, il percorso delle passerelle. Il visitatore, dunque, nel suo percorso, scorgerà alcuni improvvisi ampliamenti dello spazio, che , con uno sbalzo, lo proietteranno verso il centro del bastione, orientando il suo sguardo verso alcune parti particolarmente interessanti dei ritrovamenti archeologici. Le forme stesse di tali “innesti” spaziali, aprendosi verso precise direzioni, definiscono punti di vista privilegiati e traguardi particolarmente interessanti. D’altra parte, la struttura stessa ed il trattamento delle superfici di tali ambiti, caratterizzati da pavimento e balaustra in cristallo temperato trasparente, indurranno il visitatore a sentirsi proiettato all’interno delle preesistenze archeologiche, che potrà osservare in tutte le direzioni, anche dall’alto. Il percorso continuo delle passerelle è definito dalla pavimentazione in legno, e dalle linee leggere della ringhiera in acciaio, realizzata con sottili montanti verticali binati, cui si ancorano esili cavi di acciaio tesi. Il corrimano è in legno, a sezione circolare, e avanza leggermente verso l’interno del percorso. Sul fronte esterno della passerella si vedrà soltanto il fascione in acciaio che corre lungo il perimetro, dietro il quale è inserito il parapetto in cristallo ed entro cui si innestano i montanti della ringhiera metallica. --Copertura a vetro del vano (3a) e struttura vetrata di raccordo (4a). Gli ambienti 3a e 4a risultano essere dal progetto esecutivo dei meri ambiti di passaggio durante il percorso museale. La miglioria proposta verte sulla rivisitazione di questi ambienti come luogo di sosta e prolungamento del percorso museale e per farlo sono state necessarie alcuni accorgimenti progettuali e costruttivi. La proposta migliorativa consisterà nel sostiuire la struttura metallica prevista con delle travi di appoggio in cristallo ancorata alla muratura perimetrale tramite sella in acciaio. Particolare attenzione è stata posta al disegno della copertura e al suo rapporto con la luce ascendente. Le lame di cristallo stratificato saranno caratterizzate da altezze diverse in modo da avere delle leggere pendenze tali da creare un movimento alla stessa copertura ed evitare così un lastrone unico che appiattisca lo spazio in cui il visitatore si ritrova immerso. Le ombre che le lame di cristallo produrranno nel vano scandaglieranno lo spazio conferendogli un gioco spaziale di leggero movimento che cambierà al variare dello spostamento giornaliero della luce naturale. Il vano di raccordo vetrato 4a, concepito come semplice luogo di passaggio da un ambiente all’ altro, verrà ripensato come estensione della sala 4 in cui il visitatore può uscire gradualmente dall’ immersione totale avuta nella sala 4. Anche qui la struttura metallica verrà sostituita interamente con elementi in vetro strutturale in modo da dichiarare da subito l’ intento di rendere ben riconoscibile l’ intervento nuovo dalla struttura muraria esistente, garantendo la sua leggibilità. Il vano di raccordo vetrato (4a), costituito da pareti e copertura vetrati, sarà costituito da una struttura portante di base in acciaio verniciato a forno con polveri epossidiche resistenti all’aggressione da parte dell’aerosol marino vista l’ubicazione del monastero. Il progetto esecutivo non risolve il problema di trapasso da un’ ambiente buio a totale immersione scenica (ambiente4) ad un ambiente a giorno, ovvero il vano 4a, trascurando lo schock visivo che questo passaggio radicale produrrebbe sui visitatori. La miglioria vuole risolvere questo aspetto andando a studiare un sistema di oscuramento parziale e flessibile del vano 4a. L’ambiente vetrato sarà realizzato con lastre in vetrocamera, ma in alcuni moduli verticali saranno alloggiate dei moduli di pellicola opacizzante (a funzionamento ON‐OFF), onde evitare il passaggio immediato dall’oscurità alla luce. Su tali pellicole è possibile anche proiettare immagini e quindi il vano 4a diventerà parte integrante del percorso museale.
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    Project details
    • Year 2011
    • Status Unrealised proposals
    • Type Museums / Archaeological Areas / Art Galleries / Restoration of Works of Art
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