CAPPELLA GENTILIZIA | DARIO PIO STABILE

Della cappella in progetto, non resta che assegnare alla facciata il compito di rappresentare il piano verticale attraverso il quale si ripete il passaggio tra il fuori ed il dentro, che non può sottrarsi ad essere simbolo. Un portale ad arco è tutto visibile al centro della facciata e corrisponde allo spazio interno praticato dai vivi; in alto e al centro un foro circolare, passaggio di luce. L’anta sinistra del portale visibile ora è leggermente socchiusa: non trova il tempo di chiudersi completamente e si spalancherà definitivamente. Ai due lati della cappella la parte visibile di un portale più grande, largo quanto tutta la cappella, comprende sia lo spazio praticato dai vivi che quello per i defunti; la sua continuazione non riesce ad entrare nella facciata, non si conosce... o si perde... nella Fede... In alto, tra i due portali, la parte finale di un mantello, inizia dal portale grande e si posa sui loculi: dietro sorge e tramonta una vòlta. In basso, incernierata a destra, una porta di ferro e vetro, per far leggere tra le righe, si chiude come l’ultima pagina. Allo squillo che la Fede assicura, un suono proveniente dall’incontro delle due iperboli con il loro comune asintoto, si stamperà sulla facciata e spezzando l’ormai inutile portale dei vivi, penetrerà l’interno della cappella da dove ora passano i feretri. I MONDI SI ABBRACCIANO ED ABBRACCIANO IL MONDO. ALL'APPROSSIMARSI DELL'APOCALISSE I SEGNI DEL DOLORE COMINCIANO A SCHIODARSI. (Dott. Ing. Dario STABILE)