Ampliamento della bibloteca provinciale di Campobasso | Anastasio Di Virgilio

"SI APUD BIBLIOTHECAM HORTULUM HABES NIHIL DEERIT" Campobasso / Italy / 2009

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PREMESSA_ Sempre di più le città sono il frutto della stratificazione complessa di parti che si sovrappongono una sull’altra, un’incessante adeguamento di storie e di avvenimenti che modificano, ormai in tempo reale, lo spazio del nostro abitare. Il progetto contemporaneo, pertanto, in questo processo continuo di trasformazioni, è costretto a farsi interprete della trasformazione dei luoghi, attraverso una azione conoscitiva dell’esistente e, nello stesso momento, propositiva di nuovi accadimenti. Una sorta di azione ermeneutica che simultaneamente indaga le condizioni presenti e ne propone l’adeguamento ai nuovi programmi. Campobasso e l’ipotesi per l’ampliamento della Biblioteca Provinciale P. Albino, sono espressione esemplificativa di questo processo, con la complessità di un’operazione di “chirurgia” architettonica capace, con il bisturi del progetto di intervenire sull’esistente, per restituire nuova vita ad un “corpo” ormai in gran parte inadeguato. 1. L’EDIFICIO E LE SUE PARTI (considerazioni sull’esistente)_ La prima impressione che si ha nel guardare l’edificio esistente della Biblioteca Provinciale P. Albino, sia che si arrivi dal parcheggio sottostante sia che lo si veda di scorcio dalla via Garibaldi, è quella di un edificio unitario e compatto nella sua cortina in cemento faccia a vista, capace di misurare il degradare delle quote che dalla via Garibaldi raggiungono l’area di parcheggio sottostante. Solo nel momento in cui ci si avvicina, l’edificio inizia a mostrare la sua composizione più frammentaria e la sua realizzazione per somma di parti che, tuttavia, il materiale uniforme dell’involucro esterno (il cemento a vista appunto) riesce, nonostante tutto, a tenere insieme. Ma è nel momento in cui si entra al suo interno che la biblioteca mostra, in maniera palese, la logica funzionale che l’ha generata. Depositi e archivi disposti ai diversi livelli interrati, la sala conferenze al piano strada del parcheggio, gli spazi della lettura (in verità molto limitati) in affaccio sullo splendido giardino interno, gli uffici e l’amministrazione nel doppio volume che si eleva dalla quota stradale della via Garibaldi. Elementi distinti sia nella articolazione planimetrica che nella organizzazione funzionale, tenuti insieme (seppur debolmente) da un sistema distributivo di rampe corridoi e scale interamente dislocate sul lato lungo in affaccio sul parcheggio. Un sistema complesso che, in parte, viene svelato anche all’esterno individuando i vari punti di accesso dalla biblioteca vera e propria, agli uffici amministrativi, dal deposito dei libri alla sala conferenze al piano terra. Nonostante l’interesse architettonico e la presenza volumetrica, il fabbricato della Biblioteca non riesce ad emergere dalla anonimità dell’intorno, sia per la mancanza di elementi emergenti che ne segnalino la presenza, sia per il suo essere del tutto adagiato al lieve pendio della strada Tra gli elementi di maggiore qualità che invece contraddistinguono l’edificio, di grande interesse risulta essere l’ampio giardino alberato che divide le due parti principali della Biblioteca, dislocato al centro della differenza di quota tra la via Garibaldi ed il parcheggio. Uno spazio suggestivo ed invitante intorno al quale si affacciano gli ambienti più qualificati della lettura e della meditazione. 2. LE STRATEGIE DI PROGETTO E LE SOLUZIONI ADOTTATE_ Sotto il profilo prettamente architettonico l’ipotesi progettuale avanzata è quella di conservare integralmente l’edificio, accogliendo le istanze del bando in ragione del quale l’ampliamento dello stesso si risolve nella parte bassa, al di sopra della sala conferenze e nello spazio di parcheggio a questa adiacente. Una scelta maturata sia dal buono stato di conservazione dell’esistente che dalla qualità dello spazio presente e delle sue forme d’uso, oltre ad una analisi economica che, visto l’importo dei lavori, produrrebbe palesi difficoltà a portare a compimento l’opera. Un nuovo volume è stato immaginato in elevazione sull’esistente, fondando la sua struttura su pochi elementi puntuali (l’ascensore, il montacarichi di distribuzione dei libri, la scala antincendio ed alcune colonne in acciaio che attraversano da cielo a terra l’intero nuovo volume) per lasciare intatto il corpo dell’edificio originario. Una grande sala di lettura si sospende al di sopra del prato che oggi ricopre la sala conferenze, realizzando tra questa ed il nuovo volume un ampio spazio trasparente e permeabile che accoglie le nuove funzioni richieste dal bando, costruendo una sorta di continuità visiva con il giardino esistente. L’intero edificio nuovo è provvisto di un involucro metallico che, come una pelle sul corpo, si adegua alla struttura reagendo attraverso la sua forma ed il suo trattamento alle diverse esposizioni dei diversi affacci. All’involucro esterno è affidato anche il compito di restituire una unitarietà di “figura “ all’intero edificio, segnandone il nuovo affaccio sulla piazza parcheggio e la connessione tra l’esistente ed il nuovo, in particolare lungo il lato del sistema di distribuzioni orizzontali esistenti. La forza espressiva della grande “maschera” bioclimatica, restituisce una nuova visuale all’edificio, invertendo del tutto l’immagine della biblioteca verso il nuovo ampliamento che si presenta come nuova centralità nell’invadere il vuoto dell’area preesistente. Un grande basamento con una gradonata di accesso invitano all’atrio di ingresso della nuova Biblioteca, realizzato con un ampia vetrata trasparente che si eleva libera per due livelli lasciando intravedere gli elementi aerei delle scale, delle rampe, dei ballatoi di collegamento e dell’ascensore che portano ai due piani sopraelevati. Uno spazio che, proprio in ragione della sua trasparenza non trova soluzione di continuità con il basamento sopraelevato (caratterizzato anche dall’unica pavimentazione che da fuori entra nell’atrio) che può essere utilizzato, per la sua estensione anche per allestimenti temporanei, sia all’interno che all’esterno. Una sorta di grande spazio pubblico, invitante, che favorisca l’accesso ai nuovi spazi della Biblioteca, creando una sorta di interfaccia urbana tra l’anonimità della strada e l’identità del nuovo edificio. Centro di attrazione dello spazio, sia esistente che di ampliamento rimane l’ampio giardino alberato intorno al quale si dispone l’architettura (vecchia e nuova) e le sue funzioni. Un grande recinto, quasi del tutto chiuso all’intorno si apre alla attrazione principale dello spettacolo della natura, svelando con misurata sapienza la presenza delle alberature verso l’esterno. ”SI APUD BIBLIOTHECAM HORTULUM HABES NIHIL DEERIT” scriveva Cicerone “se hai una biblioteca che apre su un giardino, non ti manca nulla”. 3. IL SISTEMA STRUTTURALE ED I SUOI ELEMENTI FONDANTI_ L’individuazione dei principali collegamenti verticali in punti svincolati dal sistema strutturale del fabbricato esistente motiva la dislocazione degli elementi portanti del nuovo volume e la strategia di intermediazione tra il nuovo e l’esistente. Questo lasciato indisturbato nel proprio funzionamento statico. Sostanzialmente il sistema si concretizza in una macrostruttura metallica intelaiata sostenuta dai richiamati elementi puntuali in cemento armato in cui trovano collocazione, sul lato a valle, il corpo ascensori, contrapposto ad un gruppo di tre colonne in acciaio, anche queste con compito funzionale di condotti impiantistici, oltre che di sostegno strutturale, a monte, l’involucro scatolare del montacarichi e la scala antincendio. Elementi tutti indirettamente fondati su basamenti in c.a. collocati su pali, in modo da ridurre al minimo l’interferenza dell’intervento sull’equilibrio tensionale del fondale che interessa il fabbricato esistente. Eccetto che per il corpo ascensori e per il gruppo colonne, che ricadono sull’area libera a valle messa a disposizione dell’ampliamento, per il montacarichi e per il corpo scala antincendi sono richiesti interventi circoscritti a fori praticati nei solai del 1°, 2° e 3°piano sottostrada necessari all’inserimento dell’elemento di struttura scatolare e del sottostante palo di fondazione. Mentre per la realizzazione del corpo scala sarà necessario operare su parte del manufatto di sostegno del giardino, laddove, peraltro, sono richieste opere ausiliari di sostegno per i segni di ribaltamento già manifesti. In questo caso si procederà alla creazione di una modesta paratia di supporto a protezione delle adiacenti alberature e, quindi, alla realizzazione dei setti portanti. Altro intervento circoscritto sulla struttura esistente è la demolizione della rampa di scala esterna seminterrata con l’adiacente localetto tecnico la cui eliminazione agevola l’ampliamento del piano interrato e ne razionalizza la connessione al piano superiore. Il corpo interrato, in ampliamento a quello esistente, indicato come piano 4° sottostrada, è costituito da una semplice struttura scatolare a gusci portanti in C.A. opportunamente isolata e protetta con opere di drenaggio e di impermeabilizzazione contro la penetrazione e la risalita di acqua in tutte le parti sensibili. Il corpo principale, quello del nuovo volume che, sospeso agli elementi poc’anzi descritti, si eleva al di sopra dell’esistente, si materializza in una struttura reticolare metallica di grosse luci coadiuvata da due piastre armate in cls collegate alla nervatura metallica di base. Questa, a sua volta, è vincolata alle travi-parete reticolari di perimetro a cui è affidato anche l’ancoraggio dell’involucro metallico “di seconda pelle” mediante sostegni di controventatura collegati ad un telaio secondario di irrigidimento. Il secondo involucro, risalendo verticalmente ed in obliquo, ancorato alle pareti portanti, risvolta e si avvolge alla copertura proteggendola ed integrandosi ai moduli fotovoltaici per la configurazione energetica. Qui l’ancoraggio si esplica mediante un sistema flottante della pannellatura metallica ed energetica fissata ad un telaio secondario che si collega perimetralmente alla struttura principale ed è distanziato da piedini portanti dal piano di copertura. Al pacchetto tecnologico di copertura è affidato il sistema di isolamento e di impermeabilizzazione con la definizione di pendenze, raccolta e smaltimento delle acque piovane. Il sistema distributivo delle pareti divisorie e quello di chiusura perimetrale, laddove non si prevedono vetrate, sono risolti con materiali leggeri per ottimizzare al minimo le sollecitazioni impresse dai carichi permanenti non collaboranti. 4. LA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE ED ENERGETICA STRATEGIE BIOCLIMATICHE ED IMPIANTISTICHE_ La ventilazione naturale è sfruttata quale strategia mirata ad abbassare la temperatura interna nella stagione estiva aumentando il comfort termico degli utenti. Essa viene realizzata prelevando aria esterna per mezzo di aperture poste sul lato ovest in corrispondenza del giardino dove, grazie alla presenza della vegetazione, l’aria esterna è purificata e raffrescata. L’aria fresca esterna entra negli ambienti alle quote più basse ed una volta riscaldatasi viene estratta naturalmente per mezzo dei condotti di luce grazie alla differenza di pressione che si viene a creare. Quando a causa del numero elevato di persone si raggiungono carichi termici interni di notevole entità interviene la ventilazione meccanica con recupero di calore. Questo sistema funziona tramite un apposito scambiatore attraverso il quale il calore dell’aria espulsa viene ceduto al flusso di aria esterna entrante più fredda e anch’essa convogliata nel medesimo scambiatore grazie al sistema di flussi incrociati. In pratica nel recuperatore di calore avviene un pre-riscaldamento dell’aria fredda esterna in ingresso, in questo modo viene ridotto lo sbalzo termico con la temperatura ambiente con conseguente riduzione della quantità di calore necessaria a riscaldare l’ambiente al livello desiderato. Gli stessi benefici (a condizioni invertite) si ottengono anche nel periodo estivo. La gestione energetica dell’edificio viene attuata anche tramite il controllo della radiazione solare incidente realizzato per mezzo di un sistema di schermatura in facciata ed in copertura: questo è stato studiato in modo da consentire l’incidenza della radiazione solare sulle superfici vetrate durante la stagione fredda (inverno) per ottimizzare il guadagno termico e da impedire tale incidenza durante la stagione calda (estate) per evitare fenomeni di surriscaldamento degli ambienti interni, riducendo quindi i lavori degli impianti. La ventilazione notturna degli spazi unita all’azione della notevole massa di accumulo termico di solai e pareti, infine, permette di sfruttare la differenza di temperatura tra notte e giorno per raffrescare ulteriormente gli spazi di utilizzo. La copertura è stata inoltre studiata per creare dei condotti per la luce naturale opportunamente sagomati e orientati a nord in modo da catturare solo luce diffusa (la più adatta per l’attività di lettura) ed evitare così l’ingresso della radiazione solare diretta. La luce naturale è stata studiata per soddisfare al meglio le esigenze legate al compito visivo all’interno degli spazi di lettura; i “sistemi di illuminazione naturale”, sono stati disegnati per evitare il più possibile fenomeni di abbagliamento durante tutto l’arco dell’anno, sia in estate che in inverno, garantendo buoni livelli di luce sui piani di lavoro e riducendo al minimo i livelli di luminanza. Un sistema di illuminazione artificiale integra quello naturale per mezzo di sensori che rilevano i livelli di illuminamento della luce naturale e provvedono ad accendere le fonti artificiali qualora questa non garantisca prestazioni adeguate per lo svolgimento delle varie attività. Lo studio delle soluzioni impiantistiche più idonee ha tenuto in forte considerazione l’approccio di tipo integrato sul sistema edificio-impianto, si è considerato l’impianto e l’edificio come un unico sistema orientato a garantire adeguati livelli di comfort ambientale interno riducendo il più possibile il lavoro degli impianti e quindi i consumi energetici. Come sistema di riscaldamento/raffrescamento si prevede l’uso di una pompa di calore ad assorbimento integrata con un impianto solare termico a tubi sottovuoto. I terminali di emissione previsti sono del tipo radiante a soffitto, essi hanno un’applicazione ottimale per questo tipo di edifici e per le funzioni che in esso si svolgono; presentano, infatti, caratteristiche quali gradiente termico verticale ottimale, assenza di moti convettivi naturali e di rumore, ridotti ingombri. La generazione del calore e del freddo avviene per mezzo di un sistema integrato finalizzato al riscaldamento, al condizionamento ed alla produzione di acqua calda sanitaria; esso è costituito da pompa di calore ad assorbimento reversibile aria-acqua, da un refrigeratore ad assorbimento, da una caldaia a condensazione e da un impianto solare termico integrato per la fornitura di acqua calda sanitaria. Al fine di soddisfare parte del fabbisogno di energia elettrica della biblioteca si prevede anche la possibilità di installare un impianto fotovoltaico in integrazione architettonica sulla schermatura orizzontale posta in copertura. 5. LA RAZIONALIZZAZIONE DELL’ESISTENTE ED IL NUOVO PROGRAMMA FUNZIONALE DI AMPLIAMENTO_ In merito alla riorganizzazione degli spazi esistenti, il nuovo progetto prevede: - l’ampliamento degli spazi per il deposito e l’archiviazione del patrimonio librario, sia sotto il profilo logistico, attraverso l’utilizzazione di nuovi sistemi compatti e flessibili di gestione degli archivi, che come ampliamento degli stessi con la realizzazione di un nuovo volume interrato attiguo a quello esistente (nel quale è stato ricavato una stanza di sicurezza ed un deposito per materiali di pregio); - la realizzazione di uno spazio polifunzionale per la organizzazione di attività da parte di associazioni e gruppi di lavoro esterni all’organizzazione bibliotecaria realizzato al piano ammezzato della sala conferenze; - un ampio spazio per le attività dei ragazzi, al piano del giardino alberato e con questo direttamente collegato come estensione esterna per l’uso all’aperto durante le stagioni più calde; - uno spazio filtro che connette il nuovo edificio con il vecchio, all’interno del quale è stato realizzato un punto di ristoro ed una emeroteca appena sospesi sul giardino alberato, disimpegnati da un corridoio di distribuzione che porta nell’edificio esistente dove sono stati riorganizzati gli spazi della mediateca, della fototeca, alcune sale video ed una sala mediatica interattiva. - una nuova sala lettura che occupa l’intero piano dell’ampliamento, anche questa in affaccio sul giardino, illuminata con un sistema di luce naturale diffusa che arriva direttamente dall’alto e la possibilità di una uscita esterna (al di sopra della copertura del bar – Emeroteca) che gode il contatto aperto con le alberature; - nei due volumi più alti dell’edificio esistente sono stati riorganizzati gli spazi amministrativi, i laboratori didattici, la direzione e gli uffici di gestione delle varie attività incluse nella Biblioteca. In termini di ottimizzazione dello spazio le scaffalature mobili adottate presentano molti vantaggi rispetto alle strutture statiche tradizionali. Grazie alla loro caratteristica di scorrere, singolarmente o in blocco, permettono di creare un solo corridoio di accesso tra i comparti, inoltre presentano altre caratteristiche funzionali che permettono un utilizzo confortevole e sicuro: • facile utilizzo: la dotazione di dispositivi elettronici consente facili spostamenti degli scaffali anche in presenza di elevate capacità di carico e garantisce movimenti privi di scosse e vibrazioni. • riservatezza: l’accesso ai corridoi può essere ristretto esclusivamente al personale autorizzato attraverso un sistema che consente di gestire le autorizzazioni e registrare tutti gli accessi all’archivio • conservazione: assicurano al materiale contenuto la migliore conservazione attraverso dispositivi ambientali quali allarme antincendio, controllo della temperatura, illuminazione, umidità e ventilazione • sicurezza degli operatori: la dotazione di fotocellule permette di arrestare il movimento qualora un operatore attivi accidentalmente il sistema mentre un’altra persona si trova all’interno. 6. LE FASI COSTRUTTIVE E LA REALIZZAZIONE DELL’AMPLIAMENTO_ Il sistema strutturale adottato e, in gran parte, anche i sistemi di chiusura esterna e di distribuzione interna, interessano elementi prefabbricati prevalentemente prodotti in laboratori esterni al cantiere che riducono drasticamente i tempi di lavorazione ed agevolano le successive fasi di montaggio. Sono resi, altresì contestuali alla produzione prefabbricata i tempi necessari alla realizzazione delle parti strutturali in C.A. comprendenti, demolizioni movimenti di materie fondazioni ed elevazioni che sono limitati al corpo interrato e alle strutture verticali portanti. La relativa autonomia strutturale del nuovo corpo in sovrapposizione, rispetto agli ambienti attualmente in uso dell’edificio, limita l’interferenza dell’attività costruttiva con la continuità del servizio soprattutto alle fasi di riorganizzazione interna più strettamente inerente la gestione amministrativa. Anche questa riducibile a tempi non significativi se scansionata in intervalli di tempi coordinati in sincronia con il trasferimento alternato delle funzioni aperte all’utenza. Criterio di coordinamento organizzativo applicabile anche agli interventi di adeguamento dell’edificio esistente ridotto a poche modifiche distributive interne.
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    • Year 2009
    • Status Current works
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