Complesso scolastico a Scutari | Francesco Scardaccione

L’area della nuova scuola si trova in un contesto urbano che corrisponde al margine del centro storico della città di Scutari, che negli ultimi tempi ha dimostrato una volontà al cambiamento e all’espansione, specie speculativa delle nuove costruzioni, creando un caos urbano, senza delle linee guida che possano pianificare l’intero territorio della città storica di fondazione e tantomeno le aree periferiche. Diventa quindi importante cercare, al di là della progettazione di una singola area, delle linee di pensiero generali e dei modi di operare che possano essere alla base di una progettazione interessante e capace di riqualificare l’ambiente urbano circostante della città e divenire il segno di una realtà edilizia di carattere correttivo e inventivo rispetto alla pianificazione urbana, innescando processi migliorativi del contesto sia dal punto di vista architettonico che da quello sociale. Il complesso scolastico è collocato al centro dell’intera area edificabile e tutti gli spazi di relazione, il verde e le varie attività sono aperti verso l’esterno e si relazionano direttamente con la città. La richiesta della committenza è stata molto chiara, creare una “micro-città”, dove gli allievi possano confrontarsi e scambiare idee, relazioni, ma nello stesso tempo una struttura che si apra alla città esterna, per instaurare relazioni con le diverse istituzioni e integrarsi con esse, attraverso attività sportive, ricreative, culturali e religiose, che possano svolgersi al di fuori dell’orario scolastico, senza interessare gli spazi strettamente didattici; la soluzione progettuale che si è adottata è concettualmente a metà strada tra l’approccio a spazi aperti e quello a corte interna. Il lotto oggetto dell’intervento si configura, quindi, come un “vuoto urbano”, all’interno di una grande zolla/isolato di città, raggiungibile attraverso arterie di diversa dimensione, posto quasi al centro di un incrocio virtuale. Infatti gli edifici che compongono l’intero complesso sono stati disposti lungo le direttrici di collegamento (linee di forza) che sopraggiungendo da tre lati innescando all’interno del lotto un sistema di flussi a girandola attorno al quale si organizzano gli spazi della scuola I corpi di fabbrica si dispongono sull’area costituendo una sorta di “corte semi aperta” verso l’ingresso principale; intorno a questa si sviluppano, in media su tre livelli, e si distribuiscono tutte le attività didattiche, scolastiche e amministrative. Mentre all’esterno di questa corte, come delle appendici, collegate e scollegabili per una fruizione totale o parziale, si collocano le attività culturali (sala conferenze e auditorium), sportive (palestra coperta e campi da gioco scoperti), di relazione (biblioteca e museo civico) e i parcheggi. Quindi il complesso è concepito come un organismo architettonico omogeneo, ma che all’occorrenza consente l’uso parziale di alcune sue parti. Il nuovo corpo di fabbrica si inserisce nel lotto secondo una giacitura in pianta nord-sud, est-ovest e lo fraziona in varie piazze: la “piazza delle relazioni” dove gli alunni di tutte le culture e religioni si incontrano, si scambiano il sapere; la “piazza della condivisione” dove possono condividere tutte le loro esperienze, anche stando comodamente seduti sulla cavea a prato verde che accompagna poi gli stessi verso le attività ludiche e artistiche dell’interrato; la “piazza della meditazione” dove incontrarsi col proprio spirito, dove poter riposare o leggere un libro seduti, o dove concentrarsi in piedi prima di arrivare alla “cappella”. Le aule rivolte a sud sono protette da frangisole, le attività amministrative al piano terra si affacciano verso la corte interna, ai piani superiori il ballatoio di collegamento delle attività didattiche slitta a nord-nord ovest e le aule a est-sud est.