AAA Architetti cercasi 2010 | Luca Caputo

cascina merlata Milan / Italy / 2010

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L’area di progetto oggetto del concorso, presenta una forma piuttosto irregolare, ed è posizionata all’interno dell’area, ben più estesa, interessata dal Programma Integrato di Intervento denominato “Cascina Merlata”, per la quale funge simbolicamente da porta d’accesso a sud. L’idea progettuale d’impianto prevede un’apertura sul versante ovest attraverso un cono ottico in direzione della vecchia cascina recuperata, ed una chiusura parziale nella parte ad est in corrispondenza della coda della piccola area industriale di Pero e dei due cimiteri Ebraico e Maggiore. L’impianto è costituito fondamentalmente da quattro “strati” sovrapposti, ciascuno con le proprie specificità. Un primo strato, suddiviso in tre livelli, da quota -10.00 a quota 0.00, si colloca al di sotto dei fabbricati ed ospita i parcheggi pertinenziali, i locali tecnici ed alcuni locali accessori delle residenze, quali le cantinole. Attenzione particolare è stata posta all’areazione ed illuminazione di tali locali interrati, attraverso pozzi di luce in corrispondenza dei quali sono posizionati i collegamenti di risalita fino a quota +3,80. Un secondo strato, a quota 0.00, sormontante i piani interrati, possiede una destinazione decisamente pubblica, ed è costituito dalle piazze attrezzate per i servizi al quartiere, (la piazza centrale cuore dell’impianto a terra collegata, attraverso percorsi passanti, ai due spazi aperti di confine che, per quanto di risulta, sono anch’essi attrezzati e sistemati a verde), nonché dal “basamento” al cui interno hanno luogo gli spazi di servizio ad uso condominiale quali il portierato, un centro ascolto e di primo intervento, una sala per primi interventi di manutenzione, un nido condominiale, sale polifunzionali etc. Un terzo strato, a quota +3,80, corrisponde al “basamento verde”, due blocchi separati che assumono una connotazione semiprivata a sostegno delle residenze, e sono strutturati come due piazze-giardino aperte e sopraelevate dalle quali si riacquista una vista a più ampio respiro del livello zero, e che ospitano funzioni che necessitano di un grado di protezione maggiore, come le aree attrezzate protette per il gioco dei bambini. Un quarto strato, da quota +7.60 a quota +46.60, è quello relativo alle residenze, concentrate in cinque fabbricati distinti, con tipologia a ballatoio, che si staccano dal basamento verde. In sostanza, il progetto prende forma dalla relazione fra spazio costruito e spazio aperto, e dalla volontà di determinare una struttura insediativa che privilegi il valore della vita comunitaria. La decisione di frammentare la volumetria in 5 blocchi indipendenti, seppure uniti da due basamenti, permette di creare ambiti di costruito e di spazio aperto diffuso che, oltre a dialogare con l’intorno, vivono di relazioni molteplici e di differenziazioni, ponendo l’uomo in stretta relazione con gli spazi che vive, facendolo interagire con essi, evitando una scissione netta e riconoscibile fra grande spazio costruito e grande spazio verde comune. Quindi, la frantumazione dei volumi scongiura la saturazione dell’intera area che, viceversa, blocchi compatti avrebbero provocato. La suddivisione in 5 edifici corrispondenti alla densità richiesta, privilegiando quindi uno sviluppo verticale anziché orizzontale, apre gli spazi dilatandoli. Con metodi di assemblaggio differenti, gli edifici si combinano in maniera frammentata definendo delle piccole corti che innescano delle situazioni di “scambio” aumentando le possibilità di interazione e favorendo anche il reciproco presidio. Assunto principale dell’impianto è la molteplicità, sia per quanto riguarda la diversità delle utenze previste (proprietari e abitanti in affitto, tra cui lavoratori, studenti…), sia relativamente alla varietà degli spazi (sale polivalenti comuni, spazi gioco per bambini, aree attrezzate protette sia alla quota del piano terra che di copertura del basamento). Per quanto riguarda l’aspetto bioclimatico, il progetto adotta soluzioni tecnologiche che collocano gli edifici in classe energetica A. L’impianto geotermico, il sistema radiante, la ventilazione meccanica controllata con recupero del calore, oltre all’isolamento dell’involucro, permettono di ridurre il valore di EPh del 45% rispetto a quanto previsto dalla legge e di ottenere il massimo sconto sugli oneri di urbanizzazione. Tali edifici possiedono fondamentalmente un orientamento con sviluppo lungo la direzione nord/est-sud/ovest, ad eccezione di uno dei fabbricati che si sviluppa lungo l’asse est-ovest. Tale collocazione permette di avere una buona illuminazione naturale degli ambienti interni ed esterni, con una versatilità di luoghi illuminati durante le diverse ore del giorno e le diverse stagioni. Questo anche grazie alla scelta di elementi lunghi e stretti che permettono di avere sempre un doppio affaccio per ogni unità abitativa, seppure protetti a est, e spesso anche un affaccio su tre lati. All’articolato sistema impiantistico di cui prima si affiancano quindi alcuni accorgimenti di dettaglio architettonico che consentono di perseguire il maggior comfort ambientale degli spazi interni. Si prevede, infatti, ad est e a sud l’uso di pareti schermate costituite da brise-soleil scorrevoli-sovrapponibili e a lamelle orientabili. Le facciate ad ovest sono quelle più caratterizzate in quanto generate da volumetrie a sbalzo che si proiettano sulla piazza e sono aperte visivamente sulla Cascina e sul nuovo Intervento previsto. Tali facciate ad ovest non sono munite di doppia pelle poichè si è optato più semplicemente per l’utilizzo di brise-soleil orientabili posti esternamente ai singoli vani-finestra, e di pareti ventilate lungo le facciate perimetrali. L’insieme di queste soluzioni fa sì che un appartamento tipo di 100 mq risparmi in un anno il 50% sui costi di gestione rispetto ad un appartamento di pari dimensioni a norma di legge. Inoltre la frantumazione dei volumi che costituiscono l’impianto di progetto permette la circolazione delle correnti d’aria in modo da ottimizzare l’areazione e il ricambio d’aria naturale. Il vantaggio di avere un sistema insediativo di questo genere permette anche di sfruttare i venti dominanti mediante un incanalamento delle correnti durante il periodo estivo e un ostacolo delle pareti esposte a N.E. durante l’inverno. In aggiunta, nella parte a sud dell’area di progetto sono previste piantumazioni di alberi a caducifoglie in modo da ottimizzare la penetrazione dei raggi solari, usufruendo di questi nei mesi invernali per il riscaldamento naturale, mentre nella parte a nord sono previsti alberi sempreverdi a barriera dei venti freddi. Per quanto riguarda il carattere morfologico degli alloggi, è stato utilizzato un modulo base di 5 m. X 5 m. in modo da poter essere implementato, tenendo conto anche di sottomoduli, per tutti i tagli previsti. La maglia risultante offre un notevole grado di flessibilità, e le tipologie residenziali proposte possono essere, di conseguenza, aggregate in modi differenti. Tutte le tipologie sono a pianta libera. Infatti le unità abitative sono pensate soprattutto per essere agevolmente modificate e assemblabili nel tempo: questa libertà è offerta tanto dalla regolarità della maglia strutturale, quanto dalla libertà che una pianta aperta può offrire.
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    L’area di progetto oggetto del concorso, presenta una forma piuttosto irregolare, ed è posizionata all’interno dell’area, ben più estesa, interessata dal Programma Integrato di Intervento denominato “Cascina Merlata”, per la quale funge simbolicamente da porta d’accesso a sud. L’idea progettuale d’impianto prevede un’apertura sul versante ovest attraverso un cono ottico in direzione della vecchia cascina recuperata, ed una chiusura parziale nella parte ad est in corrispondenza della coda della...

    Project details
    • Year 2010
    • Status Unrealised proposals
    • Type Apartments / Single-family residence / Social Housing / Tower blocks/Skyscrapers / Modular/Prefabricated housing / Lofts/Penthouses
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