Concorso | Giorgio Da Villa

Concorso di idee per un Centro Polifunzionale Sappada / Italy / 2011

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La valle di Sappada risulta circondata da montagne che si ergono alte ad abbracciare il paese. Esse modificano continuamente il loro aspetto e sono tinte dapprima del verde acceso del colore dei prati, poi di un verde più scuro della fitta coltre boschiva per diventare poi sempre più brulle fino a farsi roccia libera. Le montagne mutano a seconda delle stagioni, si accendono nelle ore del giorno cambiando i loro colori dall’alba al tramonto attraverso numerose sfumature di tonalità. L’area di progetto si colloca alta rispetto al paese ed è esposta verso sud. Percorrendo la passeggiata in paese, il lotto di intervento non è mai pienamente visibile. Esso si manifesta solamente se, provenendo da Cima Sappada, si percorre la strada regionale 355. All’altezza della curva dei “daini” l’area di intervento si incastra nella montagna disegnata dalla pendenza della strada di via Milpa. Il lato ovest del lotto (verso il paese) è limitrofo alle prime case della Borgata Bach. Dalle considerazioni esposte precedentemente nasce l’idea del progetto: l’edificio viene pensato come un monolite in pietra che si erge e si incastra dentro la montagna. L’edificio però si modifica lasciando ora intravedere la pietra pura, ora nascodendola dolcemente con delle doghe in legno. Il fronte più compatto dell’edificio vuole essere quello verso ovest. In questo modo provenendo da Cima Sappada l’edificio si staglia nella montagna come una linea che misura l’inclinazione della strada di Via Milpa. Il lato est dell’edificio invece vuole essere più articolato per accompagnarsi alle prime case della Borgata Bach. Il progetto nasce dall’idea di avere una struttura semplice. Questo per due motivi: limitare i costi e far fronte alle esigenze antisismiche. Perciò si è scelto di procedere con una griglia che genera una pianta regolare. Per le disposizioni antisismiche la griglia ha un passo di 3 metri x 3 metri. L’edificio, pur mantenendosi compatto, si modifica attraverso la creazione di arretramenti che generano delle corti, delle terrazze e delle terrazze giardino. La struttura portante è pensata come una maglia di pilastri con passo di 3 metri x 3 metri. I solai saranno in lastre autoportanti a pannelli in poliespanso. Questa scelta deriva dal fatto che questi solai risultano facili nella posa in opera con conseguente riduzione dei tempi realizzativi e contengono già al loro interno le canalizzazioni dove fare passare gli impianti. La muratura perimetrale sarà una facciata ventilata. Il fabbricato è volutamente arretrato verso il lato nord del lotto e copre una superficie di 998.53 mq. L'arretramento è determinato da due motivi: aprire il più possibile il fronte sud dell'edificio verso la vallata e garantire al giardino della scuola materna una esposizione ottimale. Nella parte nord dell’edifico si è deciso di collocare il blocco degli ingressi che risultano tutti indipendenti. Tuttavia, per mantenere una flessibilità di utilizzo, la distribuzione planimetrica permette comunque il collegamento dall’interno tra tutti i piani dell’edificio. Il lato nord del fabbricato è raggiungibile percorrendo una stradina laterale a via Milpa che ricalca la posizione di quella esistente ma con una pendenza molto più dolce. La stradina lateralmente è accompagnata da un marciapiede che è coperto da una pensilina. Al termine della stradina trovano collocazione dei parcheggi esterni coperti. L’edificio è suddiviso in due parti: una parte verso est ed un’altra verso ovest. Le due parti sono unite da una cerniera costituita a sud da una vetrata centrale protetta da doghe in legno ed a nord da un vuoto caratterizzato da una terrazza-giardino. La porzione est è più monolitica con copertura piana e si inserisce nella montagna. La sua facciata è caratterizzata da doghe in legno che fungono anche da brise-soleil che armonizzano il fabbricato con il territorio della vallata. Il fronte è frammentato nella sua lunghezza attraverso degli arretramenti che definiscono un affaccio vetrato ed una terrazza giardino. La porzione ovest invece è più movimentata. La copertura diventa a falda per accompagnare verso le coperture a falde delle prime case della Borgata Bach. Una serie di terrazze riducono la scala dell’edificio, mentre una pensilina in ferro e legno disegna il prospetto che risulta frammentato dagli affacci del sistema distributivo interno. La distribuzione nasce seguendo la griglia di progetto. La flessibilità dei collegamenti è garantita dal blocco scale ed ascensori collocato nella parte nord. I lunghi corridoi hanno sempre un affaccio verso l’esterno che ne determinano la prospettiva verso le montagne. Alcune pareti interne sono pensate vetrate per garantire una maggiore trasparenza e luminosità all’interno del fabbricato. Piano interrato (mq lordi1143,89) L’accesso al piano interrato avviene attraverso una rampa che, partendo più a valle e lateralmente a via Milpa, sale verso l’ingresso. Questo permette sia di collocare il piano interrato sfruttando il dislivello esistente, sia di evitare una eventuale rampa di accesso che scende verso l’interrato con relativi problemi per quanto riguarda la raccolta dell’acqua piovana. Al piano interrato sono previsti 25 posti auto, il box per l’ambulanza del 118 ed i relativi servizi. Attraverso una scala ed un ascensore posti sul lato nord si accede ai piani del fabbricato. Piano terra - Scuola materna (mq lordi 806,48) Al fine di dare ai bambini un ampio giardino si è deciso di collocare al piano terra la scuola dell’infanzia. L’accesso avviene dal lato nord attraverso una corte coperta ed all'interno è caratterizzato da un affaccio vetrato. La scuola risulta aperta verso sud, affacciando sul giardino i locali per le attività didattiche. Nel lato nord invece trovano posto il refettorio e le aule dormitorio. Una porta permette di mettere in comunicazione il refettorio con il vano di accesso al centro diurno per anziani. Un blocco verso la corte di accesso ospita la cucina e la dispensa. In questo modo è garantito un facile carico e scarico delle vivande. Piano Primo – Centro diurno per anziani (mq lordi 843,39) Nel piano primo è stato collocato il centro diurno per anziani. L'accesso avviene dal blocco posto a nord del fabbricato. In prossimità dell'ingresso sono state poste le due aule polifunzionali e la sala tv/lettura. Il campo da bocce regolamentare si sviluppa sul lato est ed è caratterizzato al suo interno da una lunga parete vetrata. Nella parte ovest invece è stato collocato il locale caffetteria che si apre con delle ampie vetrate verso la vallata a sud del fabbricato. Due blocchi bagni assicurano una ottimale distribuzione dei servizi igienici. Gli spazi interni si aprono su due terrazze ed una terrazza-giardino. Si intende cosi garantire una apertura verso l'esterno degli ambienti adibiti alle attività ricreative. Piano secondo – Centro Comunale (mq lordi 851,11) Al piano secondo trova posto il Centro Comunale. Gli spazi ricreativi comuni sono stati posti direttamente vicino alla zona di accesso al piano. Qui trovano posto infatti le due sale polivalenti servite da un blocco servizi igienici e caratterizzate da un ampio affaccio su una terrazza-giardino. La distribuzione planimetrica permette di garantire la giusta privacy alle 11 camere che risultano separate e si sviluppano verso il lato sud del fabbricato. Materiali L’edificio è pensato interamente rivestito in pietra Dolomia del Serla. Tale pietra ebbe un uso storico importante nel Bellunese nella realizzazione di edifici ed elementi di arredo. Il suo colore bianco-beige infatti si integra molto bene con i colori delle rocce dolomitiche e la sua natura limita di molto i costi di manutenzione. Per armonizzare ulteriormente il fabbricato sono previsti dei listelli in legno che fungono anche da brise-soleil. I listelli addolciscono la pietra di rivestimento in una continua alternanza di trasparenze e vogliono ricordare le doghe dei tabià di montagna. I serramenti saranno in legno come gli scuri scorrevoli delle camere del Centro Comunale. Le pavimentazioni interne sono pensate in listoni di legno mentre per i servizi igienici si considera l’uso di piastrelle in pietra naturale. Il progetto prevede l'utilizzo di fonti di energia rinnovabile sia per la produzione di acqua termo-sanitaria, sia per la produzione di energia elettrica. Questo avviene attraverso l'utilizzo di pannelli solari e di celle fotovoltaiche. I pannelli solari sono collocati in due punti dell'edificio: una parte è posta su una falda del fabbricato mentre l'altra è collocata sopra la copertura inclinata dei parcheggi esterni. Entrambe le due zone sono esposte a sud. La superficie totale raggiunta è di circa 200 mq di pannellature. La capacità dei pannelli è stimata in 700 Kw/h per mq con una resa nell’intera giornata (esposizione di circa 6 ore) di circa 840.000 Kcal/giorno. Le celle fotovoltaiche invece sono collocate nella copertura piana. Esse reagiscono direttamente alla luce solare. La loro superficie è di circa 330 mq per una potenza di circa 25 Kw ed una resa di circa 1050 KW/picco.
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    La valle di Sappada risulta circondata da montagne che si ergono alte ad abbracciare il paese. Esse modificano continuamente il loro aspetto e sono tinte dapprima del verde acceso del colore dei prati, poi di un verde più scuro della fitta coltre boschiva per diventare poi sempre più brulle fino a farsi roccia libera. Le montagne mutano a seconda delle stagioni, si accendono nelle ore del giorno cambiando i loro colori dall’alba al tramonto attraverso numerose sfumature di tonalità. L’area di...

    Project details
    • Year 2011
    • Status Competition works
    • Type multi-purpose civic centres
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