riqualificazione urbana di un'area periferica

dall'urbano all'edificio Padua / Italy / 2011

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Relazione Tecnica-Illustrativa 1. Criteri guida di intervento Il progetto qui proposto vuole inserirsi all’interno della comunità di Mejanica, frazione del Comune di Cadoneghe, non come un semplice intervento di riqualificazione, perché vuole soddisfare in modo reale le esigenze della pianificazione di area vasta, affinché possano essere soddisfatti dei bisogni reali. Viene preso come punto di riferimento il protocollo di intesa firmato dai comuni dell’area, dalla provincia di Padova e dalla regione Veneto in data 9/03/2005 e 11/04/2005, dove si è elaborato un piano di assetto del territorio che stabilisce l’omogeneizzazione in tema di pianificazione per quanto riguarda le strategie da sviluppare. Attraverso la nuova legislazione regionale i nuovi strumenti devono perseguire: - Promozione dello sviluppo sostenibile. - Tutela delle identità culturali e della qualità degli insediamenti attraverso il recupero e la riqualificazione. - Salvaguardia e valorizzazione dei centri, dei centri storici, del paesaggio rurale e delle aree ad interesse naturale. Caratteristiche dell’area metropolitana L’area metropolitana comprende una serie di comuni ai quali può far capo una o più province che interagiscono tra loro per molteplici motivi. In Italia il forte campanilismo dettato dai comuni e dalle province ha portato molte difficoltà a definire questa realtà, che vede la sua a lungo sofferta definizione con la 142/90, nella quale vengono definite e identificate le aree metropolitane italiane. I criteri di definizione vengono di solito schematizzati in tre punti: - Criteri di omogeneità. - Criteri di interdipendenza. - Criteri morfologici. Tra i punti sopra indicati quello di interdipendenza è solitamente il più usato per definire l’area metropolitana italiana, dove il fenomeno del pendolarismo dovuto al lavoro e allo studio è molto diffuso. Per quanto riguarda l’area metropolitana padovana dall’ultimo censimento del 2001, risulta un notevole flusso tra i comuni dell’area, provincia compresa, dovuti al pendolarismo. Un servizio direzionale e polivalente fa si che si crei un nuovo centro urbano, un luogo per potere stare e per potere conservare una identità locale. 2. Caratteristiche dell’area di progetto Analizzando l’area oggetto di intervento, sono emerse varie fasi di lavoro. La prima fase è stata quella di analisi, divisa in tre parti, l’analisi infrastrutturale, l’analisi delle preesistenze, l’analisi dello spazio urbano. Analisi Infrastrutturale Dalla fase di Analisi infrastrutturale, Via Gramsci risulta un’arteria importante per il luogo, per questo motivo ai fini dell’intervento uno degli elementi da considerare è proprio questo asse che andrà a costituire una delle linea guida. Il riqualificare l’area vuol dire implicitamente riqualificare Via Gramsci, perché è su di essa che si andranno a sviluppare i nuovi affacci di intervento tanto da diventare uno nuovo centro della comunità. Analisi delle preesistenze ( Cardini Direttori ) Uno dei punti fermi del progetto è stato quello di avere nell’area una potenziale opera monumentale: il vecchio cinema parrocchiale, bene culturale e simbolo di identità del luogo e di quella vecchia cultura rurale italiana che ormai non c’è più, ma che bene creava quell’identità dei luoghi oggi annientata dall’era tecnologica e globale. Oltre a questo è stata fatta anche un’ analisi delle varie preesistenze, mantenendole tutte sullo stesso piano di valore. Sono stati considerati come elementi preesistenti del tessuto urbano: la chiesa, la parrocchia, la biblioteca, il centro fisioterapico, il vecchio cinema parrocchiale e gli edifici esistenti. Questi sei elementi hanno assunto per Noi il nome di “cardini direttori”e quindi elementi generatori delle linea guida del progetto, degli assi visivi, dei percorsi fisici e riferimento per il posizionamento delle nuove costruzioni. Analisi dello spazio urbano In questa fase è stata fatta un’ indagine sull’edilizia di Mejanica e sulla situazione del verde urbano, senza fare una distinzione tra quello pubblico e quello privato. Per quanto riguarda le tipologie presenti sul luogo, si può notare che il contesto urbano è caratterizzato in gran parte da edilizia bassa e tendenzialmente unifamiliare o bifamiliare. Per quanto riguarda la situazione del verde, il fatto di considerarlo senza distinzione nell’analisi ha permesso di quantificarne la portata e il risultato è stato quello di giungere alla considerazione che di zone verdi ce ne sono a sufficienza, purtroppo mal distribuite. Il progetto di riqualificazione dell’area ha infatti come scopo quello di proporre un nuovo spazio, dove il verde pubblico non sia un ritaglio, ma un luogo dove potere passare, sostare e creare un nuovo punto di aggregazione. 3. Riqualificazione dell’area e contenuti del progetto L’area in questione si presenta ad oggi in modo caotico e in qual modo presenta delle forme di trascuratezza, degrado e offuscamento urbano. Il valore del vecchio cinema parrocchiale, ora in disuso, rimane appannato situato in una zona senza carattere progettuale, distinta da edilizia di scarso valore con assenza di percorsi e assi visivi. L’utilizzo di quelli che sono stati chiamati cardini direttori è servito appunto per potere ricreare una logica di ordine in quest’ area frammista. Uno dei primi obiettivi della riqualificazione è quello di rigenerare lo spazio creando una zona mista a parco e a piazza, tanto da ricreare un’identità urbana. Inoltre si è deciso di intervenire anche dal punto di vista del costruito in modo da soddisfare in primo luogo quanto illustrato al punto 1, e in secondo luogo andare a rigenerare delle nuove funzioni secondo le esigenze contemporanee, creando delle strutture direzionali, commerciali e abitative che permetterebbero alla nuova piazza urbana di diventare uno dei fulcri fondamentali nella vita del centro cadoneghese. Il Parco Urbano La nuova piazza va a costituire l’elemento conduttore di tutto l’intervento, è possibile paragonarla ad un tappeto sulla quale si vanno ad inserire le nuove funzioni e quelle di vecchio impianto. Su questa andranno ad introdursi due strutture di fondamentale importanza, l’ex cinema, il quale assume un ruolo di struttura regina dell’intervento, e gli edifici presenti, i quali assumono un valore di preesistenza. Con l’ausilio dei cardini direttori è stato possibile dare una linearità logica alla piazza perché hanno suggerito gli affacci di questa e le possibili percorrenze. L’ex cinema, la chiesa e gli edifici da mantenere hanno contribuito molto all’impostazione dell’impianto urbano. C’è però da non dimenticare Via Gramsci, la cui importanza è stata già esaurientemente descritta al punto2., la quale costituisce una parte di notevole importanza per l’affaccio principale e l’entrata della piazza. Detto questo è possibile schematizzare il funzionamento della piazza in quattro piazze più piccole A, B, C, D: due orizzontali con lo sviluppo longitudinale parallelo a Via Gramsci e due con asse trasversale perpendicolare alla suddetta via. - A è la piazza che si affaccia direttamente su Via Gramsci e che permette di immettersi all’interno delle nuove costruzioni e nella piazza B tramite un continuum visivo. La piazza A ha il ruolo di entrata alla nuova area, ma rientra in ciò che è stato illustrato al punto 1. - B assume il ruolo di piazza pubblica di rappresentanza, l’anticamera del ritrovo, qui confluiscono molte delle funzioni della nuova area, ma ha anche il compito di presentare la struttura dell’ex cinema. A livello d’arredo urbano assumerà il ruolo di spazio più solido e architettonicamente elegante. - C è la piazza retrostante che si inserisce tra l’edificio nuovo e quello preesistente, qui la conformazione assume un carattere più intimo, c’è una maggiore presenza di verde trattato in modo più morbido e assume la funzione di spazio di sosta e riposo, dove verranno inserite aree di seduta e aree giochi per bambini. - D assume il ruolo di collegamento tra la nuova area e il centro fisioterapico, ed è anche una continuazione ideale esterna dell’ ex cinema parrocchiale, caratterizzata nella parte prospiciente il volume, da una conformazione a piccolo anfiteatro adatto ad accogliere eventi estivi e attività ricreative all’aperto. I nuovi edifici Si prevede la costruzione di uno stabile che ha al piano terreno un uso commerciale, al primo livello direzionale/uffici e al secondo ed ultimo residenziale il tutto concepito ad elevata qualità ambientale e di metratura variabile. L’edificio si sviluppa su 2 piani fuori terra, a livello stradale, l’immobile è aperto e ospita una galleria con attività commerciali (negozi e bar). L’ingresso, così come gli spazi commerciali, sono vetrati, all’ interno sono collocati il vano scala, l’ascensore , i locali tecnici e locale rifiuti. i tre fattori caratterizzanti il complesso sono: - l’ inserimento nel contesto urbano. - essenzialità formale. - relazioni interno - esterno. Il nuovo volume si integra nell’isolato ricucendo il tessuto urbano, allineandosi sulla principale via A. Gramsci. Si viene a creare una nuova piazza urbana che determina una continuità sia visiva che formale con gli spazi pubblici, quali la piazza della chiesa e della biblioteca, e soprattutto aprendosi ad un reciproco “dialogo attivo” con l’esistente volume dell’Ex Cinema, con il quale si sviluppa una successione d’eventi e attività rigeneranti, per far si che l’area nel tempo diventi un contenitore incapace di interesse per la partecipazione della collettività cittadina. La conformazione ad angolo del nuovo volume delinea due edifici che hanno continuità formale e volumetrica ma che di fatto sono due elementi distinti ma uniti dalla galleria commerciale. Lo sviluppo trasversale del secondo volume (che contrasta e contemporaneamente comunica con la parte a sviluppo longitudinale) permette di allinearsi con via Cantù, dove tra l’altro è previsto l’ingresso del nuovo parcheggio sotterraneo realizzato sia per i nuovi edifici che per il pubblico. Il parcheggio sotterraneo ospiterà i mezzi sia dei fruitori del nuovo edificio, che della nuova area riqualificata dove si è preferito l’utilizzo pedonale e ciclabile degli spazi presenti in superficie. La nuova costruzione si presenta sollevata, grazie alla struttura portante a pilotis, fa apparire l’edificio sospeso. La galleria assume la funzione di area comune, con la funzione di accesso alle attività commerciali e un filtro tra spazio pubblico e privato. Il fronte est si caratterizza per un’ aspetto più solido dove emerge il dialogo tra le differenti componenti dei materiali e formali. La terrazza che emerge al primo livello si sviluppa come un vero e proprio tetto giardino in grado di produrre effetti verdi sia sul nuovo volume realizzato, che con l’ambiente urbano riqualificato; significative sono le due aperture circolari che permettono il passaggio di alberi piantumati a livello terreno, capaci di produrre effetti benefici sul costruito. Le aperture degli edifici ( finestre e porte finestre ) sono dotate di cornici al cui interno è alloggiato il sistema di oscuramento, formato da avvolgibili più veneziana. Questo, oltre che una scelta estetica, ha la caratteristica tecnica, che ha permesso di eliminare completamente i ponti termici causati dal cassonetto dell’avvolgibile. L’utilizzo di tale tecnica è dovuto all’impiego di una struttura portante indipendente dall’involucro murario e che ha permesso di posizionare senza particolari vincoli tutte le aperture. Le divisioni interne sono realizzate con partizioni in cartongesso opportunamente isolato, un sistema costruttivo a secco di semplice e rapida esecuzione. Sostenibilità ed economicità. Gestione energetica, basso impatto ambientale e riduzione dei costi di manutenzione sono i fattori che hanno sostanzialmente influenzato progettuali. L’edificio è termicamente isolato, l’esterno dell’involucro è ricoperto interamente da un sistema a cappotto, che mira all’ eliminazione dei ponti termici. Le pareti esterne sono composte da legno prefabbricato, isolamento termico in fibra di legno, strato di tenuta all’aria e intonacatura nel 1° livello, rivestimento con listelli in legno orizzontali nel 2° livello. Il benessere termoigrometrico è ottenuto con l’impiego di riscaldamento a bassa temperatura e di ventilazione idroregolabile. L’impianto di riscaldamento radiante assicura infatti una temperatura omogenea e ben distribuita , il sistema di ventilazione meccanica garantisce il ricambio d’aria riducendo l’umidità relativa negli ambienti senza disperdere energia con l’apertura delle finestre. Gli spazi interni sono acusticamente isolati grazie all’impiego di serramenti dimensionati in funzione dei flussi di traffico, massetti galleggianti, pavimentazioni con buon indice di assorbimento acustico. In copertura saranno presenti pannelli fotovoltaici in grado di assorbire la richiesta di elettricità. La pavimentazione della galleria commerciale sarà realizzata in resina eposidiaca. Ex cinema. L’approccio progettuale si prospetta verso due direzioni, un riuso con servizio utili alla collettività, e una corretta scelta delle tecnologie d’intervento mirate a considerare il particolare valore storico-architettonico dell’immobile. Il nuovo spazio ospiterà delle funzioni in cui giovani ed adulti possano stabilire una contaminazione reciproca, capace di rianimare un confronto sociale tra il mondo giovanile e degli adulti , sempre più distaccato e in contrasto. L’organizzazione interna si presenta come uno spazio molto flessibile capace di adattarsi alle esigenze più variegate, il recupero propone infatti uno spazio polivalente in cui svolgere attività di tipo : - educativo ( promuovere uno stile di vita sano, animazione territoriale…) - culturale / formativo ( corsi e/o laboratori di musica, di teatro, fotografia , pittura, web art…) - produzione ( materiali audio – video , organizzazione concerti, eventi, mostre…) lo spazio si presenta come una superficie unica divisa in due sale dove vengono organizzate le attività e sistemate le attrezzature quali: - attrezzature musicali (casse acustiche, cd recorder, lettori cd, cd musicali…) - attrezzature tecnico – informatiche ( computer, masterizzatori, scanner, stampanti, proiettori, attrezzature per registrazione demo musicali e montaggio video…) Nella zona 1 lo spazio è organizzato attraverso divisioni mobili e s’individua: - uno spazio adibito ad attività multimediali (opportunamente organizzato con mezzi tecnologici quali computer , scanner, stampanti…). - uno spazio direzionale e di sorveglianza. - una zona archivio – deposito ricavata nella vecchia cabina di proiezione del cinema. - servizi igienici in linea con la normativa sulle barriere architettoniche. - un’ampia zona di accoglienza ad uso polivalente. Nella zona 2 si è realizzato uno spazio laboratorio per attività culturali quali il laboratorio di teatro o musica. Il palco circolare caratterizza lo spazio circostante , creando un interscambio con la platea e la tribuna. I materiali utilizzati cercano di valorizzare questa sensazione avvolgente, quindi un materiale caldo come il legno, la cui scelta è argomentata anche da motivazioni più prettamente tecniche quali, efficacia strutturale, facile realizzazione, costi contenuti, tempi ridotti di messa in opera,e l’ecologicità . A completamento della logica progettuale espressa si prevede il recupero dell’area retrostante l’ex cinema, che è collegata direttamente alla sala 2 attraverso un’apertura, un’ area in parte verde e in parte pavimentata caratterizzata da una conformazione ad anfiteatro, si propone ad ospitare eventi estivi della comunità locale, nonché la possibilità di svolgervi le attività previste all’interno. Risanamento energetico. Essendo l’edificio sottoposto ad un possibile vincolo monumentale, l’approccio al risanamento deve saper coniugare la tecnologia con la storicità dell’involucro. Per quanto riguarda l’isolamento termico delle pareti esterne si è optato per due diversi sistemi in funzione dei caratteri storico artistici della facciata, una coibentazione esterna con sistema a cappotto in fibra di legno sui lati est, ovest e sud, una coibentazione interna sempre in fibra di legno e silicato di calcio per la parete nord; di notevole interesse artistico-architettonico in quanto facciata principale. Per quello che concerne la copertura è previsto il ripristino del tetto a capriate esistente, che subirà anch’esso un risanamento energetico attraverso l’isolamento con fibre di legno (isolamento termico) tenuta all’aria e impermeabilizzazione. Anche per la parte relativa agli infissi si prevede uno studio dettagliato con sostituzione di nuovi elementi in linea con le alte prestazioni energetiche previste, ciò permetterà di assolvere il problema della tenuta all’aria dell’ involucro con notevoli vantaggi sul bilancio energetico totale. Affinché il ricambio d’aria sia regolare ( e raggiungere almeno il ricambio minimo normativo) è prevista l’installazione di un’ impianto di ventilazione meccanica centralizzato che assumerà anche il compito di smaltire regolarmente l’umidità in eccesso, garantendo un elevato confort interno. Si prevede l’utilizzo di un pavimento radiante per riscaldare e raffrescare gli ambienti, tale sistema abbinato ad un involucro termico efficiente ben si concilia con il desiderio di comfort degli utenti, con la necessità di risparmio energetico e di limitazione dell’emissioni di CO2. La resa efficiente da un punto di vista energetico dell’involucro e l’ utilizzo combinato di ventilazione meccanica con pavimento radiante permette di eliminare il sistema di condizionamento, costoso ed altamente dispendioso da un punto di vista energetico, infatti per raffrescare basterà utilizzare il pavimento radiante che veicolando acqua a bassa temperatura nei suoi circuiti assolverà il compito con un basso dispendio di energia. Per ciò che concerne l’ impiantistica essa si completa con l’inserimento di pannelli fotovoltaici integrati in copertura per la produzione di energia elettrica, un impianto solare termico con preriscaldamento per la produzione di ACS, una caldaia a condensazione con recupero di calore per il riscaldamento. A conclusione dell’intervento risanante si disporrà di un edificio sicuramente in classe A per quel che riguarda la normativa nazionale, e che con opportuni accorgimenti, soprattutto legati alla professionalità nella realizzazione delle opere risananti, può ambire a una certificazione Casa Clima. La riqualificazione energetica chiude un intervento che permetterà alla comunità cadoneghese di poter avere un edificio risanato sia da un punto di vista energetico ma anche funzionale, che si propone come elemento catalizzatore dell’area e generatore di eventi.
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    Project details
    • Year 2011
    • Client Comune
    • Status Competition works
    • Type Urban development plans / Urban Renewal
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