Kèvtpov | giacomo savio
fagus sylvatica 40°48'03.35'' N / Italy / 2011
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Kèvtpov è nato nella bottega di mio padre dove è iniziato il mio viaggio nei materiali fra i quali amo quelli di confine, quelli che non si vedono se non negli interstizi: la segatura, che ha il suo linguaggio (di pino, d’acero, d’abete…). “Segatura” è parola perifrastica ed ha sintagmi tutti suoi. Ho un retrobottega dove ho ammucchiato tutta la segatura che ho prodotto, una specie di dizionario del silenzio perché la segatura è silenzio, quasi neve di ciò che non è detto ma sempre comunicato.Quando taglio un tronco il suo silenzio cade a terra come trucioli (e, di notte, a me e alla sega dolgono i denti);
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Kèvtpov è nato nella bottega di mio padre dove è iniziato il mio viaggio nei materiali fra i quali amo quelli di confine, quelli che non si vedono se non negli interstizi: la segatura, che ha il suo linguaggio (di pino, d’acero, d’abete…). “Segatura” è parola perifrastica ed ha sintagmi tutti suoi. Ho un retrobottega dove ho ammucchiato tutta la segatura che ho prodotto, una specie di dizionario del silenzio perché la segatura è silenzio, quasi neve di ciò che non è detto ma sempre...
- Year 2011
- Work started in 2010
- Work finished in 2011
- Main structure Wood
- Client PLART
- Status Temporary works
- Type Exhibitions /Installations
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