"Edificio polifunzionale per le Lezioni di Campus + edificio per associazioni studentesche accreditate". | Antonio Saporito

Campus Universitario Rende / Italy / 2010

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Relazione ideativa sorico – architettonica generale 1) L’edificio – pur rispettando i limiti dell’area di terreno presa in considerazione – non rinuncia in nulla all’alto compito di rappresentanza di una sede così importante e prestigiosa come quella dell’Università della Calabria; in particolare la zona d’ubicazione del progetto. Per questo deve esprimere degnamente, sia nella forma che nella funzione, l’aspetto simbolico di tale competenza in modo da rendere evidente l’attività di ricerca svolta nell’Università. 2) Quindi primis, si deve armonizzare sui due piani funzionale e simbolico, la solidità di quella grande tradizione culturale che la Calabria offre sotto tutti gli aspetti, senza ignorare l’altrettanta validità del pensiero e dell’architettura moderna e contemporanea a cui essa ha saputo dare vita in varie occasioni. Uno di queste è rappresentata dall’importante lavoro che ha accompagnato le varie fasi della progettazione architettonica dell’Università. L’illustrazione dell’intero complesso del progetto realizzato porta a comprendere le varie analisi fatte di volta in volta per giungere e formare un patrimonio stesso del progetto realizzato dal gruppo di lavoro di Gregotti associati (Pierluigi Cerri, Vittorio Gregotti, Hiromichi Mtsui, Pierluigi Nicolin, con Chitose Ishii e Italo Rota.) Per l’architettura, basta pensare alla realizzazione dei pontili dell’Università che sono costituiti da elementi reticolari dove il piano carrabile è posto sopra la struttura: sotto passano gli impianti e nel piano sottostante il passaggio pedonale, tutto questo in rapporto alle modulazioni dei blocchi edilizi che evidenziano tutti gli aspetti spaziali, funzionali e costruttivi dell’intera realizzazione. Gli architetti attraverso i materiali della tradizione – come il colore rosso delle pareti esterne – realizzano con nuove tecniche costruttive, pareti in calcestruzzo che riprendono il colore del cotto, nei pieni e cemento a faccia vista per aspetti spaziali plastiche e inclinate nel vuoto, conferendo al materiale una forza espressiva. Dalla tradizione consolidata nei secoli in poi, sia negli edifici sacri come in quelli profani, la pianta quadrangolare e la relativa forma cubica sono sempre state un elemento base “schematico” sviluppato nei più disparati modi e stili, come ad accompagnare quel senso di ricercata “misura umana” e di proporzioni auree ad essa connesse tramandate dalla classicità – da Vitruvio al Vignola – e anche dal rigoglio rinascimentale fino ai giorni nostri. Non a caso, l’edificare può essere simbolicamente rappresentato dal metro cubo: ho quindi idealizzato il progetto e dal progetto dell’Università della Calabria con le stesse ragioni descritte sopra. 3) La forte simbologia statica espressa nella forma cubica può rappresentare la solidità e il forte radicamento (quello che ci viene assicurato, appunto, dalle grandi tradizioni) l’ho “deformata” con uno “stiramento spaziale” che appare obliquo osservato in pianta. Movimento che conferisce un aspetto dinamico al cubo di base del progetto e che può dare l’impressione di un parallelepipedo sia in pianta che in alzato, tendente a “decollare” dal piano e nello spazio per protendersi verso lo spazio-avvenire, davanti a sé. Nello stesso tempo, tale forma va a occupare funzionalmente la porzione prossima alla sagoma romboidale del terreno, in piena armonia planimetrica e con rispetto delle proporzioni degli spazi vuoti e/o verdi con i volumi dello spazio circostante. 4) Ecco quindi come una forma generalmente impostata su uno sviluppo tendente alla verticalità dinamica che richiama all’immaginario collettivo quel segno-segnale obliquo delle torri d’avvistamento e ai richiami dei bastioni delle fortezze militari o delle mura di cinta fino ai campanili diffusamente presenti nel territorio. 5) Ho concepito le “sfinestrature” come un tipo a nastro continuo, con delle interruzioni orientate precipuamente sui quattro punti cardinali corrispondenti ai prospetti. Trattasi di un nastro che sembra avvolgere con un “vortice angolare” l’edificio, imprimendogli un altro segno di percorribilità orizzontale e che ripete nella dinamica, un altro segnale tipico: quello dello stile compositivo del progetto dell’Università. Esso spicca in tutti i volumi dell’architettura dei vari dipartimenti – e ritma, grazie all’alternarsi bi-cromico degli svolgimenti a fasce orizzontali, facciate e volumi architettonici di cui l’intero complesso del Campus universitario è sicuramente un limpido esempio 6) La scelta dei materiali non poteva che essere in linea con il pensiero centrale che avevo elaborato: l’armonizzazione e la fusione della tradizione e la modernità con la contemporaneità. Quindi l’impiego del “metallo come rivestimento” di facciata gioca un ruolo fondamentale nell’ architettura del plesso ed è decisivo per l’aspetto estetico finale nel risultato di rivestimento di entrambi gli edifici. Tutti i materiali sono ispirati al cemento per pavimentare gli spazi esterni e, con maggiore pretesa di rappresentatività interna ed esterna, tutte le parti che mediano gli elementi presenti nello spazio circostante, oltre a quella verde costituita da ampie aiuole. Se il cemento a “faccia vista” è uno dei materiali prevalenti degli edifici del Campus e, in particolare dei sètti portanti, le facciate ventilate in lamiera manipolata, formata e verniciata, sono sinonimo di funzionalità e libertà d’espressione con caratteristiche proprie di sostenibilità lo è altrettanto l’incontro fra naturale e artificiale; come dalla manualità e dall’inventiva dell’artigianalità (anzi dell’ “artingegnalità” ) del nostro fare. Primaria, la struttura a “puntiforme ideata per contenere i piani dell’edificio a sbalzo ispirata alle grandi strutture presenti all’interno del complesso universitario (pontile). L’elemento reticolare portante in metallo carenato in laminato d’alluminio collocato a fianco delle pareti interne dell’edificio in aggetto rappresenta, anch’esso, un elemento che viene sottolineando in maniera essenziale e simbolica, quest’idea direttrice di accordo fra statica e dinamica, fra tradizione, modernità e contemporaneità, fra Natura e Artificio
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    Relazione ideativa sorico – architettonica generale 1) L’edificio – pur rispettando i limiti dell’area di terreno presa in considerazione – non rinuncia in nulla all’alto compito di rappresentanza di una sede così importante e prestigiosa come quella dell’Università della Calabria; in particolare la zona d’ubicazione del progetto. Per questo deve esprimere degnamente, sia nella forma che nella funzione, l’aspetto simbolico di tale competenza in modo da rendere evidente l’attività di ricerca...

    Project details
    • Year 2010
    • Client Universita di Rende - Cosenza
    • Status Competition works
    • Type Colleges & Universities
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