Frozen in Time

Vincitore concorso Changing the face – Pushkinsky cinema Moscow / Russian Federation / 2011

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“Frozen in Time” bilancia più di tutti il rispetto per l’eredità formale dell’edificio con la sperimentazione futuristica, creando un generatore urbano travestito da fenomeno naturale. “Frozen in Time” rispetta la componente urbana più marcata del teatro, un solido platonico che si ritrae per svelare una grandioso ingresso, e vi infonde nuova vita con un’audace ridefinizione di “facciata”. Il progetto fa esplodere l’edificio verso l’esterno e molto più in là della definizione tradizionale di muro. La struttura diventa una forza della natura, per goderne come una fontana o un parco, bella da lontano e abitabile da vicino. Man mano che le stagioni cambiano e l’edificio passa da un paesaggio ghiacciato alle nuvole estive, l’edificio trasforma la città stessa in uno spazio dove viene messo in scena uno spettacolo di cui il Teatro Pushkinsky è la “stella”. “Frozen in Time” trae ispirazione dalla poesia “Mattino d’inverno” di Alexander Pushkin, che celebra il modo in cui il tonificante inverno russo può trasfigurare il paesaggio e creare possibilità. Gli elementi della facciata disperdono l’acqua che in estate diventa fresca foschia e in inverno gela in una nuova facciata di ghiaccio che avvolge l’edificio. In questo modo il freddo penetrante, che spesso isola le persone, crea in realtà uno spazio per l’interazione sociale e un nuovo punto di riferimento. La tecno-superficie DuPont™ Corian® è stata utilizzata per la “pelle” dell’edificio, all’interno di un innovativo concetto poetico: centinaia di elementi, ciascuno realizzato con una struttura metallica e una sfera in DuPont™ Corian®, diventano come stalattiti in inverno a causa delle basse temperature, mentre in estate diffondono acqua creando una nebbiolina che modifica l’ambiente esterno della costruzione, offrendo di notte un’atmosfera ancora più affascinante.
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    “Frozen in Time” bilancia più di tutti il rispetto per l’eredità formale dell’edificio con la sperimentazione futuristica, creando un generatore urbano travestito da fenomeno naturale. “Frozen in Time” rispetta la componente urbana più marcata del teatro, un solido platonico che si ritrae per svelare una grandioso ingresso, e vi infonde nuova vita con un’audace ridefinizione di “facciata”. Il progetto fa esplodere l’edificio verso l’esterno e molto più in là della definizione tradizionale di...

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