Centro Sportivo di Revò | Roberto Zampoleri

Recuperare il margine come dispositivo di controllo spaziale e funzionale è il principio programmatico che informa la strategia di progetto. Un progetto di limite in grado di restituire un fluido e continuo percorso attrezzato ed un elemento di organizzazione funzionale, gestendo al meglio le tensioni geometriche prodotte dalla relazione tra le attrezzature sportive, tendenzialmente quadrilatere, ed un margine murato esistente ed alquanto irregolare. L’irregolarità inviolata del margine evolve simbolicamente a luogo-soglia per tramite della sua trasformazione come percorso dal quale osservare bilateralmente eventi sportivi e naturalistici. Tale percorso, paradigma dell’accessibilità, facilita il rapporto tra l’introversione della proposta ludico-agonistica e l’estroversione della relazione emotivo-paesaggistica. Lo svelarsi del luogo attraverso l’agire del movimento genera nuove opportunità spaziali, producendo integrazione. La complessa ed emulativa orografia del percorso stabilisce, con l’articolato sviluppo planimetrico, un land mark costitutivo, un segno forte, un’incisione che libera all’uso pratico gli spazi inaccessibili del sottosuolo. Tale frattura è l’unica evidenza, nessun ostacolo visivo si frappone così tra l’osservatore privilegiato ed il paesaggio esteso della val di Non e del suo lago.