La Difesa del Forte per la Conoscenza | walter seminara

L’intervento progettuale prevede : 1. il riordino degli edifici: Nel corso del tempo, ad opera dei militari, il forte si è arricchito di numerosi manufatti costruiti secondo logiche ed esigenze estranee alla sua vocazione ed alle sue geometrie. Intatta invece è rimasta la morfologia del terreno e l'alternanza di argini, canali, rilievi, piani. Il recupero della conformazione originaria del forte così come fu progettato e realizzato, il suo impianto simmetrico e la possibilità di leggerlo in base alle sue peculiarità è il primo intervento del nostro progetto 2. La sistemazione degli argini: La conformazione del forte alla moderna risponde ad una precisa regola generatrice che permette di individuare con esattezza la forma che devono avere i bastioni. Il progetto propone una serie di interventi finalizzati a ridefinire i profili degli argini e le quote dei terrapieni nella loro forma originaria. 3. Trattamento a terra: L'evoluzione di questo territorio l'ha portato ad avere un assetto che cela totalmente la sua primaria natura di zona paludosa e barenile. Se ne ritrova tuttavia memoria nel comportamento del terreno a prima vista non comprensibile, e nei suoi particolari cedimenti. Nel disegno del suolo che ripropone, risemantizzandole, le antiche linee di sponda dei canali, il progetto intende suggerire tracce e frammenti perduti della situazione dell'area precedente il forte 4. Connessione con il tessuto urbano: La necessità primaria di un forte è quella di essere impenetrabile. Non l'ha perduta forte Marghera che ha visto la città crescergli attorno senza integrarlo. Senza snaturare questo suo privilegio il progetto intende connettere il forte con il suo intorno apportando lievi ma sostanziali modifiche alla sua accassibilità. 5. Scelta della destinazione d’uso: La strategica posizione baricentrica del forte rispetto ai centri urbani e alle vie di comunicazione, la vicinanza con i centri universitari veneziani e con il nuovo polo Universitario di Mestre, l'identità protettiva ma non segragante del luogo ci ha suggerito una "ideale" destinazione per questo spazio. Un luogo dove studenti e docenti possano alloggiare, anche per brevi periodi. Un porto franco dedicato a chi studia o insegna e cerca uno spazio in cui potersi concentrare, incontrare, divertire e socializzare, senza sentirsi un nomade in cerca di approdo così come accade nella realtà studentesca veneziana 6. Nuovi edifici: Gli edifici esistenti non sono in grado di soddisfare i requisiti necessari ad alloggiare un numero significativo di persone. Prendendo in conto allineamenti, direttrici e quote del forte vengono proposte nelle zone meno conformate dell'area due nuovi corpi di fabbrica progettati per alloggiare circa trecento persone. 7. Recupero edifici esistenti : Come esempio di progetto di recupero degli edifici appartenenti al forte, si è scelto di operare su uno dei più significativi e pregevoli: una delle due caserme francesi. La serialità delle celle, le geometrie avvolgenti delle volte, la razionalità del suo impianto ci hanno suggerito di adibire questo spazio a biblioteca e luogo di lettura. 8. La memoria: Tra le due caserme a fronte del porticciolo vi era un muro avente la funzione di estremo elemento di difesa delle truppe nel caso di evacuazione forzata del forte, che qui si raccoglievano prima di imbarcarsi. Unico gesto progettuale dedicato alla memoria della funzione militare del luogo, il muro difensivo viene riproposto e risemantizzato in un doppio muro in vetro che posto nel punto di incontro dei percorsi principali dell'area, costituirà ancora una volta il fulcro di tutto il sistema Forte Marghera.