ARREDAMENTO DI UN ALLOGGIO | Alessio Lenzarini

Il progetto concerne l'arredamento integrale di un alloggio monolocale recentemente ristrutturato, con superficie di 30 mq più bagno e altezza media di 3.50 ml, ubicato in pieno centro storico bolognese: tipologicamente, derivando dal riuso residenziale di un laboratorio di liutaio, l'alloggio presenta un accesso diretto dal fronte strada porticato. Le esigenze esposte dalla committenza prevedevano il mantenimento dell'assetto a monolocale, una soluzione di schermatura rispetto alla porta d'ingresso, una dotazione funzionale adeguata all'abitazione permanente di un single, con abbondanza di armadiatura e deposito, e soprattutto qualche invenzione che permettesse di ottimizzare il poco spazio disponibile, lasciando l'ambiente quanto più arioso e aperto possibile. La nostra intenzione primaria è stata quella di risolvere tutti gli elementi di arredo entro un'unica categoria compositiva, ricercando un effetto di assoluta uniformità linguistica che caratterizzasse l'ambiente. Abbiamo quindi elaborato una sequenza continua di volumetrie minimali, che si snodano e si collegano definendo lo spazio per scarti leggeri e attestandosi ora sulla direzionalità-base dell'alloggio ora su una direzionalità altra, suggerita da considerazioni distributive: il purismo dei volumi viene tuttavia eroso da bucature-squarci, che ne accelerano l'articolazione su di un livello sfalsato, alla stregua di sottrazioni volumetriche correlate ai diversi episodi funzionali. L'intero progetto è realizzato con legno di frassino: la finitura dei volumi, in laccatura a poro aperto di colore argento metallizzato, tende ad astrarre il legno dalla sua naturalità, mentre le bucature sono trattate ad impregnante di colore rosso fuoco, che esalta la forte venatura del frassino. L'incavo del divano, con cuscini in gommapiuma rivestita da tessuto rosso, è concepito come una delle bucature. La necessità di sfruttamento intensivo degli spazi ha condotto ad alcune particolari scelte funzionali: il letto su ruote viene alloggiato a scomparsa entro un volume praticabile come pedana sopraelevata; un altro volume, sagomato a scala e accessibile dalla pedana, permette di sfruttare l'ambiente in altezza e conduce al vano-deposito ricavato dal solaio interpiano sopra il bagno; la profonda armadiatura, inserita nella parte più alta del volume-scala, aumenta la propria capienza mediante un sistema di tubolari appendiabiti orientati nel senso della profondità e scorrevoli verso l'esterno; il tavolo da pranzo è studiato per potersi all'occorrenza ampliare da due a cinque posti, con l'inserimento di una prolunga a sbalzo, e per conservare nel contempo la massima linearità di segno in assetto normale. L'unico evento compositivo estraneo all'uniformità linguistica del progetto, nasce in stretta simbiosi con il volume-scala: si tratta di un sistema composto da tre frammenti di griglia, disposti in verticale e reciprocamente sfalsati, aventi modulo comune di 60x60 cm: uno dei frammenti assolve alla funzione di parapetto, agganciandosi alle antiche travi lignee del soffitto, mentre gli altri due frammenti, addossati al muro perimetrale, si intersecano generando una libreria con scomparti di dimensione variabile. Il sistema delle griglie è realizzato con tubolari in acciaio di sezione 2x2 cm, saldati a maglia intrecciata e verniciati trasparente, corrispondenti ad uno sviluppo lineare complessivo pari a 170 ml.