L'Anfiteatro morenico di Ivrea | Mario Tassoni

Dalla Pera Cunca alla Olivetti Ivrea / Italy / 2011

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POLARIS - Verso un progetto-paesaggio per il Canavese. Il libro di Mario Tassoni, scritto con la collaborazione di Gabriella Di Pietro, rappresenta il primo passo, quello dell’identificazione, al fine di porre le basi per un’“idea-progetto” di riqualificazione paesaggistica. Identificare significa co¬noscere le connotazioni paesaggistiche e le interconnessioni esistenti. L’analisi ha la finalità di porre le basi per fissare delle strategie per po-ter costruire delle politiche coerenti sotto l’aspetto della difesa del suo¬lo e della valorizzazione ambientale paesaggistica, intesi come leva per lo sviluppo turistico ed ecosostenibile. Il libro rappresenta il sunto di anni di ricerca sul territorio e sui centri borghi che costituiscono “l’essere” dell’Anfiteatro Morenico d’Ivrea. L’ Anfiteatro Morenico d’Ivrea rappresenta una terra modellata dalla lingua dell’enorme ghiacciaio che si propendeva fuori dalle Alpi nel Pleistocene medio (730.000 - 130.000 anni fa), un area di 600 Kmq, nel Canavese, in Provincia di Torino. Sono sempre più palesi le esigenze di molte Amministrazioni locali di iniziare a reagire attivamente investendo nel rinnovamento territoriale, paesaggistico e culturale, adottando nuove politiche di tutela del territorio e di valorizzazione del paesaggio, in linea con la indicazioni della Conferenza Europea del Paesaggio e con l’avanzata della cosiddetta Green Economy che propone una revisione del nostro quasi consolidato rapporto di dominio verso la natura. Diviene sempre più importante creare consenso riguardo alla necessità di dare valore ad un patrimonio comune, quale proprio è il “paesaggio”, anche alla luce delle importanti funzioni di interesse generale che esso svolge sul piano culturale, ecologico, ambientale, sociale e, se ben pianificato, anche economico. In questo senso l’impegno nel Canavese è già partito da tempo. Da un gruppo di studiosi riunitisi a Cossano Canavese (Lorenza Boni , Cristina Cary, Fortunato D’Amico, Andreas Kipar, Mario Tassoni) e da altri Comuni, Enti e Associazioni lungimiranti che stanno tentando caparbiamente di innescare un nuovo processo di sviluppo territoriale, che sia ecosostenibile e di lungo periodo, capace di risvegliare un territorio “sopito”. Il progetto Polaris si pone quindi prima di tutto come processo culturale per stimolare il rilancio di una vasta porzione territoriale del Canavese, a partire dall’Anfiteatro Morenico di Ivrea. Un processo che parte dalle risorse esistenti e in particolare dalla natura e dall’agricoltura che qui, più che in altri luoghi, sono impreziosite da importanti testimonianze storico-culturali. Il tentativo è quello di mettere insieme tre aspetti: riscoprire la storia (antica e recente), valorizzare i centri minori e proporre dei percorsi che siano in grado di mettere in relazione le centralità esistenti e future del territorio, coinvolgendo il maggior numero di attori possibili. La chiave di lettura innovativa è quella di partire dalla cultura celtica, che accomuna il Canavese ad altre regioni del Nord Italia e d’Europa. Assumono particolare interesse quindi l’archeoastronomia come nuova scienza basata sull’interdisciplinarietà e quello dello studio dei percorsi europei come fili conduttori di una cultura comune, riattivando antichi tracciati legati al territorio, inteso come insieme di storia, economia, architettura. E’ un approccio che pone il Canavese in relazione con altre realtà europee, alla ricerca di strategie innovative per il rilancio di territori “sofferenti” partendo proprio dal paesaggio e dall’ambiente, che in Canavese rappresentano ancora elementi di qualità, oggetto di una lunga mediazione tra uomo e natura, che qui riescono ancora a convivere in armonia. ------------------------------------------------------------------------------------------------- LA STAMPA DI TORINO - La Stampa.it BLOG http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/blog/grubrica.asp?ID_blog=315&ID_articolo=85&ID_sezione=702&sezione= ------------------------------------------------------------------------------------------------- Si è concluso la settimana scorsa il Salone del Libro di Torino. Tra le tante novità editoriali da segnalare quella della giovanissima casa editrice di Alfredo Ferrero, che lunedi 16 maggio ha presentato il volume di Mario Tassoni"L'Anfiteatro Morenico d'Ivrea dalla Pera Cunca alla Olivetti". La pubblicazione analizza il territorio canavese intorno all'area dell'anfiteatro, mettendo in risalto le caratteristiche di 94 paesi distribuiti sul territorio. Un' opera che mostra l' unitarietà culturale di un'area tra le più importanti nella storia del continente europeo, incredibilmente dimenticata, in questi ann,i dalle istituzioni e dagli uomini di cultura. Un libro fondamentale per successive integrazioni, come quelle di Polaris, progetto nato dal lavoro di un team di studiosi, tra cui Mario Tassoni, e promosso dal Comune di Cossano Canavese. Polaris individua nelle stelle e nello studio dei reperti preistorici presenti in Canavese i fili conduttori di una cultura diffusa in tutta europea, forse ancora prima dei popoli celti. L'incontro si è confermato, come già era avvenuto durante la presentazione del libro ad Ivrea nei due giorni precedenti , un momento di discussione e di riflessione sul futuro del Canavese . "Memoria. Il seme del futuro", il titolo e tema di questo Salone del Libro 2011, si presenta come un' opportunità da non perdere per questo territoritorio proiettata verso la valorizzazione paesaggistica e culturale. Un occasione ancora più significativa se realizzata durante le celebrazioni dei centocinquantanni dell'Unità d'Italia. Alla presentazione dell'opera letteraria sono intervenuti, oltre all’assessore provinciale alla viabilità della Provincia di Torino, Alberto Avetta, il sindaco di Cossano Canavese, Giovanni Gianotti, Roberto Negri, partner di Polaris, Fortunato D'Amico, del team Polaris e il presidente del Salone del Libro, Rolando Picchioni. La conferenza ha messo d'accordo tutti sulla necessità di cambiare atteggiamento nei confronti dell'ambiente e di incoraggiare scelte e politiche che riducano il consumo del territorio, riconsegnando all'agricoltura, al paesaggio naturale, alle preesistenze storiche, il ruolo di protagonisti nello sviluppo delle attività e dei valori umani. Nel suo intervento Rolando Picchioni, ha detto:"Ho fatto un pensiero. Questo pensiero ve lo dico forse per la prima volta, contraddicendomi da certi discorsi enunciati tempo fà a Cossano. Ma se siamo qui, in un Salone che è la sintesi della pluralità delle idee, dei pensieri, delle isprirazioni, bisogna anche fare così. Il pensiero che vi voglio dire è di convincimento che l’ecosostenibiltà deve cominciare non da mega programmi ma dal costudire le memorie di casa: cominciamo da quelle." Fortunato D'Amico
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    POLARIS - Verso un progetto-paesaggio per il Canavese. Il libro di Mario Tassoni, scritto con la collaborazione di Gabriella Di Pietro, rappresenta il primo passo, quello dell’identificazione, al fine di porre le basi per un’“idea-progetto” di riqualificazione paesaggistica. Identificare significa co¬noscere le connotazioni paesaggistiche e le interconnessioni esistenti. L’analisi ha la finalità di porre le basi per fissare delle strategie per po-ter costruire delle politiche coerenti...

    Project details
    • Year 2011
    • Work started in 2011
    • Work finished in 2011
    • Status Completed works
    • Type Landscape/territorial planning
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