RESET

Progetto vincitore del concorso di riqualificazione del quartiere abusivo di Gabelluccia a Crotone Crotone / Italy / 2007

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Gruppo di progettazione:
Arch. Luca Zevi (capogruppo)
S.B.Arch. Bargone Associati _ Roma
Ing. Arch. Massimo Mariani _ Perugia
Pintore + Tonucci _ Roma
Arch. Rosario Pavia _ Roma
Arch. Enrico Auletta _ Salerno
Arch. Nicoletta Omicioli _ Perugia
Arch. Matteo Di Venosa _ Bari
Arch. Flavia Brenci _ Roma

Collaboratori:
Arch. F. Ascione
Arch. A. Antonini
Arch. V. Castegini
Arch. M. Di Criscenzo
Arch. Z. De Ruvo

Il parco lineare dell’Esaro come strategia di reintegrazione urbana
Il carattere episodico e frammentario del quartiere Gabelluccia rende indispensabile delineare uno scenario in grado di inserire il processo di riqualificazione urbana dell’ambito di concorso all’interno di una più ampia strategia urbanistica.
Lo scenario individuato ruota attorno all’ipotesi di realizzare un grande parco lineare lungo il corso del fiume Esaro. Il parco urbano si propone di riconnettere le aree golenali con le aree inedificate lungo il fiume con l’obiettivo di integrare le diverse parti urbane, a partire dal limite meridionale del quartiere Gabelluccia fino alla linea di costa., coinvolgendo così non solo gli insediamenti residenziali spontanei ma anche aree in cui sono previste importanti trasformazioni come la Stazione ferroviaria e l’insediamento già Montedison.
Il parco lineare si configura come un grande corridoio ambientale finalizzato a restituire maggiore forza all’informe segno del fiume Esaro. In tal modo il parco lineare fa da contrappunto alle reti infrastrutturali che attraversano la città (la SS jonica, la ferrovia Reggio Calabria-Metaponto, l’asse di via Cutro). Attraverso il parco lineare il quartiere Gabelluccia si riconnette longitudinalmente alla città e al fronte marino; nello stesso tempo, mediante una trama trasversale, si aggancia da un lato agli insediamenti lungo via Cutro e dall’altro alle aree industriali e di espansione oltre la ferrovia.

La riqualificazione degli spazi pubblici
I piani urbanistici hanno bisogno di riscoprire il ruolo strutturante delle opere pubbliche non solo per la riorganizzazione complessiva della città, ma anche per la riqualificazione dei singoli ambiti urbani.
Per Gabelluccia, in un contesto di scarsezza di risorse finanziarie e di avanzato degrado urbanistico e ambientale, le politiche di riqualificazione edilizia e urbana debbono necessariamente fondarsi sulle opere di urbanizzazione primaria, sul riordino delle reti tecnologiche, sulla qualificazione degli spazi pubblici e su un più efficace sistema di accessibilità e mobilità.
Il disordine urbanistico, l’occasionalità degli interventi edilizi, la privatizzazione progressiva di ogni area inedificata e l’assenza di una vera rete di spazi pubblici rendono proponibile una strategia operativa fondata su una sorta di “recupero urbano di base”. In tale prospettiva l’ambito di intervento si è concentrato sulla ridefinizione della trama viaria, restituendole un ruolo di tessitura e di orientamento e identificazione dello spazio urbano.
La matrice del progetto è divenuta di conseguenza la strada con i suoi margini. Questi, per l’assenza di allineamenti nella distribuzione dei corpi di fabbrica, sono stati individuati in “setti murari attrezzati” che si sviluppano lungo le strade, sostituendo in tal modo le attuali recinzioni. Sono questi setti a risolvere il richiesto “attacco a terra” delle unità edilizie del quartiere Gabelluccia. L’attacco a terra viene traslato dal corpo di fabbrica al suo limite pertinenziale sulla strada.
I setti murari, insieme al vuoto della strada, costituiscono lo spazio pubblico elementare. La sezione della strada e dei setti varia a seconda delle esigenzi dei contesti edilizi. I setti, che contengono le reti tecnologiche, i vani per la raccolta dei rifiuti, i depositi per le biciclette, i box per i contatori e la posta, si espandono in alcuni punti, divenendo spazi commerciali e sociali (botteghe artigiane, centro-anziani, negozi di prima necessità, biblioteca di quartiere).
I setti costituiscono una trama che restituisce unitarietà ad un insieme disperso e parcellizzato e nello stesso tempo ripropone lo spazio esterno come luogo pubblico per l’incontro e la socializzazione del vicinato.
La trama viaria ridefinita crea piccoli slarghi e piccole piazze. I setti, nel costituire i nuovi margini delle proprietà, sono a volte opachi, a volte invece consentono la vista dei giardini e degli orti che affiancano gli edifici. I setti agganciano il quartiere al corridoio ambientale del fiume Esaro e alla sua pista pedonale-ciclabile e nello stesso tempo proseguono nel letto del fiume nella forma di sottili briglie per la rinaturalizzazione degli argini.

Riconnessione delle due sponde del fiume
Un ponte pedonale a campata unica connette Gabelluccia alle attrezzature sportive al di là del fiume e agli insediamenti lungo via Cutro.
Il ponte è staticamente è a campata unica, con un appoggio intermedio costituito da un muro in c.a. a sbalzo sull’alveo, che costituisce un potente elemento di continuità con gli elementi murari che caratterizzano la nuova geografia del quartiere.
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    Gruppo di progettazione: Arch. Luca Zevi (capogruppo) S.B.Arch. Bargone Associati _ Roma Ing. Arch. Massimo Mariani _ Perugia Pintore + Tonucci _ Roma Arch. Rosario Pavia _ Roma Arch. Enrico Auletta _ Salerno Arch. Nicoletta Omicioli _ Perugia Arch. Matteo Di Venosa _ Bari Arch. Flavia Brenci _ Roma Collaboratori: Arch. F. Ascione Arch. A. Antonini Arch. V. Castegini Arch. M. Di Criscenzo Arch. Z. De Ruvo Il parco lineare dell’Esaro come strategia di...

    Project details
    • Year 2007
    • Client Comune di Crotone
    • Status Competition works
    • Type Urban Renewal
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