Concorso di idee per la progettazione della nuova sede del Municipio di Paratico e spazi attigui | Angelo Stefano Bettoni

Paratico / Italy / 2010

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_ L’analisi
Il progetto proposto muove dalla volontà di consegnare alla comunità di Paratico un nuovo Palazzo Comunale, un opera che, a nostro avviso deve essere il solo luogo dedito allo svolgimento della vita politica ma che diventa un punto di riferimento per l’intera comunità, un luogo vissuto dalla popola-
zione. Un luogo che si identifica come un complesso funzionale costituito da singoli elementi e spazi dotati ciascuno di una propria indipendenza ma saldamente legati gli uni agli altri da percorsi e attraversamenti.
E’ quindi da queste considerazioni che trae origine la nuova spazialità proposta, dalla volontà di creare spazi diversi che possano funzionare sia autonomamente che in concerto tra loro senza generare vicendevoli situazioni di disturbo.
La nuova sede è pensata affinché diventi simbolicamente l’elemento rappresentativo della comunità e possa essere fatto proprio dalla comunità stessa, per questo la proposta progettuale prevede una serie di nuovi spazi che potranno essere fruiti a tutte le ore e in tutti i giorni; l’edificazione del municipio è
quindi il pretesto per la creazione di nuovi spazi a totale disposizione della comunità, spazi permeabili e utilizzabili anche quando gli uffici comunali saranno chiusi al pubblico.
Il progetto proposto è frutto dell’analisi degli elementi propri del paesaggio circostante, del genius loci e della cultura locale, nonché di una riproposizione e reinterpretazione degli stessi in chiave contemporanea. E’ attraverso questo tipo di analisi che si è giunti a proporre ad una forma architettonica che, volutamente, non si uniforma ai caratteri tradizionali dell’edificato circostante ma che, ciò nonostante racchiude in se quegli elementi, quelle suggestioni a nostro giudizio propri e caratterizzanti della cultura locale.
Gli elementi che abbiamo identificato come propri della cultura e della memoria locale che, opportunamente rielaborati e riproposti possono ritenersi elementi chiave della proposta progettuale sono:
L’acqua, quale realtà insediata su di un territorio affacciato sul lago, la comunità di Paratico ha da sempre percepito l’elemento acqua/lago come componente integrante del territorio, le sponde sono il termine, il limite naturale verso nord del paesaggio antropizzato. Un tempo fonte di reddito grazie all’attività di pesca oggi, il lago è divenuto fonte di reddito dal punto di vista turistico.
Il Ponte, da decenni elemento di collegamento tra la sponda bresciana e quella bergamasca, è simbolicamente inteso come elemento di unione tra due diverse realtà nonché una sorta di porta di accesso all’abitato, una sorta di proiezione della comunità verso il mondo esterno ad essa;
. La Pietra, in particolar modo l’arenaria, la cui attività estrattiva , le cave e le numerose aziende artigianali operanti nel settore della lavorazione hanno per anni e ancora oggi, se pur in misura meno importante, modificato e caratterizzato il territorio comunale dal punto di vista sia fisico che economico/
sociale;
Il Verde, elemento naturale ancor oggi molto presente sul territorio comunale rappresenta anch’esso il limite del paesaggio antropizzato, una sorta di quinta teatrale, il fondale scenografico, il termine naturale del territorio comunale per chi osserva il paese dalla sponda bergamasca. Contrapposto al lago
infatti il versante montuoso si pone come elemento terminale del territorio sul fronte sud/sud-est.
Si tratta dunque di elementi naturali ed artificiali che hanno segnato ed influenzato l’evoluzione e lo sviluppo della comunità, che sono entrati a far parte della cultura e delle memorie collettive.
L’occasione del concorso di idee ci ha permesso di analizzare questi temi e di riproporli nella nuova architettura che, secondo noi deve rappresentare la comunità intesa non solo come organismo politico e sociale ma soprattutto come insieme di persone portatrici ciascuna di un patrimonio culturale definito non
come mero nozionismo scolastico, ma come insieme di esperienze, conoscenze e tradizioni che hanno contribuito alla coesione comunitaria e al solidificarsi del concetto di appartenenza. La nuova architettura dovrebbe nei nostri intenti essere l’espressione della comunità, elemento rappresentativo della comunità
e in cui la comunità stessa si possa identificare.
_L’architettura
La soluzione progettuale consiste in due macro-volumi fuori terra Il primo dei quali è a sua volta costituito da due stecche poste ortogonalmente tra loro e sviluppate su due diversi livelli. Le due stecche sono disposte, l’una secondo l’allineamento parallelo alla direttrice rappresentata da via XXIV maggio, l’altra seguendo, in parallelo l’allineamento con il confine lato nord. Nello spazio in cui le due stecche si intersecano, a svolgere la funzione di cerniera nonché il ruolo ancora più importante di coesione spaziale verticale, sorge un elemento architettonico che in seguito identificheremo con la denominazione di “torre”, si tratta di un corpo a sviluppo prevalentemente verticale in cui trovano collocazione i sistemi di risalita (scale e ascensori) che permettono garantiscono l’accessibilità al fabbricato da ogni livello e ad ogni funzione. Il secondo dei due macro-volumi è rappresentato da un edificio di modesto impatto volumetrico che sorge nelle immediate adiacenze della via Risorgimento, nella zona sud-est del lotto. Gli accessi a questo fabbricato si trovano sul lato nord, ad un piano inferiore rispetto alla pubblica via, la copertura è
stata pensata come un piano inclinato sistemato a verde al quale si può avere accesso direttamente alla quota della pubblica via. Elemento di unione tra questi due elementi è la piazza coperta polivalente
che, collocata anch’essa ad un piano inferiore rispetto alla via Risorgimento è uno spazio fortemente permeabile dal quale si ha accesso a tutte le funzioni che trovano collocazione nel nuovo edificato, è lo spazio servito e servente. E’ a questo livello che si trovano gli accessi agli spazi commerciali, all’auditorium e alle sale riservate alle associazioni nonché alla torre dei collegamenti verticali.
Il complesso architettonico è stato studiato in modo da ridurne il più possibile l’incombenza volumetrica i volumi sono stati disposti in modo da generare una forma architettonica che, sfruttando le naturali differenze di quota potesse garantire un elevato grado di permeabilità, sia in senso strettamente fisico
ovvero consentendo ad un ipotetico fruitore di poter entrare nel volume ed attraversarlo in più punti, che percettivo cercando di realizzare aperture, sfondati, generare e/o suggerire nuovi scorci prospettici sia verso il paese ed in particolar modo verso la piazza su cui sorge la biblioteca, verso la chiesa parrocchiale. e sia verso il lago e i sistemi montuosi che fanno da sfondo al panorama.
Dal sopralluogo effettuato, il fronte di intervento che ci è parso più problematico è stato il lato ovest del lotto, in quanto, è proprio su questo fronte che, salendo dalla via XXIV maggio, la presenza imponente del muro di contenimento chiude l’angolo visuale e impedisce la percezione dell’esistenza dell’attuale sede municipale. Abbiamo quindi sentito l’esigenza di gestire la forte differenza di quota tra il piano esistente del lotto e il piano stradale realizzando il nuovo fabbricato e gli spazi ad esso attigui in modo da smaterializzare quel limite, quella barriera visuale generata dalla presenza del muro di contenimento così
da ottenere una maggiore apertura prospettica. Abbiamo cercato di realizzare un edificio che invitasse lo sguardo dell’osservatore, percorrendo la salita sempre più conducendolo ad entrare in modo quasi naturale del nuovo spazio architettonico.
Ad oggi, l’edificio esistente è percepito solo quando ci si trova in prossimità dalla rotatoria, il progetto proposto vuol far si che il nuovo fabbricato si presenti all’osservatore in modo progressivo man mano percorre la via che conduce al centro paese.
Per ottenere questo effetto, per quanto riguarda il prospetto ovest, è proposta una conformazione a gradoni, una sorta di terrazzamento artificiale su cui si sviluppano percorsi pedonali o giardini pensili. Il volume edificato che si attesta lungo la via XXIV maggio è disposto su tre livelli di cui uno completamente interrato al quale si ha accesso dalla via stessa. L’accesso a questo volume avviene senza ricorrere alla realizzazione di rampe o scale, sfruttando l’importante differenza di quota esistente.
Il piano interrato è visibile solo dal prospetto ovest e costituisce lo zoccolo, la base solida su cui si ergono i piani superiori. Tutto il fronte fuori terra di questo piano è trattato come se fosse un blocco monolitico, l’unica apertura presente è l’accesso carrale, il volume appare quindi compatto e massiccio. L’accesso
al piano è inoltre identificato e sottolineato dalla presenza di un volume che si protende fino a filo strada nel quale si apre, come una sorta di galleria, il tunnel d’ingresso. Una porzione di questo livello è infatti accessibile alle automobili, è qui che trovano collocazione i parcheggi destinati, sia al ricovero dei mezzi comunali, sia alla sosta delle autovetture dei cittadini che si devono recare presso gli sportelli comunali. L’altra porzione è destinata all’archivio ed ai locali tecnici necessari a garantire il funzionamento impiantistico dell’intero complesso. E’ da questo livello che hanno origine due corpi di risalita, quello principale, la torre, sempre accessibile attraversa tutti i livelli e conduce fino al livello della copertura del piano secondo dove vi è uno spazio totalmente aperto e liberamente accessibile adibito a terrazza panoramica. L’altro corpo di risalita, secondario ma non di minore importanza è riservato quasi esclusivamente ai dipendenti comunali e mette in comunicazione il livello a cui sono collocati gli uffici con l’archivio e il parcheggio coperto. Lungo il lato est della via XXIV maggio, oltre al blocco che identifica la presenza del parcheggio interrato è realizzata una rampa che, correndo in parallelo alla via stessa conduce al livello terreno del nuovo edificio. E’ questo il livello al quale trovano collocazione le funzioni meno istituzionali, nella zona più ad ovest del lotto, affacciati sulla terrazza che volge verso il centro paese sono ricavati spazi da destinare ad attività commerciali, ambulatori e/o uffici. La zona più ad est è occupata dal secondo dei due macro volumi citati in precedenza, è a questo livello che si trovano gli accessi all’auditorium e alle sale riservate alle associazioni (Croce Rossa, Spazio Giovani e sala musica…)
Nella stecca in cui si inserisce il commerciale, è realizzato uno sfondato, un vuoto che permette di attraversare il fronte e collega la terrazza con lo spazio aperto e in parte coperto della piazza che, posta in posizione baricentrica rispetto al lotto, diviene spazio centralizzante del sistema. L’accesso alla piazza, sviluppata ad una quota inferiore rispetto alla via Risorgimento può avvenire da tutti e tre i fronti liberi del lotto ovvero: dal fronte est sfruttando la pendenza della traversa esistente ci si porta naturalmente alla
quota del livello terreno, da qui si giunge alla piazza passando di fronte ai corpi vetrati dell’auditorium e delle sale associazioni; dal fronte sud dove una rampa artificiale connette la piazza con la quota a cui si attesta la via Risorgimento; dal fronte ovest dove l’accesso alla piazza è garantito, come già accennato, dalla rampa realizzata a collegamento tra la via XXIV maggio e il livello terreno e dallo scasso realizzato nel volume del commerciale, scasso che diviene, sia spazio di passaggio che elemento che incanala lo sguardo di chi si trova in piazza verso il centro abitato. E’ in corrispondenza di questo passaggio che si trova anche l’accesso alla torre, in adiacenza alla scala, un sistema di fori realizzati a tutti i livelli sovrastanti fino alla copertura, generano un pozzo di luce che permette inoltre di intravedere gli spazi che si sviluppano ai piani superiori.
Al livello della piazza sono realizzate delle vasche d’acqua, l’intento è stato quello di avvicinare metaforicamente il lago al nuovo edificio. Le vasche, realizzate a perimetro dei nuovi fabbricati creano una sorta di sottile piano virtuale, etereo, leggero dal quale gli edifici stessi sembrano trarre origine, un piano che sembra permeare tutto il livello, estendendosi idealmente anche al di sotto delle pavimentazioni e dei corpi di fabbrica. Ad accentuare questo effetto, ai lati della piazza e del blocco auditorium/associazioni sono realizzati degli scassi nel terreno in cui si insinuano delle lingue d’acqua sottolineando ancor di più l’effetto “piano d’acqua”. Il piano inclinato che dalla pubblica via scende verso la piazza vuole quindi
suggerire l’immagine della collina che, terminando la sua discesa nel pianoro rappresentato dalla piazza, si protende verso lo specchio d’acqua rappresentato dalle vasche. E’ attraverso questo gioco di compenetrazione reciproca, che gli spazi si protendono gli uni verso gli altri, generando un metaforico rap-
porto di interdipendenza tra l’elemento acqua e l’elemento terra. L’edificio che sorge nella zona est del lotto si differenzia dagli altri per la presenza di una copertura completamente sistemata a verde, il salto di quota già presente tra la via Risorgimento e l’area cortilizia su cui oggi si affaccia lo spazio riservato alla croce rossa è statoli pretesto, nella proposta progettuale, per la realizzazione un edificio parzialmente ipogeo. Dalla via Risorgimento la presenza del nuovo edificio è appena percepita, è a questo livello che trae origine la copertura inclinata che si proietta verso il confine nord. Il piano inclinato è completamente a verde e appare come la naturale prosecuzione del piano naturale di campagna identificato dalla pubblica via. Il piano verde svolge una duplice funzione, quella tecnica e tecnologica in quanto struttura di copertura e quella di elemento generatore di suggestioni in quanto spazio totalmente accessibile al culmine del quale, lungo tutto il lato nord si genera un belvedere sul panorama circostante e, in particolare verso i monti che fronteggiano il centro abitato di Paratico. Un grosso taglio realizzato in copertura sulla direttrice nord-sud oltre che garantire una corretta illuminazione degli spazi.identifica e separa in modo netto e identifica le due funzioni che trovano collocazione all’interno del volume
ovvero l’auditorium nell’ala ovest e le sale associazioni nell’ala est. Altri tagli di dimensioni minori sono realizzati nell’ala est, si tratta di lucernari, necessari per portare luce agli spazi sottostanti. L’involucro di entrambi i blocchi è completamente vetrato ad eccezione del fronte a confine con la via Risorgimento. Lungo i fronti liberi l’edificio è totalmente circondato dall’acqua, si identifica quindi come un volume leggero che dall’acqua trae origine, ad essa rimane fortemente legato e su di essa sembra galleggiare.
L’accesso a questo corpo di fabbrica avviene dal lato nord dove il piano di copertura aggetta fino a costituire due spazi porticati a protezione degli ingressi. E’ dal livello primo che si sviluppa il municipio vero e proprio inteso come quell’insieme di uffici, la macchina amministrativa il cui compito è quello di
garantire e mantenere in efficienza i servizi di cui la popolazione necessita. La possibilità di accesso a questo livello è duplice, è possibile raggiungere il piano d’ingresso sia usufruendo della torre, quindi dal piano parcheggi o dalla piazza al livello terreno, sia attraverso una passerella in legno e acciaio che,
sviluppandosi lungo un piano inclinato conduce, dal marciapiede che si sviluppa a lato della via Risorgimento, direttamente all’ingresso del Municipio. L’accesso al nuovo municipio è disimpegnato da una piastra sospesa, uno spazio aperto e coperto che si sviluppa a quota + 4.00 mt rispetto alla sottostante piazza e sul quale approdano sia la passerella che la torre. La piastra, sviluppandosi ad una quota intermedia tra il livello terreno e il livello secondo, da origine a nuovi spazi e giochi volumetrici, di viste e di vedute: è sulla piazza al livello terreno che si crea un gioco di doppie altezze (dato dalla differenza di quota a cui si attestano i solai sovrastanti + 3.50 mt la piastra e + 8.00mt il solaio/piano di calpestio del secondo livello) che generano nuove prospettive e nuovi punti di vista sia dalla piazza verso la piastra sospesa che viceversa. La piastra sospesa e soprattutto la passerella sono sviluppati nel progetto riprendendo il tema del ponte o pontile, quale elemento di collegamento tra due spazialità: l’acqua e la terra. In questo caso la passerella, sospesa sulla vasca d’acqua sottostante e sostenuta solo da alcuni elementi puntuali funge da elemento di unione, di collegamento metaforico tra le istituzioni e la comunità,
è l’elemento che avvicina le istituzioni alla comunità e viceversa.
Il limite tra interno ed esterno, l’accesso vero e proprio al municipio è una parete vetrata, elemento osmotico che funge da barriera tra lo spazio esterno, ben definito della piastra e lo spazio interno, caratterizzato da una spazialità a doppia altezza permeata su di un lato dal pozzo di luce. La parete vetrata è quindi elemento di mediazione tra due diverse condizioni spaziali, l’atrio esterno rappresentato dalla piastra che trova affaccio sulla doppia altezza generata sulla piazza coperta e l’atrio interno caratterizzato dalla doppia altezza sul quale si affaccia la sala giunta posta al piano secondo. Dal punto di vista della distribuzione spaziale le funzioni afferenti al municipio sono state sviluppate in due volumi e su due livelli seguendo le indicazioni dimensionali fornite dal bando e interpretando gli schemi distributivi proposti dal bando stesso. L’ingresso è realizzato in corrispondenza dell’intersezione dei due volumi di pro-
getto e in adiacenza alla torre. Il primo volume, posto al di sopra del commerciale, si sviluppa in parallelo alla via XXIV maggio, su di un piano di facciata arretrato rispetto a quello sul quale si attestano i locali commerciali, questo ha permesso, oltre che di ampliare ulteriormente la visuale riducendo l’incombenza sul fronte ovest, di realizzare un ulteriore giardino pensile al primo livello. Il secondo volume, disposto ortogonalmente al primo, si sviluppa in parallelo al confine nord e si protende, a sbalzo, verso ovest sulla via XXIV maggio e ad est fin sopra al corpo dell’auditorium. La scelta di rendere questo corpo percettiva-
mente più consistente ed importante rispetto al resto del fabbricato è dettata, sia dal fatto che in questo volume trovano collocazione le funzioni più propriamente politiche della macchina comunale ed è quindi inteso come la scatola spaziale dove si dibatte, ci si confronta, e soprattutto dove si pianifica l’attività
di governo del territorio; sia dal fatto che questo corpo di fabbrica svolge, nel contesto urbano l’importante ed eccezionale funzione di “mirador”. E’ infatti al livello della copertura di questo volume che si sviluppa una terrazza panoramica a libero accesso, raggiungibile e fruibile in ogni giorno e a qualsiasi ora, dalla quale si può godere di una vista panoramica unica nel suo genere spaziando a 360 gradi sul territorio circostante. La terrazza, dotata di spazi sistemati a verde e di sedute è pensata come uno
spazio multifunzionale, oltre che come belvedere potrà essere utilizzata anche come spazio studio/lettura o spazio espositivi all’aperto. L’accesso alla terrazza avviene attraverso l’elemento torre, come detto in
precedenza elemento cardine del progetto in quanto corpo di collegamento tra tutti i vari livelli, dal piano interrato al piano copertura. La torre si affianca ai volumi principali e li attraversa, è ben percepibile dall’esterno per via appunto della sua conformazione essendo l’unico elemento che si sviluppa
verticalmente fin oltre l’ultimo livello. In entrambi i volumi, gli spazi interni si articolano lungo un corridoio centrale su quale, ad intervalli regolari si aprono grandi lucernari che, dal livello copertura portano la luce naturale all’interno dell’edificio. Al primo livello trovano collocazione tutti quegli uffici che sono maggiormente fruiti dal pubblico quindi parte degli uffici dell’area amministrativa, quelli dell’area tecnica e gli uffici della polizia locale per la quale nel progetto è previsto anche un accesso secondario posto in comunicazione diretta con lo spazio esterno. Stesso dicasi per quanto riguarda i servizi sociali, in questo caso si è scelto di collocare gli uffici al livello terreno, l’accesso a questi uffici potrà avvenire da due punti, sia dall’interno del municipio sia dalla piazza posta al livello terreno, l’intento è stato quello di avvicinare il più possibile questo ufficio alla piazza e quindi al cittadino, essendo il luogo per eccellenza dedicato all’assistenza del cittadino stesso. La scelta di realizzare degli ingressi secondari è data dalla volontà di rendere indipendenti quelle funzioni che, per esigenze logistiche potrebbero aver bisogno di rimanere aperte e fruibili anche al di fuori degli orari convenzionali di apertura di tutti gli altri uffici comunali.
Gli accessi secondari permettono a queste funzioni di mantenere un relativo gradi di indipendenza dalla struttura municipale e fanno si che, nel caso di apertura fuori orario di questi uffici non si debba per forza mantenere in esercizio l’intera struttura. Il secondo livello è destinato quasi totalmente all’area amministrativa eccezion fatta per l’ufficio tributi e ragioneria, afferenti all’area amministrativa macollocati a questo piano in quanto si è ritenuto non fossero uffici frequentati quotidianamente dal pubblico ma più legati appunto al settore amministrativo. Anche qui, per quanto riguarda la porzione est del volume, un corridoio centrale disimpegna i vari uffici, a cadenza regolare, lungo il corridoio sono realizzati
degli slarghi, delle zone d’attesa la cui copertura è totalmente vetrata e permette alla luce naturale di illuminare gli spazi. Sempre a questo livello, nell’ala più ad ovest si trova la sala giunta alla quale si
ha accesso percorrendo una passerella sospesa sullo spazio a doppia altezza posto in corrispondenza dell’ingresso al primo livello. La sala giunta, chiusa ai lati est ed ovest da pareti completamente vetrate,
appare, dall’esterno come un volume a sbalzo che si proietta verso via XXIV maggio e quindi verso il centro abitato. Le vetrate affacciano da un lato sull’atrio di ingresso a doppia altezza, dall’altro il fronte ovest, su di una terrazza regala una vista suggestiva sul centro abitato. Il cittadino, trovandosi al primo livello, dopo aver varcato l’ingresso e volgendo lo sguardo verso l’alto all’interno dello spazio a doppia altezza trova la facciata vetrata della sala giunta che gli appare come un corpo sospeso all’interno del
volume edificato, si genera quindi una sorta di collegamento visivo e percettivo tra il cittadino ed il luogo amministrativo per eccellenza.
_I materiali e gli impianti
Dal punto di vista materico tutte le facciate esterne sono finite ad intonaco, la porzione del livello interrato emergete lungo la via XXIV maggio è rivestito in lastre di pietra arenaria così come il corpo torre, e una porzione del volume posto al secondo livello. La scelta di impiegare la pietra vuole essere un omaggio alla tradizione del luogo e ben si sposa con l’idea di solidità, compattezza e durevolezza che questi elementi devono suggerire e rappresentare ovvero: Il fronte del livello interrato quale basamento di tutto il istema, la torre quale elemento forte che garantisce la coesione spaziale verticale; il corpo istituzionale, posto al livello secondo quale solido contenitore di tutte le funzioni e luogo di lavoro delle personalità che rappresentano la comunità. I tamponamenti sono del tipo multistrato, realizzati con blocco di laterizio e-
sterno, isolante termoacustico dello spessore di 13 cm e doppia lastra di cartongesso sulla faccia interna, le murature divisorie interne così come le controsoffittature sono realizzate in cartongesso. L’utilizzo di pareti leggere in cartongesso garantisce, sia una maggiore possibilità di variazione spaziale degli
ambienti che una migliore flessibilità impiantistica, nel caso si rendessero necessari interventi di integrazione all’impianto elettrico non sarà necessario eseguire spaccature nei muri ma basterà rimuovere e/o sostituire le lastre nell’area in cui si devono eseguire i lavori. Le soffittature esterne sono rivestite in doghe in legno così come i piani di calpestio delle passerelle che varcano le vasche d’acqua, la passerella che conduce all’ingresso del municipio, e la pavimentazione della terrazza panoramica. Le pavimentazioni esterne sono realizzate impiegando porfido a lastre, i parapetti degli spazi terrazzati sono realizzati impiegando lame di ferro corten e vetro antisfondamento. I serramenti così come i telai delle facciate continue sono in alluminio a taglio termico, le svecchiature sono realizzate impiegando vetrocamera basso emissivo con oscurante interna. La struttura portante è in calcestruzzo armato per quanto riguarda le parti
interrate e controterra, a telai in acciaio per tutte le parti fuori terra. La scelta dell’acciaio è per garantire, oltre che migliori prestazioni dal punto di vista della risposta strutturale agli eventi sismici, un netto accorciamento dei tempi di realizzazione nonché una netta diminuzione delle possibilità di errore esecutivo
in fase di cantiere. Impiegando elementi in acciaio infatti l’attività svolta in cantiere viene notevolmente semplificata, gli elementi tagliati a misura in fonderia secondo distinte di taglio fornite dal progettista, vengono consegnati in cantiere dove si procede al solo assemblaggio. La struttura in acciaio permette inoltre il raggiungimento di luci e sbalzi di notevole dimensione operazione che, nel caso di struttura in acciaio risulta meno onerosa se confrontata ad altre tipologie costruttive. Tutta la rete impiantistica è pensata in modo da poter garantire una gestione il più possibile indipendente di ogni singola zona. L’impianto di riscaldamento e raffrescamento è del tipo a pannelli radianti annegati a pavimento per quanto riguarda tutti gli uffici e tutte quelle zone che verranno utilizzate con frequenza giornaliera. Per il blocco auditorium e associazioni il cui utilizzo sarà meno assiduo è previsto un sistema di riscaldamento e
raffrescamento ad aria forzata che potrà garantire il raggiungimento di un buon grado di comfort ambientale in tempi brevi di esercizio. Il sistema ad aria forzata garantisce infatti una risposta pressoché immediata già dal momento dell’accensione, cosa non possibile con l’impianto a pannelli radianti che ha
tempi di risposta nettamente più lunghi quindi maggiormente compatibile con ambienti il cui utilizzo è pressoché continuativo. L’impianto elettrico tradizionale è integrato dai pannelli fotovoltaici installati
sulla copertura della torre per uno sviluppo effettivo di captazione di circa 75 mq, l’illuminazione, oltre che del tipo artificiale, è in buona parte garantita dalle aperture realizzate sull’involucro edilizio. In tutti gli spazi interni è prevista l’installazione di rilevatori di presenza in modo da ridurre gli sprechi di consumo elettrico, sulle finestrature sono installati sensori, collegati all’impianto di riscaldamento/raffrescamento in grado di spegnere il sistema nella zona in cui le finestre risultano aperte.
_ Conclusioni
Sulla base di quanto descritto sopra, è possibile affermare che la proposta progettuale è frutto di una ricerca di schematicità volumetrica e spaziale che, nel progetto proposto si traduce anche in un elevato grado di indipendenza garantito ad ogni singolo blocco funzionale. Ogni singola area pur concepita come elemento integrante di un complesso unitario può infatti essere gestita in modo autonomo, dal punto di vista sia impiantistico che della fruibilità e dell’accessibilità, essere mantenuta in esercizio o meno in base a reali necessità di orari e di utilizzo. Elementi di coesione tra le diverse aree e che, per questo motivo devono rimanere permanentemente in esercizio sono gli spazi aperti attigui al municipio stesso che, nella proposta progettuale non sono concepiti come semplici spazi liberi, sterili e di risulta,ma assumono una propria identità e diventano il fulcro, l’asse portante del sistema distributivo che conduce e mette in relazione ogni singolo blocco e ogni singola area funzionale con il complesso. La schematicità ha permesso inoltre di ottenere un forte grado di permeabilità dei volumi, di generare una continuità sia fisica che soprattutto visiva tra le diverse zone, tra i diversi fronti del lotto, i volumi, i vari livelli e soprattutto tra il complesso stesso e l’intorno, in un gioco altalenante di nuovi spazi e nuove prospettive che coinvolgono l’osservatore, infondono in lui la voglia di scoprire gli spazi, di attraversarli e di viverli in un processo di “appropriazione” che lo fa sentire parte dell’architettura stessa.
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    Project details
    • Year 2010
    • Client Comune di Paratico
    • Status Competition works
    • Type Public Squares / Urban Furniture / Town Halls / multi-purpose civic centres / Parking facilities / Libraries
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