Rubiko / idee per la ricostruzione | antonino antonelli

proposta di habitat temporaneo in situazioni di emergenza e nel contempo garantire trascorsa l’emergenza il riutilizzo, il riciclo, il reinserimento L’Aquila / Italy / 2009

0
0 Love 1,295 Visits Published
Il concept del progetto prende spunto dal famoso cubo di Rubik, gioco di logica e rompicapo inventato dal prof. di architettura e scultore ungherese E. Rubik nel ‘74.
Il Cubo di Rubik presenta 9 quadrati su ogni faccia, per un totale di 54;
realizzato in 4 diverse versioni, quella presa in esame è la Rubik's Cube, con modulo di dimensioni pari a 3×3×3 cm..
L’idea nasce quindi da un semplice gioco dalla complicata soluzione e ne riprende il materiale, la modularità, le dimensioni 3x3x3 cm, trasformando queste ultime
in 3x3x3 m. ed anche l’uso del colore.
Partendo dal gioco, “Rubiko” aspira a divenire un’importante proposta progettuale, capace di rispondere ad esigenze abitative in situazioni di emergenza, e in grado di modificare il proprio aspetto / funzione, una volta trascorsa l’emergenza.
Esso si compone di un telaio a griglia in alluminio che riprende la suddivisione modulare del famoso cubo e tampona i vari riquadri con plastica riciclata colorata e non.
Il progetto, anche con la scelta del materiale plastico riciclato, affronta non solo la catastrofe causata da un terribile evento sismico, di grande attualità in questi giorni dopo il caso dell’Aquila, ma anche quella ambientale legata al problema dei rifiuti.
Il recupero della plastica sta diventando sempre + una grande scoperta e una grande risorsa.
Gli sviluppi delle tecnologie di polimerizzazione offrono infatti notevoli opportunità e rendono disponibili plastiche dotate di qualità edili esclusive in termini di resistenza, durata e efficienza energetica. Inoltre la plastica grazie alla grande plasmabilità, adattabilità e flessibilità consente di raggiungere i più svariati adattamenti formali.
Il progetto, coniugando la modularità del cubo con le svariate caratteristiche della plastica, produce un oggetto assolutamente versatile e quindi facilmente riciclabile o riutilizzabile anche in situazioni di non emergenza, in nuovi tessuti edilizi urbani. I diversi moduli abitativi infatti, mediante la sovrapposizione, l’aggregazione, il cambiamento di funzione, lo smontaggio etc., si prestano facilmente a divenire info point, books shop, spazi espositivi, vetrine temporanee, composizioni landmark, accattivanti e sensibili anche agli aspetti ambientali.
A tal proposito, infatti, il progetto Rubiko prevede l’utilizzo di sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili da collocare complanarmente alle superfici del pacchetto di copertura. A tal fine, le nanotecnologie permetteranno a breve di risolvere al meglio l’aspetto fondamentale dell’integrazione architettonica.
Per quanto riguarda invece l’aspetto della sistemazione interna dei nuclei abitativi, si propone un’architettura contemporanea, ma con un forte legame a uno dei capisaldi dell’architettura degli inizi del ‘900.
Avendo a disposizione uno spazio minimo viene ripreso il “Modulor Lecorbuseriano” e la pianta che Le Corbusier aveva disegnato e realizzato nel suo “cabanon”. Tale sistema di proporzioni univa il metodo geometrico della sezione aurea con l'acuta e costante osservazione delle misure e dei movimenti dell'uomo, in ogni momento della giornata. Scaturisce da questi riferimenti e osservazioni uno spazio abitativo minimalista e nello stesso tempo confortevole e colorato. Si attribuisce alla plastica colorata, sia dell’interno che dell’esterno, una funzione psicologica dalla quale scaturisce una sensazione di maggiore serenità e armonia.
La modularità e il materiale plastico coinvolgono anche gli interni e i suoi sub-sistemi. Modulari sono le pareti, il bagno, la cucina, diversi elementi di arredo in plastica colorata; inoltre, la modularità non solo dell’oggetto, ma anche delle singole parti che lo compongono, offre la possibilità di cambiare, modificare, aprire, riuscendo così a creare moduli abitativi tipo per 2/4 persone, nonché spazi esterni di relazione utili a garantire sensazioni abitative di più ampio “respiro”. Infatti, componendo le singole cellule abitative si possono ottenere aggregazioni tipo-morfologiche riconducibili a quelle della casa a patio, piuttosto che a schiera, con la presenza di uno spazio intercluso a cielo aperto da destinare alla “terra” con sistemazione a verde e/o a orto, al fine di ricreare una sorta di nuova domesticità, anche nelle fasi di emergenza.
Infine, Rubiko pone l’attenzione anche sul metodo di trasporto della cellula stessa. Le sue dimensioni, 3x3x3 m., possono essere trasportate da un comune mezzo di trasporto pesante autorizzato, senza dover ricorrere a particolari e più onerosi trasporti di tipo eccezionale che necessitano di scorta. Dunque, un progetto che vuole configurarsi sostenibile a 360°, rispetto alle componenti economiche, sociali ed ambientali dallo stesso indagate.
0 users love this project
Comments
    comment
    user
    Enlarge image

    Il concept del progetto prende spunto dal famoso cubo di Rubik, gioco di logica e rompicapo inventato dal prof. di architettura e scultore ungherese E. Rubik nel ‘74. Il Cubo di Rubik presenta 9 quadrati su ogni faccia, per un totale di 54;realizzato in 4 diverse versioni, quella presa in esame è la Rubik's Cube, con modulo di dimensioni pari a 3×3×3 cm..L’idea nasce quindi da un semplice gioco dalla complicata soluzione e ne riprende il materiale, la modularità, le dimensioni 3x3x3 cm,...

    Project details
    • Year 2009
    • Status Competition works
    • Type Feasibility Studies / Modular/Prefabricated housing / Exhibitions /Installations
    Archilovers On Instagram