Nuova scuola primaria di Comenduno. 1° classificato | Davide Maggioni

Albino / Italy / 2010

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Nel 2010 L'amministrazione comunale di Albino ha indetto un concorso ad inviti per l'affidamento della progettazione preliminare del nuovo plesso scolastico da adibire a scuola primaria in frazione di Comenduno, di cui il gruppo di progettazione è risultato vincitore. Successivamente la Committenza ha posto a base di gara il progetto preliminare, consegnato nel marzo 2011, per la selezione dei soggetti finanziatori ed esecutori per la realizzazione tramite locazione finanziaria. A quest'ultima gara ha preso parte un solo raggruppamento che è quindi risultato vincitore. Nel progetto esecutivo che ne è scaturito sono purtroppo state apportate alcune significative varianti che in parte hanno modificato l'impostazione e l'idea originaria presentata in sede di gara e successivamente sviluppata nel progetto preliminare. Oltre alle riduzione delle superfici vetrate, è stata variata la sagoma fuori terra della palestra andando così ad aumentare l'impatto del costruito sul cono visuale verso l'ex monastero della Ripa, compromettendo inoltre la possibilità di futuri ampliamenti per moduli dell'edificio scolastico secondo l'ipotesi presentata in sede di concorso ed indicata nel bando come uno dei principi fondamentali per la valutazione delle proposte progettuali. -Le scelte planivolumetriche e l’inserimento urbanistico- L'intervento prevede la costruzione di un nuovo edificio scolastico da destinare a scuola primaria delle frazioni di Desenzano e di Comenduno di Albino. La scuola è composta da 10 aule didattiche oltre a spazi accessori e di servizio. Le scelte tipologiche e insediative della proposta di progetto recepiscono in quanto ampiamente condivisibili le seguenti istanze: 1) riduzione al minimo del consumo di suolo prediligendo l’area ad Ovest dell’attuale scuola media. 2) riduzione dell’impatto del costruito a tutela dei coni visuali verso l’ex monastero della Ripa; 3) attenzione alle connessioni funzionali tra il nuovo edificio e l’adiacente scuola media; 4) lo sviluppo di una mobilità compatibile con la sensibilità delle funzioni insediate e più in generale rivolta a un riequilibrio del rapporto auto-pedone. Si propone per il nuovo plesso un’articolazione planimetrica che risponda alla necessità di una “scuola aperta”, che esalti la continuità percettiva col paesaggio, la volontà di apertura alla natura e simbolicamente agli altri e che al tempo stesso possa gravitare attorno ad un ambito protetto e condiviso: se infatti l’edificio in linea su due piani che si sviluppa parallelamente al corpo centrale dell’adiacente complesso scolastico diventa l’elemento ordinatore dell’intervento che si apre all’esterno con ampie vetrate opportunamente diaframmate, i corpi bassi costituiti nella prima fase dal blocco dei laboratori e della palestra contribuiscono al disegno di un ampio giardino interno solivo ma protetto, luogo questo deputato sia allo svago che alle attività didattiche all’aperto. Questo spazio in parte pavimentato e in parte a prato, con la possibilità di piantare anche alberi a medio/alto fusto (da cui discende in parte la scelta di non allocare a livello interrato le autorimesse a servizio della scuola) è completato da una capiente gradinata, che seguendo l’andamento di via Ripa, può divenire teatro per manifestazioni all’aperto, della scuola ma non solo. Ma il giardino non è l’unico ambito di fruizione all’aperto: la copertura del blocco dei laboratori infatti fruttando la differenza di quota trasversale del lotto diviene uno spazio verde alla quota del complesso dell’ex Monastero di Ripa e accessibile dalle aule del primo piano attraverso il ballatoio. Questa articolazione planialtimetrica consente di tutelare al meglio i coni visivi verso Nord: percorrendo via IV Novembre superata la testata del nuovo edificio in linea si apre la vista verso il giardino della scuola e al soprastante complesso dell’ex Monastero: essendo il blocco dei laboratori seminterrati tale percezione risulterà fruibile anche a seguito della realizzazione del secondo lotto, grazie al fatto che esso, proprio per consentire la maggiore trasparenza visiva, è costruito su una base porticata. -L’articolazione funzionale del comparto e la mobilità- La scelta di collocare tutti i volumi del costruito in un unico lotto risponde anche a precise esigenze funzionali: contenere gli spazi di distribuzione (e dunque i costi) e ottimizzare le connessioni tra i blocchi del “campus”, il tutto ponendo attenzione alla sicurezza degli utenti: il collegamento tra il nuovo edificio e la mensa avviene per esempio all’interno dello stesso lotto (dunque senza infatti alcuna interferenza con l’esterno), direttamente dall’atrio della nuova scuola. Il sistema della mobilità si articola attorno alla realizzazione di un nuovo parcheggio su due piani tra via Martiri di Cefalonia e via IV Novembre. Questa scelta localizzativa offre i seguenti vantaggi: 1) assenza di interferenze con l’edificio propriamente scolastico (sicurezza degli accessi, assenza di rumore e inquinamento nella diretta prossimità, mantenimento di verde “naturale” all’interno del lotto: 2) possibilità di una fruizione estesa all’intorno, anche grazie all’accesso da via Martiri di Cefalonia (con riduzione del volume di traffico) ma anche dedicata al corpo insegnanti (cui dedicare un apposita sezione a raso oppure al piano seminterrato); 3) riduzione del consumo di suolo; 4) potenziale ampliamento del parcheggio verso il cimitero 5) mantenimento della attuale viabilità generale con la sola introduzione del doppio senso sul primo tratto di via IV Novembre, che consente, attraverso l’inversione di marcia in corrispondenza del parcheggio, l’accostamento laterale in sicurezza agli istituti scolastici. Tale modifica dovrà comunque essere condivisa con l’Amministrazione e supportata da verifiche specifiche per la valutazione di impatto. -L’ampliamento futuro- L’esigenza espressa dalla Amministrazione di prevedere un ampliamento potenziale del plesso è stata recepita come prioritaria ed ha determinato le scelte contenute nella proposta presente, intendendo in questo modo proporre con chiarezza una visione di medio periodo che vada oltre generici assunti di flessibilità e replicabilità delle soluzioni. Riteniamo che tale requisito non debba contraddire gli assunti espressi in merito a inserimento ambientale e risparmio di territorio: la nostra proposta di ampliamento pertanto non consuma altro suolo e si concentra sul lotto di pertinenza della cosiddetta “fase 1”. Si propone un blocco a L che riprende l’allineamento di via IV novembre e via Ripa, sviluppato su un unico piano in adiacenza al livello 1. Riteniamo che questa soluzione presenti indubbi vantaggi dal punto di vista sia morfologico che funzionale che possono così essere sintetizzati: 1) il completamento del volume edilizio del primo lotto con lo sviluppo di una tipologia a corte aperta, in coerenza con la scuola media ed il complesso dell’ex Monastero; 2) la creazione di uno spazio aperto ma coperto (e dunque disponibile anche in caso di cattivo tempo) a disposizione della scuola per la ricreazione e le attività all’aperto: tale spazio identifica l’ingresso all’edificio e assolve alla funzione “pensilina” per la fermata dello scuolabus; 3) la possibilità di ridurre al minimo i tempi e le interferenze prevedendo per esempio le opere di fondazione di costo relativo già dalla prima fase. -Prime indicazioni progettuali in ordine a morfologia, linguaggio, materiali- Dal punto di vista linguistico e comunicativo il motto del nostro approccio può essere così sintetizzato: “Architettura adulta a misura di bambino”. Ribadendo il ruolo educativo dell’architettura è intenzione di chi scrive proporre soluzioni compositive e linguistiche che evitino il ricorso a soluzioni vuotamente mimetiche dei caratteri della tradizione (con concessioni, a nostro giudizio non accettabili, al vernacolare) o che alludano in maniera eccessivamente diretta ad un repertorio immaginifico tipico dell’infanzia. Se infatti determinate operazioni intellettuali sono in realtà tipiche della facoltà di astrazione dell’età adulta, per contro è nel lavoro di dettaglio nell’articolazione degli spazi interni, nello studio delle vedute a misura di bambino che si ottengono i migliori risultati. Questo ragionamento non è comunque incompatibile con una visione ludica dell’architettura dedicata ai bambini, in cui ad esempio sarà protagonista assoluto il colore utilizzabile per le parti ad intonaco, i serramenti, pavimenti e rivestimenti, arredi, al fine di favorire anche nei più piccoli l’orientamento e l’identificazione, non precludendo comunque l’utilizzo di materiali “nobili” propri della tradizione come pietra, legno, intonaco, rame. -La tecnica costruttiva: l’uso del LEGNO- In merito alle caratteristiche tecnico costruttive del nuovo plesso scolastico, si intende proporre già dalla fase preliminare l’utilizzo di tecnologie costruttive a secco, basate prevalentemente sull’utilizzo di legno da costruzione: esse si basano su modalità di assemblaggio basate sull’unione di parti distinte, con lo scopo di ottenere un prodotto finale che abbia la caratteristica di essere facilmente modificabile in una o più parti e di rendere possibili, in modo semplice ed efficace, operazione di manutenzione di sostituzione degli elementi edilizi che lo costituiscono. Caratteristiche queste fondamentali in contesti nei quali è necessaria la massima economia di risorse, in fase di gestione, di utilizzo e di manutenzione. Questa modalità costruttiva è particolarmente interessante dal punto di vista di chi pone particolare attenzione alla demolizione selettiva, al riciclo e a al riuso dei materiali. L’utilizzo della cosiddetta prefabbricazione leggera riteniamo sia da considerarsi particolarmente strategica qualora si prevedano esecuzioni di opere per lotti: Infatti tempistica, sicurezza e organizzazione del cantiere risultano ottimizzati con indubbio beneficio, limitando al minimo criticità e interferenze tra il cantiere e le funzioni già insediate e operative. -La copertura a tetto verde- Per le coperture proponiamo senza remore il tetto verde, per ragioni tecniche ed ecologiche, ma anche perché in relazione al contesto ancora molto verde questa scelta ci appare rispettosa e condivisibile sotto il profilo etico, in quanto compensa in maniera non solo simbolica il consumo di territorio operato dalle nuove costruzioni e ne mitiga l’impatto visivo.
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    Project details
    • Year 2010
    • Client Comune di Albino
    • Status Competition works
    • Type Schools/Institutes
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