Riqualificazione urbana di Mondello - 3° premio

3° classificato del 'Concorso internazionale di idee per la riqualificazione urbana di mondello' Mondello / Italy / 2007

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L’espressione ormai acquisita “Palermo, città di mare , ma senza rapporto col mare”, ci porta a fare delle considerazioni a larga scala, su Palermo e il mare e sull’hinterland e il suo mare. Differenti densità, funzioni legate al mare, rapporti mediati da attività commerciali e turistiche, porto e possibilità di balneazione, contatto diretto/indiretto, sono il materiale per indagare questa realtà complessa e critica. Il punto di partenza è pensare al lungomare come parte della costa del territorio palermitano, un waterfront “continuo” fatto di tante porzioni, caratterizzato dalla sequenza di spazi funzionali in successione tra loro che cambia d’aspetto e forma in funzione del suo “attacco” alla terraferma, e che però ha un forte omogeneità culturale, e geografica, come la cortina dei monti che racchiudono Palermo visibili sempre dal mare in ogni punto.

Oggi più che mai, Mondello è la parte del sistema di costa che forse ha maggiormente recepito la vocazione di luogo balneare di Palermo. Lo testimoniano gli interventi del secolo scorso, seppure incompleti, ma che hanno comunque segnato inevitabilmente lo sviluppo di questo borgo come il luogo di villeggiatura Palermitano.

Scendendo di scala, si è ragionato sulla nozione di spazio pubblico, provando ad immaginare quali dinamiche reali si possano realizzare in un luogo come mondello, quali comportamenti sociali producono i suoi attori, quali abitudini, quali desideri e quali prospettive investono le differenti generazioni di cittadini che abitano, attraversano, passano o ritornano a mondello. Abbiamo individuato quali spazi sono attualmente utilizzati e quali cittadini ve ne siano attori-fruitori.; quali siano le forme e i modi di questa socialità.

Punta Celesi

Inizio o fine del sistema del lungomare, diametralmente opposto al molo di Piazza Mondello, in comunicazione con questa attraverso un filo immaginario è Punta Celesi. Estremità in questo momento negata al lungomare perché schermata da un cancello viene liberata e accentuata attraverso l’introduzione di un molo galleggiante teso verso il mare. Questo, in doghe di legno ancorato a dei pali al mare, è schermato da una parete d’acciaio tagliato al laser, una moderna moucharabiah, simile a quella presente a rivestimento dell’edificio della torre. Motivo floreale, antropomorfo e astratto insieme, sunto dell’immaginario che in noi rivestono molti degli elementi ricorrenti nel nostro pensiero su mondello. Punto da cui si guarda per intero il golfo, il mare aperto o la costa è il luogo dedicato all’osservazione, un posto quasi meditativo, lontano dal brusio della spiaggia, che offre uno dei punti migliori alla vista del mare.

Il lungomare

Ruolo fondamentale nel panorama di mondello è chiaramente svolto dalla linea curva come un arco teso da un filo immaginario da punta Celesi al molo di mondello. Il lungomare rappresenta la parte pulsante di Mondello che tiene insieme la sua storia, il suo presente e le sue prospettive. Ville tra le più belle del palermitano, liberty, ma anche a noi contemporanee. Luogo di incontro, scansione di un rito domenicale, caotico variegato, spaccato di una realtà che vede convivere, braccio a braccio storicamente mondi diversi. Dalle barche a vela alle reti dei pescatori; dal tessuto residenziale progettato, con le sue splendide ville, allo “spontaneo” e compatto tessuto del borgo marinaro; dalle immancabili friggitorie ai lussuosi ristoranti di pesce, tutto è racchiuso in una striscia compresa tra il mare e il costruito.
Il lungomare è il luogo d’intervento; le aree progettate sono appese a questa linea, che quindi tiene insieme tutte le parti. Partendo da Punta Celesi il lato destro è sempre occupato dal mare, l’altro bordo, il bordo costruito è invece scandito dal susseguirsi delle ringhiere con sfondi floreali e motivi geometrici, limite tra la strada e le ville. In questa parte si legge molto bene il tracciato del piano di lottizzazione del secolo scorso, di cui è evidente il sistema di isolati . Solo in piazza valdesi questo bordo si ispessisce diventando edificio. Poi ritorna il fronte tipico delle ville più o meno costante fino alla piazza mondello. E man mano che il sistema delle ville si intreccia col la preesistenza del borgo marinaro il bordo diventa compatto trovando una vera e propria cortina sui fronti della piazza.

Lo spessore della costa, come lo abbiano definito, si costruisce a partire dal concetto che il lungomare oltre il suo limite fisico è lo spazio di tutte le attività e gli interventi e che quindi è un elemento costante che varia il suo spessore in base a cio’ che interseca sui suoi bordi. Il lungomare è essenzialmente pedonale, pavimentato e organizzato secondo percorsi rettilinei per la passeggiata e la corsa, a percorsi più frammentati, ad una pista ciclabile oltre a consentire il transito d’auto dei residenti e dei mezzi di trasporto e di soccorso. Da qui si accede alla spiaggia, o ci si sposta da un punto all’altro, è per questo che per noi è diventato un mezzo di comunicazione oltre che in senso fisico anche in senso percettivo.
La pavimentazione è divisa in percorsi posti allo stesso livello per consentire a tutti spostamenti agevoli, ma distinti da diverse pigmentazioni. I colori indicano anche l’avvicinarsi o l’allontanarsi da punti speciali della camminata, come l’intersezione con un chiosco, il posteggio di biciclette, aree per il gioco dei bambini. Il procedere sul lungomare è scandito nel tempo e nello spazio: due chilometri dividono il molo di Punta Celesi da quello di piazza mondello, e un righello, una tarsia di listelli in marmo di billiemi su cemento pigmentato gettato in opera, è la pavimentazione principale, è lo strumento per misurare questa distanza e quelle intermedie.
La sezione del lungomare è sostanzialmente di due tipi:
sezione 1_ ringhiere delle ville, percorso pedonale stretto, corsia per i mezzi, pista ciclabile, percorso pedonale lento, percorso pedonale rapido e accessi alla spiaggia. L’attenzione in questo caso è maggiormente rivolta verso il mare, lasciando una certa privacy alle ville.
La situazione un po’ si inverte in corrispondenza dei pochi punti a vocazione commerciale.
Sezione 2_ingresso ai negozi, percorso pedonale largo con passerelle in legno in asse con l’ingresso ai negozi, strada carrabile, pista ciclabile, percorso pedonale lento, percorso pedonale rettilineo.

Un tema essenziale da noi riscontrato durante il tragitto da Punta Celesi a piazza mondello è la preponderanza delle residenze sul commerciale che in definitiva si incontrano in piazza Valdesi e in piazza Mondello.
I chioschi, piccoli padiglioni anch’essi commerciali contrappuntano la passeggiata, strategicamente inseriti come punto di fuga delle strade che tagliano gli isolati verso il mare, sono le strutture recettive di questo lungomare a vocazione prettamente balneare, ed è lì che pensiamo di dislocare funzioni per il ristoro e l’attrezzatura della spiaggia.

Quest’ultima è divisa in diversi ambiti situazione che abbiamo voluto mantenere. Il primo tratto da Punta Celesi a piazza Valdesi sarà destinato ad ospitare i club nautici, la passeggiata sarà in ogni modo garantita, Punta Celesi è per noi uno dei punti visuali che mette in comunicazione tutto il sistema. Segue la zona della cabine, retaggio storico ma ancora vivo nella città di Palermo. Ne proponiamo una diminuzione, per consentire maggiore distanza con la zona della passeggiata e dal filo dell’acqua e per aumentare lo spazio destinato a spiaggia libera che costituisce il terzo ambito della spiaggia. L’ultima parte della spiaggia è invece destinata alle barche dei pescatori e al piccolo porto turistico, l’attività balneare viene meno e l’attività della tonnara riecheggia nelle barche e nelle reti degli ultimi pescatori, la sezione si allarga, il lungomare diventa piazza mondello. La secca antistante si estende idealmente sulla piazza, il percorso ha una pausa, si dilata e si conclude nel molo dei pescatori col suo magnifico belvedere.

Piazza Valdesi

L’area occupata dall’isolato di piazza Valdesi costituisce una delle estremità del piano d’urbanizzazione che la compagnia italo-belga realizzò nei primi anni del Novecento. Immersa nel sistema di ville isolate e strade alberate di quest’impianto, è una delle aree a più alta vocazione commerciale di Mondello.
In questo lotto, tuttavia, convivono sia realtà commerciali che residenziali.
L’intento di progetto e di distribuire entrambe le destinazioni d’uso sull’intera superficie del lotto in modo da ottenere il maggiore volume possibile per le residenze su una superficie più ampia con l’effetto di avere degli edifici di dimensione notevolmente ridotte rispetto alle attuali.
La volontà è di conservare un impianto che rispetti le regole d’insediamento rado delle ville circostanti. Il piano verde su cui sorgono le residenze quindi, si eleva dal suolo ad un’altezza di m 4,5, lasciando tale basamento totalmente alle attività commerciali. Questo si configura come un anello con le pareti ricoperte da piante rampicanti, che al suo interno accoglie una piazza e che è coperto da un tetto giardino. Tale tetto è il piano verde su cui sorgono i sette edifici per residenze. Questi, piccoli volumi a due elevazioni hanno come costante quindi lo stretto rapporto con la natura. Gli appartamenti al piano terreno trovano il loro giardino sul tetto dei negozi e a loro volta offrono il proprio tetto per divenire giardino degli appartamenti del piano superiore. Questo gioco di pertinenze è reso possibile dalla rotazione relativa di semplici volumi parallelepipedi tra loro, che garantisce tra l’altro orientamenti differenti ad ogni appartamento, privilegiando talvolta la vista del mare, o della montagna o di Mondello paese.

Piazza Mondello

Il progetto lavora al mantenimento del carattere differenziale di questa che è la parte più antica di mondello, cercando di dare forma propria allo spazio vuoto della piazza e chiarezza alle cortine degli edifici che la delimitano.

Una forma, quella della piazza, derivante non direttamente dall’impianto edilizio del tessuto circostante, ma piuttosto dal carattere geografico che ne ha determinato la sua formazione. Naturale prosecuzione della zona di secca delle barche dei pescatori, ne continua il disegno a doghe longitudinali e la sezione leggermente in pendenza verso il mare. Le linee, una tarsia di marmo di billiemi su un fondo di cemento pigmentato gettato in opera, sono strumentali a dare ordine e a segnare le direttrici dentro cui andare ad inserire panchine apparecchi illuminanti, frangisole e giochi d’acqua. L’inclinata della piazza si accentua in corrispondenza degli accessi alle attività commerciali del fronte a nord della piazza, in modo tale da trasformarsi nello stratagemma che consente di eliminarne i gradini. Una piazza libera, senza alcuna centralità ricercata, ci sembra un ottimo inizio per un suo uso collettivo. Un teatro sul mare, con un’acustica straordinaria data dalla presenza della montagna sono tutti i presupposti necessari per fare di questo luogo il fulcro della socialità di Mondello. Manifestazioni come: Mondello film festival, Mondello in musica o Arte Mondello non aspettano altro che essere lanciate.

Gli edifici di piazza mondello così come l’edificio della torre sono frutto di stratificazioni nel tempo, anche indiscriminate, accostamento di diversi edifici,più bassi più alti, più nuovi più vecchi, superfetazioni investono l’interno degli isolati, quanto le loro facciate. Un susseguirsi di insegne tutte diverse, tutte con la volontà, inconscia forse, di prevalere sulle altre. Edifici diversi, dicevamo, ma tutti tipologicamente simili, parte basamentale commerciale e parte superiore residenziale.

L’intento progettuale si basa sul riconoscere e salvaguardare questo carattere disomogeneo, operando per sottrazione e scrematura nel rispetto delle differenze. Ci sembra importante però attestare che nel rispetto delle ipotesi precedenti, si tratta pur sempre di un unico intervento, nella fattispecie un unico edificio. L’indicazione che diamo è di conservare il frastagliato skyline, unificare il colore di prospetto per tutto il fronte e intervenire sulle bucature, finestre, accessi commerciali e porte d’ingresso alle residenze, che assumono così compito di “ordinare” la facciata.

Delle cornici intorno alle finestre, di un unico colore, materiale e finitura ma di dimensione chiaramente diverse giocano nell’ambiguità di convivenza tra parti omogenee e disomogenee.

Un ragionamento simile è stato applicato anche agli accessi alle attività commerciali al piano terra, dove l’infisso-insegna diventa cornice e sottolinea la sua appartenenza alla composizione dell’intero fronte.

Le cornici fluttuanti, appese al filo dello skyline, sullo sfondo di monte gallo ricordano le sculture-mobile di Calder e trovano sostegno nelle porte variopinte d’ingresso alle residenze.

Il molo di piazza mondello

Naturale prosecuzione della nostra passeggiata, iniziata a punta Celesi, accompagnati dalla presenza delle linee del metro, misuratore del nostro cammino, è il molo di piazza mondello o dei pescatori. Questo nuovo luogo di socializzazione è composto da una piscina di acqua salata ritagliata nello spessore della pavimentazione e nella sua estremità un piccolo edificio teatrale da supporto alle attività culturale della vicina piazza mondello. Questo edificio, una sorta di doppio teatro, estivo ed invernale, a cielo aperto e al coperto, si presenta come un volume che, inclinato verso il mare, è colto come in un fermoimmagine , mentre viene tirato in secca nel piano della battigia. Questo senso di movimento è dato dalla scansione del suo rivestimento a lamelle che ne accentuano la percezione cinematica.

Edificio della torre

L’edificio della torre come gli edifici di piazza mondello, come dicevamo, è frutto di stratificazioni nel tempo, anche indiscriminate, accostamento di diversi edifici, disomogenei, costellati da superfetazioni che investono l’interno degli isolati, quanto le loro facciate. Un susseguirsi di insegne delle più variegate. Edifici diversi, dicevamo, ma tutti tipologicamente simili, parte basamentale commerciale e parte superiore residenziale.

L’intento progettuale si basa, anche in questo caso, sul riconoscere e salvaguardare questo carattere disomogeneo, operando per sottrazione e scrematura nel rispetto delle differenze.
Si è ritenuto necessario un’operazione di massiccia demolizione delle suddette superfetazioni e puntuali nuove costruzioni, recuperando uno spazio interno all’edificio, visto nel suo complesso, che innalza notevolmente la qualità della vita degli abitanti degli edifici rimasti, aggiunge spazi pubblici al lungomare e si identifica come percorso alternativo a questo per raggiungere piazza mondello.
L’edificio che delimita su un lato, la piazza viene interamente ripensato per accogliere un infopoint, un ostello della gioventù, un luogo di ristorazione e delle sale multifunzionali che possono accogliere anche installazioni artistiche temporanee.

Un unico rivestimento, una parete di acciaio tagliato al laser, avvolge tutti i fronti degli edifici rivolti verso la corte interna e il fronte del nuovo edificio prospiciente sulla piazza Mondello. Una moderna moucharabiah. Motivo floreale, antropomorfo e astratto insieme, sunto dell’immaginario che in noi rivestono molti degli elementi ricorrenti nel nostro pensiero su mondello: ferro battuto, reti dei pescatori, libellule, agavi, piante rampicanti, onde del mare e vento .
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    Project details
    • Year 2007
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Waterfront / Urban Furniture / Urban Renewal / River and coastal redevelopment
    • Websitehttp://www.disegnoinopera.it
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