MOCAK_Museo d’Arte Contemporanea, ex Fabbrica O.Schindler, Cracovia, Polonia | Claudio Nardi architects

Krakow / Poland / 2011

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Museo d’Arte Contemporanea nell’area dell’ex "Fabbrica di Schindler"


Gruppo di progettazione: Claudio Nardi (capogruppo) con  Leonardo Maria Proli, Annalisa Tronci Collaboratori: Jacopo Brogi Gabriella Giordano Salvatore Gambardella Aldona Maria Kret Sara Dalle Lucche Federico Mei Eduardo Vazquez Talavera


Il segno industriale evocato dalla caratteristica copertura a sheds degli edifici da conservare Ha rappresentato il punto di partenza per la elaborazione del progetto complessivo, dal recupero delle vecchie costruzioni verso nuove funzioni connesse alla attività del museo , fino al disegno degli edifici nuovi e con destinazione propriamente espositiva. Dal punto di vista urbanistico appare necessario nella, apparentemente, caotica successione di edifici piccoli e grandi, slarghi, stradine etc. che contraddistingue un po’ tutta l’area, trovare un nuovo ordine partendo naturalmente dall’esistente piano delle funzioni e della viabilità. Nell’isolato al cui centro si trova l’area del museo dovranno essere previste funzioni commerciali e di pubblici servizi , in nuovi edifici dal linguaggio contemporaneo e lineare, in parziale sostituzione delle volumetrie da demolire, in un rapporto armonioso ed espressivo con le preesistenze ex-industriali e quindi anche parcheggi, aree verdi.. L’area destinata alla attività museale è di per sé stessa molto irregolare e frastagliata, con numerose intersezioni con le aree limitrofe e per questo appare importante per la percezione e la visibilità del complesso la rafforzata sottolineatura di alcuni segni progettuali importanti, quasi delle coordinate di riferimento che potenzialmente si protendano oltre i limiti reali dell’area per indicarne all’esterno la vocazione. Il primo e più importante si trova nell’area di progetto, in corrispondenza del futuro ingresso al museo, uno spazio troppo esiguo per ospitare edifici o funzioni ma al tempo stesso importantissimo per un “segno”: una quinta in cemento , crudo, industriale, alta 10 metri che fa da cerniera tra gli alberi e il giardino che si estende alle sue spalle e verso ovest e segna il margine e l’ingresso. Importanti ma collegati alla effettiva realizzazione degli altri interventi nelle aree limitrofe al museo sono invece gli altri due “segni”: Verso ovest un lungo setto, leggero , quasi sollevato da terra, che si protende come un abbraccio ortogonalmente alla “emergente” facciata ovest del museo verso la nuova piazza giardino e il sistema dei parcheggi. Verso est una quinta che integrandosi con i nuovi edifici ”commerciali” da realizzare si innesta come una “informazione ”nel corpo del complesso museale, fino a lambire il punto, sul margine nord dell’area, in cui si è previsto l’unico accesso carrabile al sistema dei parcheggi interrati riservati al museo e degli accessi di servizio. LA PASSEGGIATA NELL’ARTE Tre sono gli accessi al percorso che conduce al museo o che ne consente “l’attraversamento” quasi come fosse un prezioso centro urbano: Il “muro sud” segna come detto l’inizio del percorso (e bilancia con la sua massa la presenza importante e solida dell’adiacente museo), da quel punto il nuovo museo appare come architettura nuova, di tecnologia contemporanea, apparentemente leggera, luminosa, con la copertura a sheds , quasi un onda che magicamente si fonde e si integra , avvolgendola, con la struttura degli edifici preesistenti. La cui concezione strutturale diviene matrice dell’idea portante, viene mostrata, esibita, attraverso le vetrate che schermano il complesso fino all’effettivo ingresso nella Hall del museo. Una leggera rampa conduce il visitatore a +30cm, la quota alla quale si innesta la nuova “piazza interna” , lungo il percorso, in parte a cielo aperto, con sedute e una minima e delicata alberatura e in parte coperto da una loggia ricavata all’interno di uno degli edifici a shed, sul quale si affacciano, lungo i due lati, la hall del museo in tutta la sua estensione, il ristorante e poi le residenze e gli atelier degli artisti, che potranno esporre all’interno della loggia le loro opere e infine, sempre sotto la Loggia, la vetrata della biblioteca . La passeggiata poi prosegue affacciandosi su una seconda piazzetta “urbana”, (il secondo importante accesso all’area) connessa al percorso pedonale previsto dal piano e alla nuova area commerciale e di servizi che si svilupperà verso ovest.


Il MUSEO Sarà un edificio diffuso e non monolitico, costituito dalla somma armonica di più esigenze come la necessità di una visibilità forte, di una integrazione estetica e funzionale con gli edifici esistenti ( la scelta è stata infatti per un edificio che non sovrastasse in altezza le preesistenze ma che anzi dialogasse con loro e la copertura a shed appunto fa da comune denominatore). Il nuovo edificio si svilupperà necessariamente anche nell’interrato, avrà struttura e impianti indipendenti dagli edifici esistenti e questo per motivi statici e di sicurezza a tutti i livelli, i materiali saranno il calcestruzzo armato e l’acciaio per la struttura interrata e per quelle in elevazione , mentre la facciata principale a sud sarà realizzata con parete ventilata in vetro in modo da migliorare la efficienza energetica dell’edificio durante i mesi invernali e rendere vibrante invitante e attraente il complesso durante tutte le fasi della sua attività (di grande effetto potrà infatti essere la sua visibilità notturna). La copertura principale sarà costituita da strutture metalliche reticolari a sostegno di un manto coibentato, leggero e resistente allo stesso tempo , in zinco-titanio, che si posa come un onda sull’edificio fino a raggiungere quelli preesistenti. Essa sarà in parte aperta e schermata con brise-soleil in corrispondenza delle sale espositive. La copertura delle restanti parti sarà sempre in calcestruzzo e acciaio , con strutture di grande luce per consentire la migliore flessibilità degli spazi interni con la riduzione dei pilastri, ampi lucernari lineari permetteranno una efficace illuminazione naturale, indiretta delle sale al piano terreno. Già dall’esterno si percepisce come l’insieme degli spazi si sviluppa a partire dal grande setto in pietra antracite che si protende , come un segnale, fino alla piazzetta di accesso per penetrare poi all’interno dello spazio museale attraverso la vetrata sud. Dalla piazzetta, inoltre, è percepibile nettamente attraverso il delizioso cortile interno a quota – 5 ( sul quale si affaccia anche uno dei laboratori di restauro) nel quale si tuffa la vetrata di facciata, l’importante estensione del museo al piano interrato.


IL SISTEMA ESPOSITIVO Costituito da un sistema di pareti a tutt’altezza ( 4,50m) per le zone a tema predeterminato e da pannelli mobili (con struttura leggera in alluminio e superficie di rivestimento con lastre alveolari alleggerite) e autoportanti di alte 3 m e larghe 6m . E’ stata studiata un’ipotesi di percorso, naturalmente guidato, che renda fluida e non ripetitiva la visita alle collezioni e al tempo stesso consenta al visitatore un approccio emotivo, dato non solo dalla qualità e dal tipo delle opere ma anche dalla variazione di forma e dimensione degli spazi, delle altezze , delle fonti di luce naturale. Il piano terra del museo dove si collocano i 200mq di sala introduttiva e 2200 metri quadri dedicati alle collezioni permanenti, è, in tutta la sua estensione, illuminato naturalmente attraverso pareti vetrate ma soprattutto da lucernari lineari che garantiscono un illuminazione indiretta (o schermata da brise-soleil) e diffusa delle sale, senza né effetti dannosi alle opere, né di abbagliamento. Nel piano interrato trovano posto i 1200mq di sale destinate alle mostre temporanee e alle esposizioni aggiuntive oltre alla grande sala di 400mq e di altezza 6,5m per opere speciali. La estensione e la tipologia delle controsoffittature cambia a seconda della collocazione delle sale sotto il nuovo tetto a shed , dove è prevista una parte di controsoffitto a Brise-soleil con la funzione di alloggio anche per l’impianto di illuminazione artificiale o sotto la copertura piana, dove il controsoffitto sarà in cartongesso con illuminazione a incasso. LE FUNZIONI CONNESSE IL magazzino Il magazzino delle opere è senz’altro la funzione più importante e delicata tra quelle connesse al museo. La sua collocazione, data la posizione dei possibili accessi carrabili al museo è stata prevista in prossimità del Muro Sud, di fronte al quale era già prevista una ampia area aperta che ne esaltasse la monumentalità, la stessa area in determinati momenti sarà ideale per il parcheggio temporaneo dei grandi mezzi destinati al trasporto delle opere, infatti sulla stessa si affacciano i 270mq di magazzino situati al piano terra, con diretto ( e protetto) affaccio all’esterno e in collegamento con le sale espositive. I restanti 500mq di magazzino sono collocati al piano interrato, immediatamente sotto, collegati con scale e montacarichi di grandi dimensioni e loro volta collegati alle sale interrate e al laboratorio di restauro. La Hall, il Cinema, il Bookshop, il Ristorante La hall di ingresso è situata all’arrivo della rampa che consente di superare i 30cm di dislivello e che al tempo stesso sposta in vista della via principale il punto di ingresso. L’ampia sala si affaccia anche per tutta la sua lunghezza sulla “piazza”sud e fa da filtro e snodo fondamentale e flessibile tra funzioni tra loro collegate e/o autonome, che vi si affacciano, come la biglietteria del museo, il guardaroba, il cinema, il bookshop, il caffè- ristorante, con ingresso anche dalla “passeggiata” e dall’altra “piazzetta”. Bookshop e Ristorante avranno un accesso di servizio attraverso un corridoio sul retro, direttamente collegato al parcheggio interrato, per personale e carico/ scarico merci. Le residenze, gli ateliers, la biblioteca Sul lato est della nuova passeggiata, come già detto si creerà una profonda Loggia sulla quale si affacceranno quattro residenze e quattro ateliers per artisti, la loggia stessa potrà essere uno spazio espositivo naturale, aperto, per le attività artistiche degli artisti ospiti.


Award name:


- MOCAK was awarded the main prize in the Revitalization category in the competition Poland Ever More Beautiful - the Seven Miracles of the European Funds aims to identify and award prizes to the most successful enterprises co-financed by European Funds in the area of tourism, sports and recreation infrastructure, urban design and revitalization. The main prizes are awarded in seven categories. The project ‘The Creation of the Museum of Contemporary Art in Krakow' has been awarded in the category Revitalization. 


 - Nomination to European Union Prize for Contemporary Architecture. Mies van der Rohe Award 2013
- 2012 INTERNATIONAL SPACE DESIGN AWARD IDEA-TOPS - Best Design Nomination Award of Exhibition Space: Museum of Contemporary Art in Krakow / 2012 / Shenzhen
- “Platynowe Wiertlo” Award 2012
- Biennal “Barbara Cappochin” International Prize 2011 / International Honorable Mention.
- Philippe Rotthier European Prize of Architecture 2011
- Dedalo Minosse Prize 2011 (VIII edition 2010/2011) / Italy, Vicenza, Palazzo Barbarano


 


 


 

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