Concorso di progettazione per un nuovo ponte ciclopedonale nella sede del "Ponte Leopoldo II" | giovanni tonti

Prato / Italy / 2011

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Il progetto
Il progetto proposto parte dal presupposto che una struttura antica come quella del ponte, o meglio una struttura residua di un ponte demolito (ormai privato di quello che costituiva il cuore del manufatto: l’impalcato ed i suoi sostegni aerei (funi), ricerchi dapprima una sua ragione esistenziale per poi definire attentamente il suo contenuto all’interno di un processo costruttivo che ha una sua specificità (nei concetti ingegneristico-architettonici) propugnando un’unitarietà ed una corrispondenza biunivoca tra strutture e forme che non possono essere le une in subordine rispetto alle altre. Forme e strutture, partecipi all’unisono di un semplice ed univoco processo ideativo e costruttivo.
Il progetto che si propone, conferma il manufatto come “ponte sospeso”; conferma la posizione della sede, reintegrando totalmente le strutture preesistenti come facenti parte del percorso e dell’immagine dei luoghi; tenta un dialogo piuttosto vivace tra i due episodi di architettura; considera, infine, il manufatto stesso, calato nei luoghi, come un punto di riferimento per il tempo libero dei cittadini, per eventuali iniziative culturali … ecc.
La sua concezione funzionale può essere così schematizzata: il ponte, destinato esclusivamente ai mezzi su due ruote ed ai pedoni, anche per una chiarezza e riconoscibilità nella fruizione, viene immaginato composto da tre corsie: una centrale per i mezzi su due ruote; due laterali pedonali che, oltre a garantire il passaggio a piedi consentono una facile percorrenza anche da parte di portatori di handicap.
L’impalcato è costituito da un insieme di supporti metallici che formano una specie di griglia spaziale dalla quale si dipartono elementi sagomati (pseudo curvi) che lo sollevano per appenderlo alle funi laterali (catenarie) attraverso tiranti verticali.



L’immagine visiva è frutto della ricerca di una forma organica che vuole innescare uno stretto dialogo con la natura dei luoghi:
- vuole individuare dei rapporti di continuità con il paesaggio che, negli aspetti fondamentali, risulta lineare e compiuto...
- vuole riparare all’interno delle forme dell’ingegneria e del sapere scientifico con specifici riferimenti alla tecnologia costruttiva dei nostri tempi...
- vuole alimentarsi della presenza antropica, come momento di arricchimento della stessa qualità formale-strutturale del territorio...
- vuole proporsi come elemento che insegue una valenza culturale, quasi un intervento fine a se stesso che partecipi ad un possibile dibattito in seno all’architettura.

Il progetto individua una soluzione che appare più ingombrante (in planimetria) rispetto alla soluzione originale del Ponte Manetti:
Esso ricalca nelle linee fondamentali l’immagine complessiva del ponte sospeso, come storicamente si mostrava, con la sensibile modificazione che l’impalcato è stato concepito più ampio (in planimetria) e costituito da elementi metallici orditi nelle due direzioni:
a) l’impalcato è stato concepito come un insieme di tre corsie parallele, una ciclopedonale al
centro e due pedonali lateralmente: ciò per confermare l’idea iniziale di proporre la realizzazione di un “ponte” come luogo in cui poter coniugare occasioni di vita legate al tempo libero, a momenti culturali, e non soltanto ad una mera funzionalità per l’appartenenza al sistema delle infrastrutture (pur minori) del territorio.
b) doppia coppia di tubolari metallici nella direzione longitudinale (con la forma leggermente arcuata);
c) elementi metallici tubolari (sempre accoppiati) che scandiscono il ritmo dei moduli costruttivi (che costituiscono il piano di calpestio...l’impalcato) e si articolano mediante tiranti alle funi paraboliche che, passando per la sommità delle antenne (sistemate nell’interspazio tra le strutture esistenti degli archi e i ...... contrappesi ... esistenti) ... terminano al suolo agganciati a degli opportuni sistemi di ancoraggio principali (ammarraggio delle funi - sempre in metallo su base di calcestruzzo).
d) Le antenne (pennoni), per analogia (o meglio somiglianza) con le murature esistenti ed oggetto di solo restauro conservativo, sono state concepite in struttura portante di calcestruzzo con la parte sommitale in acciaio.
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    Il progettoIl progetto proposto parte dal presupposto che una struttura antica come quella del ponte, o meglio una struttura residua di un ponte demolito (ormai privato di quello che costituiva il cuore del manufatto: l’impalcato ed i suoi sostegni aerei (funi), ricerchi dapprima una sua ragione esistenziale per poi definire attentamente il suo contenuto all’interno di un processo costruttivo che ha una sua specificità (nei concetti ingegneristico-architettonici) propugnando un’unitarietà ed...

    Project details
    • Year 2011
    • Status Completed works
    • Type Bridges and Roads
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