Todoblanco | Gianluca Zaninetti

Ci sono locali che si mantengono nel tempo e diventano punti di riferimento, mentre altri compaiono come comete e scompaiono così come sono apparsi, lasciandosi alle spalle soltanto il ricordo. E questo lounge bar ne è una prova. Apparso all’improvviso, trasformando completamente la traccia del suo passato. Un locale nato dalle aspettative del committente di creare uno spazio contemporaneo e unico, per lo meno diverso dai locali limitrofi. È stato un lavoro duro, stancante, senza tregua, ma il risultato finale fu un successo e ripagò le fatiche e i nervosismi ti tutte le persone che collaborarono alla sua realizzazione. La sua breve vita mi ha lasciato una sorta di malinconia, avrei voluto vederlo vivere ed espandersi molto di più, o semplicemente è stato un azzardo, realizzare un bar come il Todoblanco, in una zona poco considerata dalla mondanità. Completamente ristrutturato, del vecchio bar è stato mantenuto soltanto lo scheletro del bancone preesistente, trasformato radicalmente. Il giorno prima della sua inaugurazione, quando sono andato per fotografarlo, era tardo pomeriggio e rimasi affascinato dalla luce morbida e calda che faceva risplendere l’ambiente. Pareva quasi di galleggiare al suo interno, un posto caldo, solare, soffice. Il bianco prendeva sfumature calde, attraverso le tende color oro. Il soffitto in spatolato oro diventava una sorta di cielo al tramonto. Il pavimento è stato realizzato in resina bianca con alcuni inserti in mosaico con pezzi di scarto della kerlite bianca utilizzata per rivestire il bancone e il pavimento del bagno. Il soffitto color oro, in spatolato, caratterizzato dai portaluce che sembrano tavolini appesi al soffitto, realizzati in polistirolo. Le colonne e parte del bancone sono stati rivestiti con pannelli flessibili in poliestere con effetto pelle di elefante bianca, mentre il top del bancone è stato rivestito in lastre di kerlite. La bottigliera è stata realizzata con cilindri di diversa altezza in policarbonato traslucido che vengono illuminato da neon nascosti nel piano di appoggio. Gli arredi sono in polietilene : sedie Panton chair di Vitra, divanetto e poltrone della Kartel disegnate da Philippe Starck, arredi contemporanei ed intramontabili come le sedie realizzate da Verner Panton che sembrano uscire direttamente dal pavimento. Altra particolarità sono le tende a pannello in alluminio, verniciato color oro, realizzate su misura. I lampadari, realizzati da disegno, sono formati da elementi in plexiglass appesi in cerchi concentrici che scendono sul bancone ricordando i grandi lampadari anni’50 in vetro. Per occultare i radiatori posti in corrispondenza delle vetrate sono state utilizzate lamiere traforate, colorate di bianco. Il bianco che predomina ovunque ma che si trasforma con la luce e le ombre; dai toni caldi che filtrano attraverso le tende alle luce a led nascoste nel soffitto. Un bianco in continua mutazione che aiuta a perdere quel senso di minimalismo e austerità. L’unica macchia di colore all’interno del locale lasciata dal televisore e dagli avventori. Solo nel bagno il bianco si trasforma e viene sostituito dalle grandi lastre 300x100 in kerlite antracite poste sulle pareti. Il lavandino è stato realizzato in opera e scompare nel piano di appoggio. Forse, un giorno, il Todoblanco così come l’ho progettato ricomparirà, magari in un altro luogo e in un altro tempo, oppure rimarrà radicato tra i miei ricordi e rivivrà tra le pagine di questa mia prima raccolta.