Trasparenze | Ivan Cecchetti

Villa della Regina. Il concorso per la nuova manica accoglienza Turin / Italy / 2011

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“Trasparenza” come traccia intangibile di unione tra esterno ed interno.


Relazionarsi con un edificio storico è un'avventura intellettuale ardua e rischiosa, ma al contempo fortemente stimolante. Gli elementi che compongono un'architettura come quella del Compendio di Villa della Regina sono come tanti personaggi, tutti protagonisti della stessa storia; una storia fatta di stratificazioni, cambiamenti e variazioni che costituiscono l'edificio stesso, la sua origine, la sua evoluzione nel tempo ed anche il suo invecchiamento.
La progettazione, dunque, è un'attività che non può prescindere dalla conoscenza del luogo, dall'osservazione dell'intorno e dalla capacità di cogliere i suggerimenti che questi sono in grado di offrirci.
Il luogo di intervento è dunque nel suo complesso carico di suggestioni, a partire dalla magnifica veduta della città di Torino, sfondo scenografico della Villa.

La proposta elaborata si basa essenzialmente sul concetto-guida della "trasparenza", utilizzata per realizzare una sorta di quinta scenografica che è al contempo facciata e filtro verso la zona retrostante del giardino all'italiana. La volontà è stata quella di contrapporre allo stile rinascimentale della Villa un'architettura che non sia tipologicamente estranea al contesto nel quale è collocata ma che si ponga in una dimensione di "rispetto stilistico" verso l'intero complesso storico.
La trasparenza è stata inoltre una scelta volta a sottolineare la presenza dei numerosi percorsi che permettono l'accesso alle diverse zone del Compendio, i quali vanno ad arricchirsi grazie a questo nuovo inserimento, teso a regolarizzare e razionalizzare la successione delle aree di visita.
Trasparenza infine intesa come elemento architettonico permeabile, tale da consentire una visione d'insieme che offra ai visitatori in attesa un'immagine della Villa non del tutto completa, volta a consentire una conoscenza graduale del luogo, da completarsi solamente a visita ultimata.

La facciata, che grazie alla sua forma è al contempo anche copertura dell'edificio, risulta essere la componente chiave di tutto il progetto, cioè l'elemento attraverso il quale è stato tradotto il concetto astratto della "trasparenza" in elemento architettonico.

La sua struttura portante si configura come una maglia di travi calandrate in acciaio rivestita da una doppia "pelle":
- esternamente, caratterizzata da una serie di pannelli in acciaio Corten forati da una texture floreale che consente alla luce di penetrare dall'esterno e allo stesso tempo permette la vista della Villa dall'interno;
- internamente, pensata come una facciata in vetro che costituisce l'effettiva chiusura dell'edificio dagli agenti atmosferici.
Grande importanza è data dunque al rivestimento esterno, sia per quanto riguarda la scelta dei materiali, sia, soprattutto, per quanto riguarda la texture, il motivo decorativo che caratterizza e rende riconoscibile l'intero intervento. L'impostazione ci è stata suggerita dall'analisi del ricchissimo apparato decorativo degli interni della Villa. Risulta subito evidente la presenza di numerosi dipinti e fregi rappresentanti essenze vegetali e diverse varietà arboree, molte delle quali rievocano quanto realmente presente all'esterno. Da qui dunque l'idea di instaurare un ulteriore gioco di rimandi tra interno ed esterno, riprendendo, sulla facciata del nuovo edificio, il tema della decorazione vegetale. Si è passati dunque alla scelta di un motivo decorativo ricorrente, una sorta di foglia, alla sua stilizzazione ed alla successiva ripetizione all'interno dei pannelli di corten, in modo tale da creare un nuovo disegno che diventasse al contempo tema della facciata, fondale del giardino all'italiana, schermatura per gli spazi interni della nuova manica, filtro tra interno ed esterno e rimando concettuale ed anche visivo all'apparato decorativo della Villa stessa.

Risulta infine importante sottolineare la scelta di non realizzare uscite sul giardino direttamente dal nuovo edificio, che ne costituisce la quinta scenografica. Questa scelta è dettata dalla volontà di mantenere ben distinguibili i diversi percorsi di accesso alle aree di visita ed, al contempo, conferire alla nuova facciata un'uniformità sia spaziale che visiva.
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    “Trasparenza” come traccia intangibile di unione tra esterno ed interno.Relazionarsi con un edificio storico è un'avventura intellettuale ardua e rischiosa, ma al contempo fortemente stimolante. Gli elementi che compongono un'architettura come quella del Compendio di Villa della Regina sono come tanti personaggi, tutti protagonisti della stessa storia; una storia fatta di stratificazioni, cambiamenti e variazioni che costituiscono l'edificio stesso, la sua origine, la sua evoluzione nel tempo...

    Project details
    • Year 2011
    • Status Competition works
    • Type Multi-purpose Cultural Centres
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