villino in agro di monopoli | Patrizia Dormio

Il progetto di restauro architettonico del villino, in agro di Monopoli (BA), è stato articolato in più fasi lavorative. Per il piano rialzato sono stati eseguiti lavori di: svellimento delle marmette in ceramica, messa in opera degli impianti elettrici di condizionamento e idrico-fognari, realizzazione di un massetto per l’alloggiamento della nuova pavimentazione, artigianale in graniglie decorate a mano, con sostituzione di soglie per porte-finestre in pietra di Trani spazzolata. Per il piano semi-interrato i lavori sono stati più articolati in quanto si è provveduto a risanare le murature contro terra in tufo, essendo le stesse direttamente fondate su roccia calcarea e di fatto caratterizzate da umidità di risalita. Si è pertanto intervenuti con un intonaco minerale eco-compatibile, traspirante, ai silicati, specifico per il risanamento e il degrado generalizzato. I lavori di risanamento sono proseguiti con l’impermeabilizzazione della copertura, curando particolarmente le fugature stillate con appositi stucchi. Il recupero del prospetto principale, di particolare pregio, è stato avvenuto attraverso le seguenti fasi: - pulitura preliminare delle murature con rimozione meccanica dei depositi incoerenti e delle efflorescenze saline mediante spazzole di setola; - esecuzione di preconsolidamento delle parti incoerenti di fregi, cornici, conci murari, statuaria, impiegando soluzioni a base di solventi organici idonei rettificati o soluzioni similari aventi le stesse caratteristiche, date in opera con pennelli molto lunghi e morbidi; - restauro di alcuni elementi scolpiti, con tecniche e magisteri del restauro scultore, previo consolidamento delle zone disgregate senza che siano state turbate ulteriormente le condizioni dei manufatti; - protezione superficiale di materiale lapideo già consolidato e stuccato, eseguita con idrorepellente applicato a spruzzo, con ogni precauzione necessaria a consentire una buona ed omogenea penetrazione del prodotto, previa accurata spolveratura con pennelli, aria compressa ed aspirapolvere; - pulitura manuale di superficie lapidea già preconsolidata nella zona disgregata, polverizzata, e azione meccanica con microsabbiatrice, con polveri a granulometria 200/220 Mash controllata e a bassa pressione, con le accortezze necessarie a non alterare la patina naturale o mettere in luce la nuda superficie; - trattamento di giunti fra i conci, degli innesti delle cornici e degli elementi ornamentali, consistente nella scarificazione e lavaggio dei giunti stessi, nella apposizione di resina epossidica fino alla profondità di 1 cm. Dal filo della facciata, nella successiva sigillatura con malta di calce e polvere di pietra calcarea con resina acrilica, in maniera da ottenere un impasto di colore del tutto simile alla pietra e nel ritocco finale con la eliminazione superficiale della malta eccedente e la pulizia; - rimozione meccanica delle incrostazioni superficiali su superfici lapidee lisce e decorate mediante mini pistole sabbiatrici di precisione (microsabbiatrice). Sui prospetti laterali si è interventuto secondo questa sequenza: - spicconatura di intonaco; - posa in opera di intonaco per pareti esterne composto da: malte deumidificanti premiscelate per gli edifici in muratura, malte e leganti da intonaco formulati per gli interventi di deumidificazione da effettuarsi su murature di interesse storico, grazie alla totale assenza di cemento e rinzaffo applicato come primo strato, per il restauro dei vecchi edifici in pietra, tufo e mattoni, degradati dalla forte presenza di cloruri.