Lavori di restauro di Necropoli Domus de janas di Sos Furrighesos. | Gavino Cau

Le tombe risalgono al periodo compreso tra il Neolitico finale e il Bronzo antico. Anela / Italy / 2016

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La Necropoli di Sos Furrighesos, sita in agro di Anela, è stata oggetto, nel recente passato, di una intensa e lunga ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati nel 1984. Questi studi hanno contribuito a darle notorietà fra gli esperti del settore e fra gli appassionati di archeologia, al punto che il complesso è diventato meta di escursioni di turisti di varie nazionalità.
Le condizioni di degrado della necropoli sono tali da rendere necessario ed urgente un intervento per il restauro delle parti più degradate.

DESCRIZIONE DEL SITO
L’area Oggetto di intervento, situata a Nord Ovest dell’Abitato di Anela in una località nota col toponimo di “Sos Furrighesos”, è individuata dalle Coordinate geografiche X = 1497813090.00 e Y = 4481077060.00 nel sistema Gaus Boaga
Il Complesso archeologico è orientato a Sud ed è posizionato sul fianco di una cornice di erosione di un banco trachitico sub pianeggiante noto col nome di “Pianu Oschiri”.
Il sistema delle tombe interessa uno sviluppo di circa 200 metri di superficie rocciosa ai piedi del quale la vegetazione di cespugli ed alberi risulta assai rigogliosa.
Gran parte delle tombe risultano scavate nella parete verticale rocciosa e la loro quota rispetto al piano di calpestio a valle del banco è variabile. Variabile risulta anche l’accessibilità che, senza considerare i casi in cui l’accesso è quasi totalmente impedito per la presenza di crolli, in alcuni casi è possibile attraverso percorsi naturali che conducono direttamente all’ingresso e, in altri casi, per mezzo di pedarole scavate in linea sulla parete verticale della roccia, quando l’ingresso è posto ad una quota variabile tra i 3 e i 4 metri dal sottostante piano di calpestio.
L’intera necropoli, degradatasi nel tempo, ha necessità di un ormai urgente intervento di manutenzione, sia pure per gradi, per porre rimedio agli effetti dannosi manifestatisi in diverse tombe del complesso e dovuti: in parte a cause naturali di assestamento idro-geologico, in parte agli incendi che periodicamente interessano l'intera area e, in parte, all'uso improprio delle tombe da parte dell'uomo.
Risulta inoltre rilevante annotare un degrado di tipo ambientale legato alla presenza di numerose frane in corso di assestamento che determinano un elevata pericolosità, per la possibilità di manifestazione di crolli in corrispondenza dei passaggi e dei monumenti archeologici.

L’INTERVENTO DI PROGETTO
L’intervento si articola in due fasi principali: in primo luogo pulire l’area e renderla fruibile in regime di sicurezza; in secondo luogo, vista l’esiguità delle risorse finanziarie, intervenire efficacemente almeno in una delle Domus del sito archeologico. La scelta, concordata con il responsabile di zona della Soprintendenza Archeologica è stata motivata dalla necessità di effettuare un intervento di sistemazione definitiva, con un approccio metodologico applicabile in un secondo momento agli auspicabili futuri interventi sulle altre tombe della necropoli. Si è quindi deciso di intervenire nella tomba XV, posizionata sul pianoro al di sopra del costone roccioso.

STATO CONSERVATIVO DELLA TOMBA XV
Attualmente la tomba XV presenta un dissesto in progressivo avanzamento: le fessurazioni, nelle varie diramazioni, si sviluppano determinando distacchi di pezzi, alcuni ancora precariamente posizionati sulla parete rocciosa. La descrizione dei singoli ambienti costituenti la tomba chiariscono con maggiore precisione lo stato conservativo della tomba:
il Dromos, spazio di accesso alla Domus, a cielo aperto, conserva solo alcune parti delle pareti verticali; il pavimento è abbondantemente ricoperto di terra di riporto sino ad un altezza massima di circa 80 cm, non compaiono decorazioni o pigmenti nelle parti a vista;
l’Anticella, spazio di ingresso posto prima della Cella, conserva solo una piccola parte della roccia che costituiva l’originaria copertura; delle quattro pareti che delimitano l’ambiente, i due lati della parete d’ingresso presentano due incisioni (una a sinistra, una a destra) che rappresentano un “orante”; in particolare, accanto all’“orante”, assai danneggiato, posto sul lato sinistro entrando, è ancora presente, in buono stato conservativo, una porzione di circa 25 cm2 di pigmento rosso originario. Tali decorazioni sono preistoriche e riferibili all’età del rame. Nell’anticella sono presenti fessurazioni che, accanto a zone lacunose, circoscrivono porzioni di roccia ancora posizionate precariamente sulla parete. Tali fessurazioni interessano anche le parti decorate; è pertanto necessario un consolidamento immediato;
la Cella, luogo sepolcrale: resa pressoché inaccessibile, se non attrezzati con stivali di gomma e teli di plastica, per la presenza di un deposito d’acqua che proviene direttamente dalla superficie scoperta dell’anticella, è caratterizzata da uno spazio ampio, con sviluppo trasversale alla direzione di ingresso e due lettini disposti parallelamente che concludono i due lati corti. I due lettini con molta probabilità erano originariamente simmetrici, poiché delimitati entrambi da un pilastro centrale; attualmente, il letto posto sul lato sinistro rispetto all’ingresso conserva ancora il pilastro, mentre, il suo simmetrico, posto sul lato opposto risulta asportato. La lavorazione a scalpellina presente sulla superficie del soffitto e i resti emergenti dall’acqua che ricopre il piano di calpestio sembrerebbero infatti testimoniare le tracce di un originario pilastro, questa ipotesi e avvalorata dal fatto che nel punto di attacco al soffitto della cella l’andamento della superficie è concavo anziché convesso e la lavorazione a martellina è diversa da quella della restante superficie della volta. L’interno della cella, escluso il pavimento che non è stato possibile ispezionare a causa dello strato di melma frammisto a pietrame di varia pezzatura presente sul fondo del deposito d’acqua di circa 20/30 cm, non presenta nessuna decorazione pigmentata o incisa. Sono però evidenziabili depositi di formazioni calcaree e saline sulle pareti, ad altezze maggiori del livello attuale dell’acqua, depositi che testimoniano una linea di allagamento molto più alta di quella riscontrata nei recenti sopraluoghi. Un importante dissesto è presente sulla parete della cella a destra rispetto all’ingresso, dissesto da cui provengono percolazioni d’acqua che, in piccola misura, contribuiscono ad incrementare il ristagno presente all’interno della cella; radici provenienti con molta probabilità dall’albero di quercia posto nelle vicinanze della tomba si fanno spazio fra le varie fessurazioni.

INTERVENTO DI PROGETTO SULLA TOMBA XV
La prima operazione di restauro interessa lo strato roccioso esterno e sovrastante la Domus e prevede le seguenti operazioni:
- scorticamento del terreno nell’intorno dello strato roccioso soprastante l’estradosso della Domus e successiva impermeabilizzazione con prodotti a base di silicato di etile;
- messa in opera di una copertura realizzata con una lastra di acciaio corten, e rinforzi di profilati ad L, leggermente curva con la convessità verso l’alto, posizionata sopra l’anticella. La copertura proteggerà l’anticella dalle azioni degli agenti atmosferici che determinano il deposito d’acqua nella Cella; la quota che la copertura in corten, una volta messa in opera, risulterà appena rialzata rispetto al piano di campagna, per cui quando sarà steso uno strato di terra di coltivo, previo predisposizione di materiali drenanti e di alleggerimento, garantirà una continuità del piano vegetazionale con l’area circostante, nulla si lascerà intravvedere della soluzione adottata dal punto di vista paesaggistico
- Rimozione manuale di depositi con restituzione grafica degli strati di scavo.
- consolidamento dei frammenti rocciosi.
L'operazione di restauro interessa la ripulitura ed il consolidamento delle superfici parietali interne alla Domus, in particolare dell’anticella e della cella, il consolidamento delle fessurazioni, le eventuali integrazioni delle lacune con i possibili ritrovamenti provenienti dalla pulizia del materiale presente sulla pavimentazione.
Gli interventi sull’area del complesso mirano invece a rendere accessibile in sicurezza almeno una parte dell’intera necropoli, poiché il crollo che si presenta su una parte del costone roccioso non consente attualmente di effettuare sopraluoghi su questa parte del sito in piena sicurezza, è prevista la ripulitura dalla vegetazione infestante dell’area che interessa i percorsi che servono per raggiungere il sito posto a valle della necropoli.
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    La Necropoli di Sos Furrighesos, sita in agro di Anela, è stata oggetto, nel recente passato, di una intensa e lunga ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati nel 1984. Questi studi hanno contribuito a darle notorietà fra gli esperti del settore e fra gli appassionati di archeologia, al punto che il complesso è diventato meta di escursioni di turisti di varie nazionalità. Le condizioni di degrado della necropoli sono tali da rendere necessario ed urgente un intervento per il restauro...

    Project details
    • Year 2016
    • Work started in 2011
    • Work finished in 2016
    • Client Amministrazione comunale di Anela (SS)
    • Status Current works
    • Type Archaeological Areas / Exhibitions /Installations
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