Riqualificazione "Architettonica e Artistica" Piazza Verdi a La Spezia - Progetto partecipante | Pietro Caruso

L’architettura continua il paesaggio, non lo interrompe, anzi si lascia addirittura attaversare da un’opera d’arte. Lo spazio diventa metamorfosi di un’assenza in grado di assumere forme camaleontiche, tinte solubili nella luce che cambia, funzioni che modificano assetti e dimensioni in avanguardia con la flessibilità dei tempi. Un’immagine personale che richiama l’attesa, in una logica di silenzio, smaterializzazione, presenza-assenza. Un volto inaspettato sembra svuotare gli elementi architettonici che circondano la Piazza, ma solo in apparenza, perchè l’attenzione si sposta proprio sul particolare periferico, sublimando il valore dell’assenza. L’idea proposta è un messaggio di sospensione momentanea della percezione che si trasforma in un significato evidente del senso di Piazza, in cui la visione di un’opera che cammina invadendo lo spazio, trasmette evasioni cognitive e sensoriali in ognuno. Un’assenza dunque in movimento, un’opera d’arte di più di 7000 mq che manifesta in tutto lo spazio la forza che risiede nell’arte, che oltrepassa gli stessi suoi confini nell’invadere il paesaggio urbano, stimolando nei cittadini quella coscienza di appartenenza che può e deve sostenere una città.

In linea con i progetti previsti nell’intorno, intesi a realizzare un sistema integrato di infrastrutture capace di assicurare il soddisfacimento equilibrato della domanda e dell’offerta di mobilità, la versatilità di questo progetto consente una progressiva trasformazione funzionale della Piazza, in grado di sostenere nuove configurazioni delle esigenze distributive, chiaramente senza ulteriori interventi. Il concetto spaziale di fondo rimanda sempre alle immagini passate, in cui la Piazza era Piazza in quanto percezione unica e continua, pur essendo luogo di passaggio di pedoni e di veicoli. Bastano, infatti, solo accorgimenti intelligenti che consentono a chi transita la percezione del proprio percorso, garantendo una gerarchizzazione delle viabilità insieme a una gestione integrata e sicura delle caratteristiche distributive che cambiano. Nel progetto, infatti, la Piazza si posa sull’assenza di tutte quelle “presenze ingombranti” che ne hanno oscurato libertà e integrità; si ritrova e si rinnova, diventando un’opera d’arte che dal giorno cambia con la notte, mettendosi addirittura in movimento attraverso la tecnica utilizzata dall’artista.

L’opera dell’artista, Peter Kogler (Innsbruck, 1959), si realizza attraverso l’utilizzo di immagini che percorrono la pavimentazione della Piazza, una delle sue icone preferite; lo spazio viene dunque riformulato e attraversato da elementi quali le formiche, principale simbolo del modello organizzativo, archetipo dell’immaginario collettivo, esempio di vittoriosa resistenza all’evoluzione. L’artista cerca di trasformare la nostra percezione dello spazio, che diventa concreto e allo stesso modo si dissolve, rifacendosi a un concetto esteso di pittura che diventa esperienza genuina dell’immagine tridimensionale.
Attraverso la lettura della genesi e l’interpretazione degli elementi storici, la percezione attuale e futura di questo spazio della Città diventa nel progetto stimolo vero per la sensibilità collettiva, cuore creativo di una Città che cambia, filtro di incontro e confronto tra il centro storico e il mare.