Valorizzazione del sistema litoraneo 'Porto Pino'

1° Premio del concorso Architetture per i litorali 'Porto Pino' Sant’Anna Arresi Teulada / Italy / 2010

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La strategia generale che ha orientato le scelte progettuali, rappresentando un saldo riferimento per il processo di elaborazione di un modello di fruizione della spiaggia alternativo, traguarda l’obiettivo di riequilibrare i pesi delle risorse paesaggistico-ambientali, attualmente sbilanciati a favore della spiaggia, così da ridistribuire i carichi che gravitano sulla risorsa mare, la più visibile e quindi la più desiderabile, accompagnando i fruitori alla scoperta di nuove opportunità di godimento di una spazialità così ricca e articolata. Il sistema paesaggistico è attualmente percepito come frammentato invece che ricco, come il frutto di una segmentata successione di elementi che tra loro non comunicano: quasi che le relazioni che intercorrono tra essi e che ne alimentano la sopravvivenza e riproducibilità non abbiano rilevanza percettiva. Per dare voce alle mute e forse inconsapevoli istanze di ricomposizione delle risorse presenti, è stata data forma, almeno simbolica, alle relazioni che sovrintendono a processi non sempre visibili.
L’idea di progetto si pone l’obiettivo della riqualificazione complessiva dell’ambito, proponendo interventi per la valorizzazione turistica, che mettano a sistema quanto già presente evitando di replicare, anche se con una nuova veste, o entrare in un’arida competizione con esso. Per questo motivo si è ritenuto di non procedere per esempio alla progettazione di strutture complesse ,che includessero attrezzature per la ristorazione, poiché già presenti in prossimità del parcheggio, più convenientemente attrezzate e meno impattanti per quanto riguarda il posizionamento della rete degli scarichi. La strategia progettuale mira ad completare e arricchire, per quanto riguarda l’offerta di servizi, quanto già disponibile, se ritenuto coerente con i principi di tutela e valorizzazione del sito, e interviene più nella direzione di una razionalizzazione e qualificazione la dimensione spaziale complessiva, promuovendo nuovi e più sostenibili approcci alla risorsa “mare”. Le scelte tecniche e progettuali integrano e rafforzano le potenzialità della strategia che ispira il progetto, rendendola esplicita attraverso una forma e una struttura capace di veicolare il messaggio in modo più o meno esplicito. Due sono gli elementi strutturali che caratterizzano il progetto: la strada e i pontili. La scelta del pontile, di evidente forza simbolica, è giustificata dall’esigenza di non gravare sul cordone dunale, elevando su sostegni puntuali le attrezzature a servizio della balneazione, riducendo quanto più possibile il trasporto di sabbia indotto dal traffico di attraversamento. Una superficie di doghe di legno permeabile, poggia su portali metallici. Lo sviluppo dei quattro pontili viaggia su misure dell’ordine di 70 metri di lunghezza per circa 6 metri di larghezza. Sono piazze lineari su cui si allineano i prismi lignei vergati che possono correre sui binari disposti eccentricamente per lasciare costantemente libero lo spazio per il transito. Ogni blocco contiene la predisposizione per gli impianti così che possa essere attrezzato secondo le diverse esigenze. I pontili rappresentano le nuove polarità del sistema: sono corridoi attrezzati che allineano blocchi funzionali tematici: chioschi, servizi igienici, docce, strutture per lo svago, attrezzature per lo sport. Il tema funzionale può cambiare per assecondare esigenze specifiche, quali eventi, mostre, manifestazioni. Il modulo elementare che costituisce infatti la cellula minima del sistema può essere corredato da forniture specifiche e assemblato nelle configurazioni consentite dai binari. Lo spazio si presta ad interpretare senza limiti prefigurati i bisogni che possono insorgere in funzione del clima e della stagione, accompagnando l’evolversi delle istanze di una utenza sempre diversa. Sul pontile inoltre i pieni e i vuoti, le superfici e i volumi possono essere composti secondo le mutevoli esigenze: orientando la terrazza unicamente verso il mare e arretrando i servizi verso la pineta e viceversa, oppure creando piccoli e più intimi “cortili” intermedi. La flessibilità compositiva è sostenuta da un sistema di cavidotti nascosti che corrono lungo il pontile, sotto i binari, e che collegano infine tutte le reti al collettore centrale collocato sotto la superficie stradale. La struttura del prisma ligneo prevede la disposizione di pannelli fotovoltaici sulla copertura, che riproposta su tutti i componenti del sistema non solo garantisce la piena autonomia delle attrezzature, ma consente altresì di illuminare la strada che corre tra la pineta e il sistema lagunare, con la disposizione di corpi con lampade a led. Il posizionamento dei punti luce dovrà mediare tra le istanze di confortevole percorrenza anche nelle ore serali della nuova passeggiata a bordo stagno e le indicazioni per il rispetto delle abitudini delle specie che abitano gli stagni. La strada viene riconfigurata per segnalare quello che attualmente è solo un sentiero prodotto dal consolidato ed improprio uso dell’automobile. Il disegno proposto enfatizza le slabbrature del tracciato che penetrano lo spazio peristagnale, regolarizzandole con una spezzata che crea occasioni di sosta per il bird watchiong. Il trattamento superficiale con terra stabilizzata consente di conservare l’aspetto attuale, garantendo allo stesso tempo una buona stabilità interna, portanza e resistenza agli agenti atmosferici. E’ la strada che costituisce la spina delle reti impiantistiche. Le torrette di avvistamento, anch’esse in legno e acciaio, sono state progettate nel dettaglio per poter essere ripiegate su sé stesse e trasportate altrove per essere conservate o riutilizzate, così da liberare la spiaggia durante i mesi più freddi, restituendole il carattere di naturalità che preconizza una sorta di rigenerazione periodica del sistema. Tutte le strutture oggetto della proposta sono state concepite per poter essere smontate, riposizionate, riciclate anche in altri contesti, smembrate e ricomposte secondo soluzioni di volta in volta differenti. Sono macchine in movimento, vive, il cui rigore formale nasconde la vera forza della loro carattere: una sostanziale flessibilità che le rende adattabili alle istanze del sistema ambientale che le ospita e disposte a soddisfare la domanda di servizi di un’utenza sempre più esigente

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    Project details
    • Year 2010
    • Client Regione Sardegna
    • Status Competition works
    • Type Waterfront
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