Cimitero di Polesella | Roberto Navarrini

Gli elementi di vincolo emersi dall’analisi, da considerare per cogliere i principi che portano al progetto, sono sicuramente la crescita disordinata del complesso cimiteriale e l’esiguità dell’area a disposizione per i nuovi interventi.
Il progetto propone un nuovo elemento ordinatore che assorbe e amplifica gli elementi forti dell’esistente. L’intervento si caratterizza come “metafora dell’ordine” e vuole esaltare il concetto archetipo del recinto posto a custodia del luogo di sepoltura. La nostra proposta ricerca la coincidenza tra forme architettoniche e significati simbolici del luogo. Vengono individuate delle fasce tematiche che generano un codice a barre che guida l’organizzazione degli elementi del progetto. Lungo le fasce si ri-organizzano gli elementi: la strada, il verde di mitigazione, il nuovo costruito con i percorsi, i parcheggi e i servizi. A tenere insieme le fasce c’è il recinto/muro che, generato dal nuovo intervento, raccoglie gli elementi esistenti e si configura come vero e proprio limite.
Viene proposto quindi un nuovo ampliamento a est che assume l’asse nord-sud dell’insediamento esistente. La tipologia proposta è quella del colombario, con i loculi collocati su più livelli, per un totale di 300 posti. Il nuovo intervento si dichiara in alzato con uno stacco da terra di circa 50 cm e a sud genera un nuovo ingresso. Da qui un lungo percorso coperto organizza i nuovi loculi affiancato da fasce di prato. I tre blocchi loculi sono separati per generare due spazi trattati a prato di transizione fra interno ed esterno. Il muro/recinto, in prossimità di questi spazi e del volume d’ingresso, diviene diaframma con tagli orizzontali (codice a barre), memoria antica dei fori/gelosia praticati nei fienili e nel contempo punti di contatto tra il luogo della memoria e il mondo. Il collegamento tra i percorsi del nuovo intervento e del vecchio cimitero avviene lungo gli assi ortogonali dell’esistente eliminando i setti prefabbricati tra le cappelle di famiglia. La parete perimetrale dei colombari sono trattate come mura massicce ritagliate verso l’esterno da poche aperture, mentre verso l’interno le mura si smaterializzano permettendo una libera contaminazione con l’esistente così da generare una nuova idea di ordine. La maglia generata dal codice a barre si estende anche all’esterno organizzando gli spazi. Il nostro progetto propone di utilizzare un’area più ampia a sud che non abbia solo la funzione a parcheggio ma grazie all’organizzazione dei percorsi e del verde divenga parte del complesso e nello stesso tempo riqualifichi dal punto di vista paesaggistico l’intera zona. La volontà è quella di porre le auto lontane dai luoghi che immettono nell’area cimiteriale. Il sistema del verde è trattato secondo tre temi che rievocano la tipologia del paesaggio polesano: il prato metafora del campo coltivato, il filare di cipressi e il pioppeto. Dal parcheggio a sud il visitatore può scegliere due percorsi: il primo rettilineo, in stabilizzato fermo, affiancato dal filare di cipressi che conduce in asse al nuovo ingresso; il secondo zigzagante in ghiaia mossa, attraversa un pioppeto e conduce all’ingresso attuale. Entrambi i percorsi hanno la funzione rilassare e permettere al visitatore un momento riflessione prima dell’ingresso nel luogo del ricordo.