Cimitero di Sciara (PA) | Elio Caprì

Sciara / Italy / 1996

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La redazione del progetto dell'ampliamento e della sistemazione del Cimitero di Sciara, ha offerto l'occasione per un approfondimento metodologico-progettuale della "letteratura architettonica" realizzata riguardante i luoghi dell'oblio e della memoria. Il cimitero, come istituzione, è per eccellenza il luogo dove ha spazio la morte. E quindi è anche il luogo allo stesso tempo dell'oblio, in quanto luogo dove si "dimenticano" i morti, e luogo della memoria, in quanto luogo dove si ricordano i morti. Il luogo cimitero rappresenta una città in negativo, la contrapposizione tra la città dei vivi e la città dei morti. Il culto della morte e la scelta del luogo dove seppellire i morti sono sempre stati connessi alla cultura dei vivi e hanno subito in parallelo trasformazioni ed interpretazioni. Queste peraltro sono state sempre legate alle diverse matrici filosofiche e religiose, mutevoli da popolo orientale a popolo occidentale e mutevoli anche nello sviluppo cronologico. Il Campo Santo o Campo dei Morti, nasce nella storia occidentale nel XII secolo, quando cioè fu abolito il diritto alla sepoltura collettiva per la totalità degli abitanti all'interno della chiesa. In un primo tempo vengono utilizzati come luogo di morte i cortili limitrofi alle Chiese e già in questa fase tali luoghi vengono chiamati "cemeterium" (dal greco Koimeterion luogo dove si dorme). In questo periodo tali luoghi assumono una funzione di spazio pubblico dove si esercitano anche delle attività commerciali o di svago. Dal XIII secolo, il "cemeterium" viene recintato assumendo la conformazione di uno spazio disciplinato e in contrapposizione al tessuto urbano. Con il decreto Napoleonico esteso all'Italia del 1806, nasce l'esigenza, nella cultura occidentale, della scelta di un luogo ben definito e con certe caratteristiche morfologiche al di fuori dei centri abitati. La contrapposizione tra "città dei vivi" e "città dei morti" si accentua ancora di più segnando il passaggio anche alla concezione laicistica del luogo. Nella nuova accezione il cimitero "non è più riconosciuto come locus sacer e memoria mortyrium ma come attrezzatura pubblica di servizio". Il Cimitero si configura come un insieme di edifici che costituiscono una città; una "città in negativo" o "città dei morti" in cui il tempo rispetto alla "città dei vivi" ha una diversa misura e valenza. La non particolare identità del Cimitero esistente riferita alla non presenza di segni architettonici rilevanti o a "nuclei ambientali emozionali" ci ha spinti nella ricerca di risolvere il problema della nuova "stecca-colombario" come cortina tipologica e dimensionale ben definita e come "segnale architettonico" immediatamente percettibile. A livello planimetrico la scelta è stata obbligata dalle tipologie cimiteriali preesistenti; la nuova stecca colombario, composta in effetti da quattro stecche unite tra di loro da passerelle aeree, si collega, con i percorsi pedonali di progetto che sono passanti all'interno, ai preesistenti percorsi pedonali. Il concetto di chiostro-cortile viene rivisitato e reinterpretato; le quattro stecche si "prospettano" a vicenda creando una corte interna che si sviluppa a croce latina. Dal nuovo ingresso si percepisce immediatamente tale corte interna e il "fuoco" è costituito da un elemento terminale scultoreo. Si è proceduto inoltre al restauro e al riuso funzionale di una cappella preesistente interna all’impianto cimiteriale. Il progetto generale esecutivo, visto il non indifferente impegno finanziario, è stato suddiviso in stralci esecutivi funzionali. La superficie complessiva dell’intervento interessa 6.000,00 mq. Le parti già realizzate hanno dotato il Cimitero di 250 nuovi loculi nel nuovo Colombario per un totale previsto di n. 1.100; il restauro e il consolidamento del Colombario esistente ha permesso il riuso di altri 600 loculi.
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    La redazione del progetto dell'ampliamento e della sistemazione del Cimitero di Sciara, ha offerto l'occasione per un approfondimento metodologico-progettuale della "letteratura architettonica" realizzata riguardante i luoghi dell'oblio e della memoria. Il cimitero, come istituzione, è per eccellenza il luogo dove ha spazio la morte. E quindi è anche il luogo allo stesso tempo dell'oblio, in quanto luogo dove si "dimenticano" i morti, e luogo della memoria, in quanto luogo dove si ricordano i...

    Project details
    • Year 1996
    • Work started in 1995
    • Work finished in 1996
    • Client Amminiatrazione Comunale di Sciara
    • Status Completed works
    • Type Cemeteries and cemetery chapels
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