La Chiusa Country House | Bevilacqua Architects

Eng: Can an ancient stable be transformed into a swimming pool? Between Noto, Modica, and Rosolini, it seems the answer is yes. All it takes is a shift in perspective — a redrawing of the horizon line — achieved through what may appear a simple gesture: removing the roof of an old building, laying it bare to the sky.

This meticulous act of subtraction led Bevilacqua Architects — invited to participate in the ambitious reconversion of the agricultural estate initiated by the owners, Sebastiano Italia and Andrea Di Franco — to preserve the original perimeter volume, now structurally reinforced and reimagined with new apertures.
Full-height portals of access compel the space to become something else entirely, to engage in a dialogue with sharp geometries of light and shadow, to become permeable.
Interior and exterior, enclosure and openness, coexist in deliberate tension.

And though the architectural language leans unapologetically toward contemporary abstraction, conjuring a space with metaphysical resonance, the pool remains a key element of integration with the surrounding landscape — preserving a local grammar, respectful of context and material tradition.

Credits
Architecture Firm: Bevilacqua Architects

Lead Architects: Marco Bevilacqua, Marta Bevilacqua

Photography: Benedetto Tarantino
Photographer’s Website / IG / FB: @benedettotarantino

[IT]

Può un’antica stalla trasformarsi in piscina? Tra Noto, Modica e Rosolini a quanto pare, si.

Basta capovolgere il punto di vista e spostare la linea dell’orizzonte attraverso quella che può apparire una semplice operazione: rimuovere il tetto di un vecchio fabbricato, scoperchiandolo. Una metodica operazione di sottrazione, che ha portato i Bevilacqua Architects – chiamati a partecipare all’imponente opera di riconversione del lotto agricolo iniziata dai proprietari, Sebastiano Italia e Andrea Di Franco – a voler mantenere intatto il volume perimetrale, ora rinforzato staticamente e dotato di nuove aperture. Portali d’accesso a tutta altezza che costringono lo spazio a diventare altro, a dialogare con geometrie nette di luci e ombre, a rendersi permeabile. Interno ed esterno, chiuso e aperto insieme.

E per quanto il linguaggio punti dichiaratamente all’astrazione contemporanea, creando uno spazio dal sapore metafisico, la piscina resta uno degli elementi di integrazione con l’intorno, mantenendo intatta una grammatica locale, rispettosa del contesto e dei suoi materiali.