TRITONE 80 | ALESSANDRO PANNONE

L’ idea centrale di tutto il mio lavoro si è basata sulla volontà di coniugare una forma esteticamente competitiva con le altre imbarcazioni dello stesso segmento, presenti sul mercato, con l’ utilizzo dei moduli fotovoltaici e pale eoliche. Ho cercato di dimostrare che uno yacht da diporto può essere sia esteticamente accattivante e sia energeticamente efficace. Lo studio delle sonde spaziali che per svolgere le loro attività di ricerca una volta raggiunto il luogo predefinito, aprono i loro pannelli fv. e le navette militari, sono stati un riferimento costante del mio lavoro, qui concettualmente si innesta la mia ricerca. Una barca che si trasforma , che muta , offrendo la possibilità di vivere il mare in modo comodo e rispettoso dell’ ambiente. Un concetto ibrido , un punto di connessione tra mare e cielo. Questo progetto vuole essere quasi un’ architettura galleggiante, uno spazio da vivere che mette in connessione due fluidi. Ma le ali in questo progetto non servono per volare, ma per aumentare la superficie di moduli fotovoltaici. Quindi avere una quantità di energia maggiore a disposizione .L’ assetto in navigazione ovviamente prevede le ali e i brise soleil chiusi, mentre quando l’ imbarcazione è ormeggiata si possono aprire le ali-brise inserite nella sovrastruttura centrale e si possono alzare quelle a prua . Gli impianti fotovoltaici possono funzionare in navigazione o meno. in qualunque assetto. Altro impianto installato in connessione all’ alberetto delle antenne è quello a pale eoliche , in carbonio.