IL TETTO DI MOZZO | pia

The apartment is located on the top floor of one of the historic Genoese buildings listed in the famous Rolli, the "lists" of the Genoese Republic where the most prestigious noble palaces served as places of hospitality for delegates, nobles, ambassadors, or illustrious figures visiting.
The palace, built on medieval foundations, dates back to the first half of the 16th century. Transformed several times over the centuries, like many other adjacent buildings, it was heavily damaged during the bombings of the Second World War. Thus, the last two floors and especially the large pavilion roof, among the most prominent in the entire historic center, were reconstructed by the Civil Engineering Corps immediately after the end of the conflict, employing a robust structure of reinforced concrete trusses, the only technology at the time capable of ensuring speed of execution and economic sustainability.
Right here, between the thick 16th-century walls and the massive concrete roof, the apartment is situated.
The numerous transformations undergone throughout its long history have delivered a complex and charming space that has positively impressed the young couple for whom we have created the new spaces. Finally, a renovation carried out in the mid-90s, which blended traditional features such as the widespread use of marble and slate, with an aesthetic approach typical of those years, resulting, for example, in the lacquered red doors, was the decisive factor that ultimately convinced them to make the purchase.
The underlying premises of our task were therefore outlined in the desire to preserve something significant from the previous renovation, combined with the imperative need to radically transform an imposing existing iron and slate staircase that occupied a large part of the living space.
We thus identified and developed a reasoned approach on one hand, between a more efficient redistribution of spaces and the respect for the intrinsic characteristics of the internal volume, and on the other hand, between the preservation of some elements characterizing the 1990s aesthetics (doors and marbles) and the perspective of making the whole more contemporary and in line with the needs of a young couple.
Starting from the redesign of a large double-height living space with an open kitchen, equipped with three main windows (including two French doors) overlooking the roofs of the historic center, by eliminating the existing small kitchen and rearranging the staircase, we then worked on the introduction of new materials and colors that could engage in a dialogue with the existing. In this logic, in addition to the already present red of the doors, the other two primary colors, yellow and blue, were introduced, composing a unified whole with various distinct architectural or furnishing elements.
A yellow wardrobe-staircase constitutes the first part of the ascent to the attic floor and contains a functional wardrobe shoe rack for the entrance, the niche for the TV, and Mozzo's bed, the feline member of the family; a large blue fireplace gives scale to the double height and marks the transition between the living and dining areas; a blue metal pillar separates the entrance from the rest of the living area; a red step invites, like the doors, to access the upper floor.
The other elements mediate with different materials on the scale between white and black: the white perforated sheet metal staircase emerges from the yellow furniture, filters light for the entrance, and serves as a railing for the loft, where in continuity with the ascent, a large hammock finds space between the concrete trusses; the kitchen unfolds between the white of the pantry cabinet and the black of the island and frames the sculptural presence of the traditional "Genoese" Carrara marble sink, recovered and relocated; finally, a grey resin carpet that becomes seating, storage, and step, stitches together the historical marble and slate floorings.
The sleeping area is located behind the living area, where the main bathroom, entirely in split slate, has been preserved through a neater rearrangement of the original slabs, a redistribution of sanitary fixtures, and the creation of a new mirror. Upstairs, among the powerful trusses, a relaxation-study area welcomes an additional folding ladder (also white), allowing a view from the skylight above and a glimpse of the large roof and the surrounding panorama.

[IT]

L’appartamento si trova all’ultimo piano di uno degli edifici storici genovesi iscritti nei famosi Rolli, le “liste” della repubblica Genovese in cui i palazzi nobiliari più prestigiosi figuravano come luoghi di ospitalità per delegati, nobili, ambasciatori o personaggi illustri in visita.
 
Il palazzo, costruito su preesistenze medioevali, è risalente alla prima metà del ‘500, trasformato più volte nel corso dei secoli, come molti altri edifici limitrofi, è stato pesantemente danneggiato durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Così gli ultimi due piani e soprattutto il grande tetto a padiglione tra i più emergenti dell’intero centro storico, sono stati ricostruiti dal Genio Civile appena conclusosi il conflitto, impiegando una corpulenta struttura a capriate in calcestruzzo armato, unica tecnologia all’epoca in grado di garantire velocità di esecuzione e sostenibilità economica.
 
Proprio qui, tra le spesse murature cinquecentesche e il poderoso tetto in calcestruzzo trova luogo l’appartamento.
Le innumerevoli trasformazioni subite nel corso della sua lunga storia, hanno consegnato all’oggi uno spazio complesso e ricco di fascino che ha colpito positivamente la giovane coppia, per la quale abbiamo realizzato i nuovi spazi. Infine una ristrutturazione realizzata a metà degli anni 90 che mixava caratteri tradizionali, quali l’utilizzo su ampia scala di marmo e ardesia, ad un approccio estetico tipico di quegli anni da cui scaturiscono ad esempio le porte laccate rosse, è stata poi il motivo che li ha convinti definitivamente  all’acquisto.
 
Le premesse sottese al nostro compito si sono quindi delineate nel desiderio di conservare qualcosa di significativo della ristrutturazione precedente unito alla necessità inderogabile di trasformare radicalmente un’ingombrante scala esistente in ferro e ardesia che occupava gran parte dello spazio giorno.
 
Abbiamo così individuato e sviluppato un ragionamento articolato da un lato, tra una ridistribuzione degli spazi più efficiente e il rispetto delle caratteristiche intrinseche del volume interno e, dall’altro, tra la conservazione di alcuni elementi caratterizzanti l’estetica anni ‘90 (le porte e i marmi) e la prospettiva di rendere l’insieme più attuale e più in linea con le esigenze di una giovane coppia.
 
Partendo dal ridisegno di un ampio spazio giorno, a doppia altezza, con cucina a vista, dotato delle tre finestre principali (di cui due porte finestre) con vista sui tetti del centro storico, mediante l’eliminazione del cucinino esistente e la ridisposizione della scala, si è poi lavorato su l’inserimento di nuovi materiali e colori che potessero trovare un punto di dialogo con l’esistente.
In questa logica si sono introdotti oltre il già presente rosso delle porte gli altri due colori primari: il giallo e il blu, a comporre con diversi elementi architettonici o di arredo ben distinti un insieme unitario.
 
Un armadio-scala giallo costituisce la prima parte della risalita verso il piano sottotetto e contiene un guardaroba scarpiera funzionale all’ingresso, la nicchia per la tv e la cuccia di Mozzo, il membro felino della famiglia; un grande camino blu da la misura della doppia altezza e segna il passaggio tra zona soggiorno e zona pranzo; un pilastro metallico blu separa l’ingresso dal resto della zona giorno; un gradino rosso invita, come le porte, ad accedere al piano superiore.
Gli altri elementi mediano con diverse materialità sulla scala tra il bianco e il nero: la scala, bianca, in lamiera forata emerge dal mobile giallo, filtra la luce per l’ingresso e costituisce il parapetto per il piano soppalco, qui in continuità con la risalita trova spazio tra le capriate in calcestruzzo una grande amaca; la cucina si articola tra il bianco del mobile dispensa al nero dell’isola e incornicia la scultorea presenza del lavabo in marmo di Carrara tradizionale “alla genovese” recuperato e ricollocato; infine un tappeto di resina grigia che diventa seduta, gavone, scalino, ricuce le pavimentazioni storiche in marmo bianco e ardesia.
La zona notte trova spazio alle spalle della zona giorno, qui il bagno principale, tutto in ardesia a spacco è stato conservato mediante una ricomposizione più ordinata delle lastre originali, una ridistribuzione dei sanitari e la realizzazione di una nuova specchiera.
Al piano superiore, tra le poderose capriate, una zona relax-studio, accoglie un’ulteriore scaletta a ribalta (bianca anche quest’ultima) che consente l’affaccio dal lucernario soprastante e la vista sul grande tetto e il panorama che lo circonda.