Shift Housing

Cremona / Italy / 2010

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Il progetto di housing si sviluppa su un’area di circa mille metri quadrati ed è occupato da sei appartamenti che si sviluppano su due piani fuori terra, con il primo piano rialzato per garantire una maggiore privacy ed, allo stesso tempo, proiettare gli interni delle abitazioni verso la prorompente natura su cui il lato principale dell’edificio affaccia.

L’idea progettuale è partita da uno studio attento della tipologia abitativa e della qualità generale dello spazio, dell’orientamento e della relazione con il contesto circostante. Obiettivo fondamentale della ricerca perseguita, il dialogo e la valorizzazione reciproca tra architettura e paesaggio, affinché dalla sintesi di elementi artificiali e naturali si arrivi ad una qualità elevata dell’abitare.

Per valorizzare la relazione tra edificio e ambiente naturale, sono state pensate quindi delle ampie logge esterne private che aggiungono spazio altrimenti non edificabile alle abitazioni e, contemporaneamente, valorizzino la relazione interno-esterno traendo il massimo vantaggio dalla splendida vista sul parco naturale.

Il concept di progetto sfida dunque le dimensioni contenute del sito e le costrizioni imposte dalla normativa locale vigente con un abile gioco di prospettive. Lavorando con due rotazioni opposte tra loro di 4 gradi, i due livelli fuori terra si sfalsano tra loro, accentuando l'effetto prospettico che permette di aumentare scenograficamente la profondità del punto di vista, arricchendo considerevolmente la qualità dello spazio. Da qui l’origine del nome stesso del progetto: Shift Housing.

L’effetto scenografico è tecnicamente ottenuto tramite un semplice accorgimento: il piano seminterrato del fronte principale che emerge fuori terra per 1.2m ruota in senso antiorario, mentre il primo piano, sempre del fronte principale, ruota in senso orario. Si ottengono così due volumi con due direzioni opposte che generano una X in facciata. Pensato anche per ragioni strutturali, il vuoto esistente tra i due volumi è un forte segno che enfatizza gli scorci prospettici, dinamicizzando ulteriormente il progetto.

La vista verso il parco naturale ha determinato l’orientamento dell’edificio e l’apertura delle logge stesse. In accordo con la funzione residenziale vengono prospettate diverse esperienze legate alla fruizione del verde. I giardini privati favoriscono le interazioni sociali ed al tempo stesso avvantaggiano visivamente tutti gli alloggi, pur garantendo a ciascuno la propria privacy. Il prato dei giardini arricchito da essenze ornamentali prefigura un’atmosfera di calma e tranquillità domestica.

Le logge invece, pavimentate con teak per esterni, pur aprendosi verso l’intorno e mettendosi in relazione diretta con il contesto, grazie allo sfalsamento dei piani, assicurano un livello maggiore di privacy a ciascuna abitazione. Questi spazi di pertinenza degli alloggi fungono quindi anche da filtro tra la dimensione intima dell’abitazione ed il paesaggio esterno. La privacy viene inoltre aumentata al piano terra che, a tal scopo, è stato rialzato di circa un metro rispetto al piano di campagna. Tale accorgimento permette inoltre di illuminare con luce naturale gli ampi parcheggi privati del piano seminterrato.
Ognuno dei sei appartamenti può così godere di uno spazio all’aperto: un doppio giardino nel caso del piano terra ed un’ampia loggia ai piani superiori. Un compromesso innovativo tra spazio pubblico e spazio privato, dove le persone possano sentirsi parte di una piccola comunità ma allo stesso tempo, protette nel loro privato. Da un lato il calore della vita di comunità degli edifici plurifamiliari dove si condividono servizi e spazi verdi più ampi, dall'altro i comfort della villa unifamiliare con gli ingressi indipendenti, i giardini e le logge private.

La tripartizione data dai corpi scala è mantenuta anche nel retro dell’edificio, dove l’aggetto delle logge è riproposto a sottolineare lo sviluppo volumetrico del progetto.
Le due facciate sono caratterizzate da due registri di linguaggio diverso a seconda delle relazioni tra le facciate ed il contesto, pur rimanendo in stretta relazione reciproca. I due prospetti infatti generano al contempo un simbolico abbraccio verso il parco del Serio ed un affaccio più urbano sul retro.

L’effetto risultante, con le ampie logge ad un’unica campata, è un dialogo forte ed uno scambio seducente tra pieni e vuoti, leggerezza e dinamismo.

La copertura è stata pensata piana per facilitare (e sollecitare) l’installazione di un impianto fotovoltaico. Dal punto di vista energetico lo studio AquiliAlberg ha predisposto l'edificio per la massima integrazione di un impianto fotovoltaico che non andrebbe così ad essere una componente aggiunta a posteriori ma verrebbe perfettamente integrata nel progetto architettonico, pensando ad abitazioni sensibili in perpetua evoluzione. Coerentemente con le mutazioni dei modi dell'abitare contemporaneo, lo scambio tra uomo e ambiente non trascura la forte identità del progetto stesso, componente necessaria ad accentuare il senso di appartenenza degli abitanti, verso un modello innovativo di sviluppo sostenibile.

Phase: Preliminary design, Definitive design, Site supervision

Site area: 1000 sqm

Volume: 2000 mc

Architects: AquiliAlberg

Design team: Ergian Alberg and Laura Aquili with Alessio Pucci, Alexandros Franzolini, Christian Ronchi

Structural engineer: Studio Polis
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