Dante Negro | Studio Bressan

The industrial redevelopment project concerns an abandoned production building, constructed in the early 1970s and located along a major industrial and commercial route in Villorba, north of Treviso. The project enabled the establishment of the new headquarters of Dante Negro, a company of master blacksmiths specializing in the production of metal design furniture.

The original building consisted of two parts: in the brutalist-style head section, the executive offices, material library and technical-administrative spaces were created; while in the 112 m deep vaulted double volume, the production area was established. The decision was made to maintain the general configuration of the structure, adapting the interior layout to new functionalities. The new production layout strengthened the functional relationship between interior spaces and external yards, optimizing the transformation cycle of raw materials, which arrive from the east gate and emerge as finished products from the west gate. 

Interventions in the office area revitalized and enhanced the original composition, ensuring seismic and energy compliance of the structures. All non-structural internal partitions were removed in favor of fluid, open-plan spaces. The facades were redesigned with large, mostly continuous windows, improving natural lighting in the workspaces and emphasizing the relationship between the interiors, external terraces, and the garden in front.

The brutalist image of overlapping and interpenetrating bands was maintained through the restoration of the projecting concrete parapets and enhanced by increasing the chromatic contrast of the deeper parts with darker colors and larger windows. Special filtering curtains were provided to control daytime solar radiation and nighttime visual introspection. Great care was taken in the selection of finishes and colors to make the spaces more rational and welcoming.

The choice to recover an abandoned building was a real challenge taken on by the property. Investing in the redevelopment of a building of this type means giving back valuable architecture to the area, with the prospect of transforming it into a cultural space, replacing a degraded industrial site. Not demolishing and rebuilding, but reviving.

Project: Studio Bressan

Lead architects: Andrea Bressan, Emanuele Bressan

Interior design: Studio Bressan + dogtrot

Landscape design: Dorothy Guidotto (www.dg-garden.com)

Company Creative Direction: Margherita Rui (www.margheritarui.com)

Surface Area: 4,753 sqm
Volume: 44,135 cubic meters
Dimensions: 123 m x 37 m x 9.5 m
Photography: Aldo Amoretti (www.aldoamoretti.com)

[IT]

L’intervento di recupero industriale riguarda un edificio produttivo abbandonato, costruito nei primi anni ’70 e localizzato lungo un’importante arteria industriale e commerciale a Villorba, a nord di Treviso. Il progetto ha permesso l’insediamento della nuova sede della Dante Negro, azienda di mastri forgiatori specializzati nella produzione di mobili di design in metallo.

L’edificio originario era composto da due parti: nella testa in stile brutalista sono stati ricavati gli uffici direzionali, la materioteca e gli spazi tecnico-amministrativi; mentre nel doppio volume voltato profondo 112 m, è stata collocata la parte produttiva. Si è deciso di mantenere la configurazione generale dell’impianto, adattando la distribuzione interna alle nuove funzionalità. Il nuovo layout produttivo ha rafforzato il rapporto funzionale tra spazi interni e piazzali esterni, ottimizzando il ciclo di trasformazione delle materie prime, che arrivano dal cancello est ed escono come prodotti finiti dal cancello ovest.

Gli interventi nella zona degli uffici hanno rivitalizzato e valorizzato composizione originale, garantendo l’adeguamento sismico ed energetico delle strutture. Sono state eliminate tutte le partizioni interne non strutturali prediligendo spazi fluidi e pianta libera.
Le facciate sono state ridisegnate con ampie vetrate, ove possibile continue, migliorando l'illuminazione naturale negli spazi di lavoro ed enfatizzando la relazione tra gli interni, le terrazze esterne e il giardino antistante.

L’ immagine brutalista a fasce sovrapposte e compenetrate è stata confermata attraverso il restauro dei parapetti aggettanti in calcestruzzo e valorizzata aumentando il contrasto cromatico delle parti più profonde con colori più scuri e vetrate più ampie. Sono stati previsti appositi tendaggi filtranti per il controllo dell’irraggiamento solare diurno e dell’introspezione visiva notturna. Particolare attenzione è stata posta nella scelta delle finiture e delle cromie con l’intento di rendere gli spazi più razionali ed accoglienti.

La scelta di recuperare un edificio abbandonato è stata una vera e propria sfida intrapresa dalla proprietà. Investire nella riqualificazione di un edificio di questo tipo significa restituire al territorio un’architettura di valore con la previsione di farla diventare anche uno spazio culturale, in sostituzione di un lotto industriale degradato. Non abbattere e ricostruire, ma far rinascere.