Riqualificazione della Piazza don Musazzi in Garbatola

3° Classificato Nerviano / Italy / 2010

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Collocata nel fitto centro urbano di Garbatola, Piazza Don Musazzi si esprime come un improvviso squarcio tra l’edificato circostante, sensazione senz’altro attenuata dalla presenza di alberature piuttosto rigogliose: da qualunque strada si arrivi svetta per importanza materica (oltre che, ovviamente, simbolica) la facciata della chiesa parrocchiale di Garbatola. Di fatto non esiste un tracciato storico che valga la pena privilegiare: nello studio per una piazza che riacquisti a pieno le sue potenzialità a sostegno della socializzazione si è dunque deciso di operare in modo piuttosto schematico, riconsiderando innanzitutto il concetto del sagrato come perno attorno al quale far ruotare tutte le funzioni di una piazza e, non da meno, come elemento planimetrico di
valorizzazione del fronte chiesa. Il primo step consiste quindi nella ricollocazione del tracciato carrale che attualmente penalizza fortemente la condizione di cui sopra: mediante l’inserimento di una piccola chicane su via San Francesco si viene a creare un unico incrocio che collega la stessa con via XX settembre, Via Gorizia e via Isonzo, semplificando di molto la circolazione e consentendo comunque il transito alla linea di autobus. Tramite questo semplice gesto si conferisce un fronte chiesa degno di esser chiamato sagrato - di cui oggi è fondamentalmente sguarnita – e al contempo si determina un primo nucleo vitale della piazza: attraverso la riproposizione planimetrica del prospetto della parrocchiale, viene disegnata una tripartizione che attraversa la piazza e determina ambìti specifici. Le due fasce laterali, pavimentate con formelle di cotto, delimitano il sagrato vero e proprio con delle sedute, determinate da una variazione del piano di posa del materiale, divengono successivamente, in corrispondenza con il tracciato carrale, dei dissuasori di velocità e infine si espandono o in un’aiuola o in una stanza urbana. A controbilanciare questa composizione a forte tensione verticale c’è la ricollocazione del monumento ai caduti, in esatto asse con il fronte chiesa, appoggiato in una vasca d’acqua che è il netto segno – questa volta orizzontale – che delimita e racchiude l’intera composizione: l’inserimento di una vasca d’acqua è un intenzionale rimando al vicino corso del fiume Olona, ad evocare un elemento che in natura plasma e modella il paesaggio e che, reinterpretato in materiale architettonico, supera la metafora per essere solco delimitante per la definizione di ambìti differenziati.La richiesta specifica di conferire alla piazza uno slancio deciso per una rinnovata socialità ci suggerisce la progettazione di una stanza urbana, un piccolo elemento architettonico che si eleva dalla mera trattazione planimetrico-materica, si alza dalla quota suolo in modo leggero, non invadente, con elementi semplici e ripetuti ad incastro, per definire un piccolo ambito coperto di 30mq circa, sotto al quale può trovare spazio un allestimento temporaneo, un’esposizione, un piccolo palco per una manifestazione, un chioschetto etc… Composta di setti ad “L” in cemento armato a vista lisciato al quarzo, incastrati l’uno perpendicolare al seguente, con piccole feritoie vetrate, la stanza urbana viene rivestita nel solo lembo esterno dei suddetti setti ad L di un involucro in
lamiera di acciaio cortèn, materiale che si ritrova utilizzato negli elementi luminanti, nei cestini portarifiuti, nella fontanella, nei portabicicletta e nelle griglie salva piante. L’identica struttura concettuale - operata al fine di utilizzare il medesimo linguaggio compositivo - è applicata alla pensilina
per la fermata del bus. L’utilizzo di materiali aventi finitura superficiale espressamente naturale come la pietra per le sedute, il cotto, i ciottoli, i cubetti di porfido e di marmo, la pietra di luserna per la pavimentazione, le lamiere di cortèn per gli elementi di arredo urbano, è volto alla realizzazione dell’immagine di un luogo “vissuto”, che non sia calato dall’alto ma che sia anzi germinazione del tessuto storico: attraverso l’inserimento di formalismi altamente contemporanei (forme squadrate ed aggettanti) rivestiti di materiali dal sapore antico si esprime un linguaggio che è a cavallo tra due tempi, in cui tradizione e modernità sono in continuo confronto reciproco. La salvaguardia delle piantumazioni esistenti – pur se con qualche previsto intervento di riallineamento e restyling della silouette delle chiome - è un ulteriore segno di rispetto verso il luogo: non si vuole infatti eliminare una traccia così importante del passato, si intende anzi valorizzarla ed integrarla con nuovi inserimenti. In tutti gli spazi in cui la preesistenza si affaccia direttamente sulla piazza sono state previste delle aree di “protezione”, dei semplici marciapiedi o anche dei veri e propri spiazzi interposti a protezione tra la sede stradale e gli ingressi delle abitazioni. Si è pensato di dotare come ambìto specifico e qualificante una piccola piazzetta in posizione marginale rispetto all’intera piazza ma dirimpetto al bar attualmente esistente, sempre nell’ottica di conferire al Luogo tutti gli strumenti atti ad incrementare occasioni di socialità e di ritrovo.
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    Collocata nel fitto centro urbano di Garbatola, Piazza Don Musazzi si esprime come un improvviso squarcio tra l’edificato circostante, sensazione senz’altro attenuata dalla presenza di alberature piuttosto rigogliose: da qualunque strada si arrivi svetta per importanza materica (oltre che, ovviamente, simbolica) la facciata della chiesa parrocchiale di Garbatola. Di fatto non esiste un tracciato storico che valga la pena privilegiare: nello studio per una piazza che riacquisti a pieno le sue...

    Project details
    • Year 2010
    • Client Comune di Nerviano
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Urban Furniture / Parking facilities / Restoration of old town centres / Monuments
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