Villa in Mongolia | CMT architetti
An abandoned shell reconverted into a brutalist Villa Ulan Bator / Mongolia / 2023
The project has a strange but curious genesis. A client and friend decided to move to Mongolia for family and work reasons and purchased an unfinished shell of a Neoclassical villa. The dimensions are generous, spread over three floors, and meet the needs of the large family, but immediately, there is a hesitation about the villa’s style. The idea of developing a classical interior design project for a home in Mongolia does not excite the client, who has contemporary and refined tastes. Thus, an interesting and very complex challenge arises: to find an alternative and contemporary style within an already clearly compromised pre-existing structure.
The interiors were all left with exposed concrete; both the walls and ceilings have rough concrete, ready to be covered with plasterboard and wood finishes that usually characterize this type of interior. The sense of brutalism that one breathes inside the villa becomes an unexpected design inspiration; in fact, it is decided to leave all that concrete exposed, particularly in its structural parts, and to transform the “unfinished” shell into the main expressive register of the residence at all its levels. The project adapts to this presence and is influenced by it contagiously. Some typical brutalist materials accompany the concrete and create combinations that evoke “industrial” suggestions: raw black sheet metal treated with beeswax becomes the covering for the kitchen wall, a walnut paneling defines the formal living room, where guests are welcomed, a rough lime plaster troweled to a natural ochre color envelops the external walls of the house, and an industrial polished and protected cement floor becomes the flooring of all levels of the house. The air treatment systems are also exposed, colored in matte black, becoming like pieces of furniture.
The staircase that vertically distributes the house has raw black sheet metal railings and risers, with treads and undersides in exposed concrete.
The villa features a large garage, a game room, and a guest apartment in the basement. The ground floor houses the entrance with wardrobe, the formal living room, the informal living room, the dining area, the kitchen, the winter garden, and the study.
The sleeping area consists of a living/study room for the children, four bedrooms, and three bathrooms. The day area, in particular, is an almost completely undivided space with a completely open transverse corridor that distributes the main rooms, which still maintain interesting reciprocal relationships and perspective views marked by the seriality of the concrete structures.
The furnishings of the house are partly commercial products, almost exclusively from Italian companies, and partly custom-designed for this project in Italy and then shipped overland to Mongolia, through a very rough route also due to the war in Ukraine, which interrupted the more traditional wheeled transport routes. The furniture is made of solid cedar and walnut wood. In particular, the dining table is made from a single vertical cut board of cedar, measuring 450x120x10 cm, with black iron sled legs; the side bench is also made of the same materials. The furniture in the informal living room, where the family gathers every day, consists of a suspended base with pull-out drawers and a top made of cedar boards of different shades that frame a colored painting. The same materials are used for the bar cabinet and the tea table in the formal living room. In the winter garden, a wood-burning fireplace covered with black sheet metal divides the space from the dining area. Around the walls, metal shelves hold green plants that create a splendid backdrop for the day area.
The kitchen with a central island of 300x120 cm is by ErnestoMeda series Sign, with walnut coverings, mud-colored lacquered doors, and a black stone countertop. Upstairs: in the bedrooms, the night area living room, and the study, there are Molteni production furnishings. The bathrooms are from Lasaidea’s Make collection.
Lighting is certainly one of the most interesting aspects of the interior. The project was developed together with Flos and Viabizzuno, featuring many different light sources that each time develop the functional and scenic program of the house. The most precious materials (iron sheets, wooden paneling) are illuminated with a “wall wash” effect through thin rails housing spotlights with asymmetric optics. The table and kitchen island are illuminated by technical suspensions that provide both direct and indirect lighting. At the base of the concrete pillars, a lamp with an “up light” effect creates a strongly theatrical result. The rest of the lighting is entrusted to a technical rail system housing spotlights with different optics according to the needs.
The interiors are enriched with the art of a local painter and sculptor, Zayasaikhan Sambuu (art of Zaya), whose colorful works integrate extraordinarily and contrast with the brutalism of the materials. Special mention goes to the horse sculptures, true symbols of Mongolia, which occupy the backgrounds of every internal view of the house.
Il progetto ha una strana ma curiosa genesi. Un cliente e amico decide di trasferirsi in Mongolia per ragioni familiari e lavorative e acquista uno shell (costruzione lasciata al grezzo) di una villa Neoclassica. Le dimensioni sono generose divise su tre piani e sono conformi alle esigenze della famiglia numerosa, ma da subito si palesa una perplessità sullo stile della Villa. L’idea di sviluppare un progetto di interior design in stile classico per un’abitazione in Mongolia non entusiasma certo il cliente, che ha gusti contemporanei e raffinati. Nasce una sfida interessante e decisamente molto complessa: trovare uno stile alternativo e contemporaneo all’interno di una preesistenza già così chiaramente compromessa. Gli interni sono stati tutti lasciati in cemento a vista, sia le pareti che i soffitti hanno infatti, come nella prassi costruttiva locale, cementi grezzi pronti per essere rivestiti dalle finiture in cartongesso e legno che di solito caratterizzano questo tipo di interni. La sensazione di brutalismo che si respira all’interno della Villa diviene uno spunto progettuale inaspettato, si decide infatti di lasciare a vista tutto quel cemento, in modo particolare nelle sue parti strutturali e trasformare il “non finito” dello shell nel registro espressivo principale della residenza a tutti i suoi livelli. Il progetto si adegua a questa presenza e ne viene influenzato in modo contagioso. Alcuni materiali tipici del brutalismo accompagnano il cemento e generano accostamenti che rimandano a suggestioni “industrial”: la lamiera nera grezza trattata a cera d’api diventa il rivestimento della parete della cucina, una pannellatura in noce sulle pareti definisce il soggiorno formale, quello dove si accolgono gli ospiti, un intonaco grezzo a calce naturale tirato a ferro e colorato in pasta di color ocra avvolge le pareti esterne dell’abitazione, un cemento industriale a terra levigato e protetto, diventa il pavimento di tutti i piani della casa. Anche gli impianti del trattamento dell’aria sono a vista come nella migliore tradizione brutalista e colorati di nero opaco, diventano come elementi di arredo.
La scala che distribuisce verticalmente la casa, ha parapetti e alzate in lamiera nera grezza e pedate ed intradosso in cemento a vista.
La Villa presenta al piano interrato un grande garage, una sala giochi e un appartamento per gli ospiti. Il piano terra accoglie l’ingresso con guardaroba, il soggiorno formale, il soggiorno informale, la zona pranzo, la cucina, il giardino d’inverno e lo studio.
La zona notte è costituita da un soggiorno/studio per i ragazzi, quattro camere e tre bagni. la zona giorno in particolar modo è un ambiente quasi completamente indiviso con un corridoio trasversale completamente aperto che distribuisce gli ambienti principali che mantengono comunque relazioni reciproche sempre interessanti e visuali prospettiche scandite dalla serialità delle strutture in cemento.
Gli arredi dell’abitazione sono in parte prodotti commerciali, quasi esclusivamente di aziende italiane e in parte disegnati, appositamente su misura per questo progetto, in Italia e spediti poi via terra in Mongolia, attraverso un percorso molto accidentato anche a causa della guerra in Ucraina che ha interrotto le rotte più tradizionali del trasporto su ruote. Gli arredi sono realizzati con legno di cedro massello e legno di noce. In modo particolare il tavolo della zona pranzo è realizzato con un’unica asse di cedro, tagliata in verticale da un tronco, di dimensioni cm.450x120x10 e con gambe a slitta in ferro nero, anche la panca laterale è degli stessi materiali. Il mobile del soggiorno informale, quello in cui la famiglia si riunisce tutti i giorni, è realizzato con una base sospesa con cassettoni estraibili e un top in assi di cedro accostate di cromie diverse che incorniciano un quadro colorato. Stessi materiali anche per il mobile bar e il tavolino da te nel soggiorno formale. Nel giardino d’inverno un caminetto a legna è rivestito di lamiera nera e divide lo spazio con la zona pranzo. Intorno alle pareti delle mensole metalliche accolgono le piante verdi che costituiscono uno splendido fondale per la zona giorno.
La cucina con isola centrale di cm. 300x120 è di ErnestoMeda serie Sign ed ha rivestimento in noce e ante laccate color fango e piano in pietra nera. Al livello superiore: nelle camere, nel soggiorno della zona notte e nello studio ci sono arredi di Molteni in produzione. I bagni sono di Lasaidea collezione Make.
L’illuminazione è sicuramente uno degli aspetti più interessanti dell’interno. Il progetto è stato sviluppato assieme a Flos e Viabizzuno, presenta tante diverse fonti di luce che di volta in volta sviluppano il programma funzionale e scenografico della casa. I materiali più preziosi (lamiere in ferro, pannellature lignee) sono illuminate con un effetto “wall wash” attraverso dei sottili binari che alloggiano faretti con ottica asimmetrica. Il tavolo e l’isola della cucina sono illuminati da sospensioni tecniche che concorrono a fornire illuminazione diretta ed indiretta, alla base dei pilastri in cemento una lampada con effetto “up light” genera un risultato fortemente teatrale. Il resto dell’illuminazione è affidato ad un sistema tecnico di binari che alloggiano faretti con ottiche diverse a seconda delle esigenze.
Gli interni sono arricchiti dell’arte di un pittore e scultore locale Zayasaikhan Sambuu (art of Zaya) le cui opere colorate si integrano in modo straordinario e fanno da contrasto al brutalismo dei materiali. Una citazione particolare alle sculture dei cavalli, vero simbolo della Mongolia, che occupano i fondali di ogni visuale interna della casa.
The project has a strange but curious genesis. A client and friend decided to move to Mongolia for family and work reasons and purchased an unfinished shell of a Neoclassical villa. The dimensions are generous, spread over three floors, and meet the needs of the large family, but immediately, there is a hesitation about the villa’s style. The idea of developing a classical interior design project for a home in Mongolia does not excite the client, who has contemporary and refined tastes....
- Year 2023
- Work started in 2021
- Work finished in 2023
- Main structure Reinforced concrete
- Client privato
- Contractor local building company
- Cost 450.000
- Status Completed works
- Type Single-family residence / Interior Design / Lighting Design / Furniture design / Building Recovery and Renewal
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