Scuola di Enogastronomia all'Argentario - 1° classificato

Vincitore del Primo Premio del concorso "L'identità degli Immobili Pubblici" Rome / Italy / 2009

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L’impianto razionale della struttura, concepita secondo le esigenze della logistica militare, offre un’occasione di riflessione per un riuso attento al valore architettonico degli spazi e rispettoso della memoria del luogo.
Il tempo segna le superfici; la natura, che in parte ricopre il forte, ha valicato il suo recinto, sprofondando nel fossato creando un imprevisto canyon .
La lettura di questi lenti fenomeni svela la natura fortemente simbolica di un luogo che, assolta la funzione per la quale fu progettato, attende un nuovo destino.
L’intervento di trasformazione proposto è, in primo luogo, un ‘gesto’ di apertura della geometria conclusa del forte verso una struttura formale più ‘morbida’, estroversa, pacifico esito dell’incontro tra architettura e paesaggio.



Il concept formale racconta i passaggi successivi di una ‘de-formazione’ della struttura tipica dell’architettura militare di fine ottocento.
Il recinto di difesa acquista nuovi gradi di libertà, subisce una dilatazione in più direzioni, conquistando il terreno sovrastante e modellandosi lungo le curve di livello.
Procedendo dal cortile verso il fossato, i contorni dei percorsi nel verde acquistano graduali sfumature, fondendosi, in prossimità del fossato, con la vegetazione esistente.
La trasformazione consiste nell’esplorazione di nuove possibilità, nuovi scenari, determinati da logiche dinamiche, sottili e studiate relazioni col territorio, dialogo ininterrotto tra natura e architettura a cui assiste la storia, che riposa nel disegno intatto dell’antico fossato.
Il Forte svela la sua nuova identità di luogo che ‘accoglie’; le sue spesse mura si lasciano attraversare dalla vita del territorio circostante, ospitando una struttura per la formazione e la promozione della cultura enogastronomica.
La nuova funzione proposta mira a valorizzare la tipicità della produzione locale secondo una logica di sviluppo ecosostenibile del territorio.


L’idea di una scuola di enogastronomia nasce dall’intento di restituire al forte una funzione permanente, unita ad eventi temporanei come convegni e mostre, valorizzandone la qualità degli spazi attraverso un intervento di restauro conservativo dell’esistente e un progetto sostenibile del nuovo.
Il progetto si articola secondo una struttura narrativa che procede dall’esterno verso l’interno, attestandosi su alcuni elementi che segnano l’inserimento del nuovo sull’antico.
Il fossato, che circonda il forte col suo aspetto di gravina artificiale, svolge un importante ruolo di contenitore dei segni prodotti dal tempo e dalla natura che si ripete ad una quota inferiore in un continuo giardino lineare.
Alla stessa quota del fossato, contenuta da un recinto verde che riverbera attraverso le aperture nei muri, è organizzata la scuola con aule per la didattica, la formazione e la ricerca e gli alloggi per la residenza temporanea.
La distribuzione funzionale evoca la destinazione d’uso precedente che prevedeva gli alloggi per le truppe ed esalta la natura più intima e privata degli spazi ipogei.
Le strutture risultano accessibili e fruibili anche dalle persone diversamente abili attraverso un ascensore dal piano superiore d’ingresso.






Il progetto della scuola si inserisce in un’ottica più ampia di recupero ambientale e di coesione sociale, promuovendo la conservazione e la valorizzazione delle risorse storico-culturali delle località interessate, attraverso la creazione di una rete di cooperazione.
In particolare, l’iniziativa mira a recuperare le identità comuni e quelle specifiche dei partner, tramite la creazione di un’istituzione pubblica permanente.
La scelta di destinare il complesso architettonico a Scuola Internazionale di Enogastronomia Mediterranea dipende dalla cultura gastronomica diffusa nella regione e da una consolidata esperienza nel settore ristorazione anche in forma di associazione.
I benefici che l’attuazione del progetto produrrà saranno diretti (per la formazione dei futuri operatori) e indiretti (per lo sviluppo delle comunità coinvolte, dal punto di vista culturale, sociale ed economico) in un’ottica di economia etica e sostenibile.
L’interesse che attualmente le strutture presenti sul territorio suscitano è una garanzia circa la fattibilità del progetto.


Al piano terra, in prossimità dell’ingresso, si colloca l’area di accoglienza costituita dall’ufficio di ricezione, ufficio amministrativo e direzione, e punti vendita dei prodotti. La porzione di cortile di fronte consente l’accesso all’aula convegni che ospiterà incontri di presentazione dell’attività della scuola.
L’aula congressi è l’unico volume di nuova edificazione che si inserisce nel manufatto esistente interpretandone gli elementi caratteristici.
Offre un foyer d’ingresso e una capienza per 100 posti.

Per la diffusione dei risultati dell’attività formativa è predisposto un archivio/biblioteca di raccolta di pubblicazioni cartacee e multimediali, destinata al mondo socio-economico e scientifico-culturale, e al pubblico in generale.

Simmetrico rispetto all’ingresso è l’accesso alle sale di degustazione.
La disposizione dei prodotti è studiata per rendere l’esperienza sensoriale un momento particolarmente evocativo.
A tale scopo è stato pensata una successione di strutture mobili che scorrono lungo le antiche guide della struttura militare, e che attraverso le sale raggiungono il cortile.
Le intersezioni tra le guide nel pavimento vengono utilizzate per la rotazione dei carrelli espositivi.
In questo modo interno ed esterno comunicano attraverso il movimento delle persone e degli elementi espositivi. I muri non sono più elementi di separazione ma strutture passanti e permeabili alla luce e all’aria.
La flessibilità della logica espositiva esalta la qualità degli ambienti. La disponibilità dello spazio per la degustazione risulta di 680mq tra interno ed esterno.
Il percorso dei carrelli espositivi prosegue lungo le tracce dei binari che un tempo servivano al trasporto delle munizioni fino ai laboratori di preparazione dei prodotti alimentari destinati all’epoca del forte al caricamento dei proiettili e al confezionamento dei cartocci.
Il percorso di degustazione si conclude in testata con un ambiente dedicato alla conservazione e alla valutazione sensoriale delle bevande locato nella caponiera.

Il riuso di questi dispositivi di movimentazione è un’operazione soprattutto culturale ed evocativa ed ha come obiettivo il recupero e la conservazione della memoria.
Lo spazio del cortile si trasforma dunque in un contenitore di eventi, essendo in comunicazione con le sale di degustazione da un lato e con l’aula congressi dall’altro.
Rappresenta inoltre il punto di contatto tra il piano terra dedicato prevalentemente al pubblico e il primo piano che ospita la struttura dell’archivio/biblioteca multimediale. Dal cortile ha inizio una nuova rampa di collegamento con pendenza dell’8%, in sostituzione di quella esistente inadeguata all’accesso delle persone diversamente abili, e termina all’ingresso della biblioteca, segnato da una copertura che protegge la sala di lettura all’aperto.
La rampa è realizzata con una struttura in acciaio cor-ten, materiale che con il tempo si ossida e assume una patina ‘antica’; la copertura della sala di lettura presenta una struttura in tubolari di alluminio ai quali è ancorata una tenda in goretex, tessuto fibroso traspirante con caratteristiche termiche e di semi-trasparenza.
La scelta di questo materiale mira a creare ombra sulla sala di lettura senza occultare la struttura esistente e riporta alla memoria le strutture degli accampamenti militari.
Un ulteriore strato della copertura è costituito da pannelli fotovoltaici di nuova generazione che utilizzano la tecnologia ‘thin film’.
I moduli ‘thin film’ sono composti da uno strato sottilissimo di silicio cristallino (1-2 micron) applicato su una lastra di vetro attraverso deposizione catodica.
In questo caso non si parla di celle in quanto, grazie a questa tecnologia, possono essere ricoperte grandi superfici in modo continuo.
La tecnologia del film sottile è caratterizzata da un impatto ambientale ridotto, un tempo di ritorno inferiore, ed è ideale in condizioni di basso irraggiamento ed elevate temperature.
La nuova copertura dunque, appoggiandosi alla struttura preesistente, dialoga con essa, creando una stanza all’aperto, e risulta essere un autentico collettore di energia rinnovabile.
Di energia solare si alimenta anche il percorso espositivo che occupa gli spazi che una volta erano delle riservette illuminato in modo naturale da camini di luce.
L’utilizzo dei condotti di luce permette una diminuzione dei consumi dovuti all’uso degli apparecchi luminosi, determinando un corretto livello d’illuminazione all’interno.
La loro efficienza non è strettamente dipendente dalle condizioni climatiche; infatti servendosi anche della radiazione luminosa diffusa, si ottengono buoni risultati anche in condizioni di cielo coperto.
La biblioteca multimediale è disposta su due livelli; al piano interrato è organizzato l’archivio e tramite un sistema di montacarichi il materiale cartaceo viene trasportato al primo piano, dove una serie di espositori mobili li fanno scorrere lungo i binari esistenti posti sulle volte.
Al primo piano si trova anche una sala di consultazione multimediale per la produzione di pubblicazioni relative all’attività della scuola.
La logica del cortile come luogo di aggregazione viene compresa e sviluppata in copertura nel sistema delle quattro piazze, e si arricchisce delle visuali sul paesaggio.
Il tempo visivo, breve, nel recinto del cortile, si allunga gradualmente nei percorsi fino a raggiungere le piazze, per poi perdersi all’orizzonte lungo i sentieri che sfumano nel verde.
La filosofia dell’intervento, dalla scelta delle funzioni alle tecnologie proposte, sottende la comprensione dell’identità del luogo e suggerisce una logica insediativa che aggiunge valore all’esistente attraverso criteri di progettazione sostenibile e sviluppo locale.
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    L’impianto razionale della struttura, concepita secondo le esigenze della logistica militare, offre un’occasione di riflessione per un riuso attento al valore architettonico degli spazi e rispettoso della memoria del luogo.Il tempo segna le superfici; la natura, che in parte ricopre il forte, ha valicato il suo recinto, sprofondando nel fossato creando un imprevisto canyon .La lettura di questi lenti fenomeni svela la natura fortemente simbolica di un luogo che, assolta la funzione per la quale...

    Project details
    • Year 2009
    • Work started in 2009
    • Client Demanio, Comune di Monte Argentario
    • Status Competition works
    • Type Multi-purpose Cultural Centres
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