riqualificazione urbana area Campolmi Firenze | simone Zurli

Le Aree dismesse
La questione delle aree dismesse fiorentine è un tema molto complesso che attanaglia la questione della pianificazione. Fin dal momento che fu deciso di mettere in cantiere un nuovo PRG dopo quello del 62 di Edoardo Detti si sono riscontrate delle emergenze in alcune aree ex industriali della città, divenute sempre più urgenti negli anni. Nelle fasi che si sono alternate nell'elaborazione di un nuovo PRG, dalle bozze di Astengo e Campos Venuti fino all'elaborazione travagliata del PRG 92 di Marcello Vittorini, l'area dismessa è sempre stata al centro non solo della disciplina della pianificazione, ma anche della diatriba politica locale e nazionale. Il tema delle aree dismesse si è sviluppato in Italia nell'arco degli ultimi trent'anni, ma solo negli anni 90 si è fatto più forte e più urgente. La scomparsa infatti dallle città di manufatti industriali ha fatto emergere l'esigenza di riqualificare i contenitori vuoti. Se per Milano l'emblema delle aree dismesse è il quartiere della Bicocca, per Firenze i due simboli sono l'area Fiat e l'area della Fondiaria meglio nota come "progetto di Castello". Non ci sono però all'interno della città di Firenze solo queste zone, innumerevoli sono infatti i siti di vecchie industrie ormai contenitori vuoti in attesa di nuova destinazione.La difficoltà del recupero di queste aree sta nella volontà di riqualificare l'esistente, dato che il periodo dell'espansione delle città si è concluso, dagli anni 90 si cerca di ricreare all'interno della città quella ricucitura in quelle zone rimaste insolute spesso stritolate dall'espansione massiva degli anni 60 e 70.