Un loft eclettico | Antonio Di Maro

In uno storico palazzo napoletano posto nel tratto finale del Corso Vittorio Emanuele, (tracciato viario ottocentesco che dalla collina taglia la città arrivando al mare), un piccolo appartamento di circa 80 mq è stato completamente svuotato dalle vecchie vesti e rimodulato per le nuove esigenze.

 Un loft dal gusto certamente eccentrico, è il risultato di questa radicale trasformazione architettonica, linguaggi contrastanti si mescolano, mostrando passato e presente, contrapponendoli senza alcun filtro o riserva creativa. L’utilizzo di poche ma forti tonalità cromatiche caratterizza l’appartamento.

 Considerando la piccola pezzatura dell’appartamento, così come si addice alla progettazione navale, gli spazi sono stati calibrati centellinando ogni centimetro al fine di rendere utilizzabile ogni ambiente al massimo della sua spazialità.

 Il blocco cucina in foglia di laminato “ORO” padroneggia l’ambiente rompendo ogni tipo di sillogismo cromatico. Prodotto reso possibile dalle sapienti e esperte mani dell’artigianato italiano.

 Una ampia ma leggera scala sembra liberarsi della gravità con l’ausilio di esili tubi metallici fissati al solaio a voltine.

 La sopraelevazione copre solo metà della superficie dell’appartamento a pianta pressocchè quadrata, creando cosi un affaccio a tutt’altezza che maschera a mezzo di pannelli in policarbonato 12 millimetri la zona notte, permettendo alle ombre di proporre un gioco di chiari e di scuri.

 Pezzi iconici di design insieme a quadri del 800’ napoletano, arredano il piccolo appartamento, anche loro apparentemente fuori misura e fuori scala cromatica, un esempio per tutti, Botera di Miniforms, riempie prorompente lo spazio del living.

 Al piano superiore, al centro della cabina armadio e ai piedi del letto, statuarie, stanziano “Vermehlla” e “Getsuen” Luly, poltrone, opera d’arte, nate dalla matita di Fernando e Humberto Campana e Masanori Umeda per Edra