Casa delle Magnolie | Substratum

Rome / Italy / 2022

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L’appartamento al primo piano di un edificio umbertino di fine ‘800 nel cuore di Roma, nella parte alta del suggestivo rione Monti, è stato rinnovato per ospitare una coppia di collezionisti d’arte. Il progetto muove dal desiderio di combinare una dimensione intima e privata che appartiene alla residenza con il carattere estroverso e pubblico della galleria espositiva, dove poter valorizzare a rotazione opere d’arte, anche provenienti da diversi soggiorni all’estero, e antichità di famiglia. Nello studio, lo spazio più personale della casa, le anime di Loro sembrano guardarsi: il pianoforte antico di Lui, in legno di noce, e la cappelliera in ferro di Lei, con i suoi piccoli bracci ad imbuto. Non potendo rompere la classica di stribuzione con corridoio centrale e stanze ai lati, si è scelto di valorizzare lo spazio in profondità, ponendo l’attenzione sulle visuali prospettiche della casa: da una parte enfilade di varchi murari rivolti all’interno sulla successione di stanze, dall’altra cannocchiali visuali proiettati all’esterno. Tramite l’apertura di due varchi simmetrici nel muro portante che divide la sala da pranzo dal soggiorno, la zona giorno è divenuta uno spazio fluido. In asse con uno di questi è stato posto l’accesso all’attiguo studio d’arte. I nuovi scorci hanno quindi determinato le posizioni degli arredi, al centro della stanza o dei muri, a contornare alcune viste privilegiate o come fondali delle stesse. I punti focali estroversi sono le finestre della zona giorno e dello studio che incorniciano i rigogliosi alberi di magnolia, valorizzati dalla scelta di infissi sottili grigio antracite ad anta unica, pensati come veri e propri quadri botanici. Le voltine dei solai, liberate da uno spesso strato di intonaco, disegnano linee prospettiche che conducono lo sguardo verso l’esterno e la scelta dell’illuminazione per elementi lineari neri, che ribattono l’andamento delle voltine, ne accentua tale prospettiva. Il contesto urbano connotato dal verde entra prepotentemente in casa anche attraverso i giochi di riflessione sulle superfici degli arredi. I pavimenti in parquet sono stati conservati e riportati ad un colore e ad una finitura più naturale, mentre nelle stanze di servizio è statascelta una superficie continua in resina dai toni chiari del grigio, sia per i pavimenti che per i rivestimenti, interrotta da alcune superfici rivestite con mattonelle geometriche dalle tenui nuance del verde e dell’azzurro. Il bianco riempie la casa facendo emergere i colori freddi e profondi degli arredi contemporanei, i legni caldi e squillanti dei pezzi storici di famiglia, le geometrie nere della libreria in ferro e dei corpi illuminanti e gli universi multiformi delle opere.

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    L’appartamento al primo piano di un edificio umbertino di fine ‘800 nel cuore di Roma, nella parte alta del suggestivo rione Monti, è stato rinnovato per ospitare una coppia di collezionisti d’arte. Il progetto muove dal desiderio di combinare una dimensione intima e privata che appartiene alla residenza con il carattere estroverso e pubblico della galleria espositiva, dove poter valorizzare a rotazione opere d’arte, anche provenienti da diversi soggiorni...

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