BS HOF | alpina architects

Deutschnofen / Italy / 2024

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Risanamento e ampliamento di un Maso a Nova Ponente, Bolzano


A Nova Ponente, un paese in provincia di Bolzano adagiato tra le montagne ad un'altitudine di 1300 metri sopra il livello del mare, vivono circa 4000 persone. La committente e protagonista di questa storia, è nata qui e qui è cresciuta, nel BS Hof, il maso di famiglia, circondata da animali e natura. Crescendo, è sopraggiunta la necessità di costruire un proprio spazio dove vivere con la sua futura famiglia. Il desiderio di non abbandonare questo luogo e di poter continuare a far parte della quotidianità del Maso è il punto iniziale di questo progetto.


stato di fatto


Il BS Hof è un maso costruito nel 1850, come è inciso nel first, la trave principale a sostegno del tetto ligneo e come riportato nel logo di famiglia dipinto sull’intonaco sopra l’ingresso. Da allora il Maso ha vissuto del suo rapporto con la natura, traendo sostentamento dai diversi animali che lo popolano. Nel tempo, attorno al Maso, inteso come edificio abitativo principale, si sono aggiunti altri volumi secondari, quali la stalla e il fienile, conferendo a questo ensemble quell’immagine di paese nel paese visibile oggi.


Carattere tipico è che l’edificio principale realizzato in pietra sia intonacato, mentre gli edifici secondari siano realizzati in legno, mostrando in modo chiaro la gerarchia dei diversi volumi; e anche il BS Hof segue questa tradizione. Si sviluppa su tre livelli ed è inserito nel terreno in declivio in modo armonico. Al piano più basso si trovano le cantine, al primo piano la parte giorno dell’abitazione (stube e cucina), mentre al secondo piano sono disposte le camere da letto.


desideri e programma funzionale


L'evolversi del tempo e l'espansione della famiglia hanno generato una nuova necessità: individuare uno spazio per la figlia del proprietario del maso, per consentirle di continuare a vivere e partecipare alla quotidianità del maso, ma con un proprio spazio personale. L’idea iniziale del committente è quella di suddividere la casa in due, mantenendo per i genitori il primo piano, mentre destinando il secondo piano e il sottotetto, da sopraelevare a loro figlia. Da questi desideri, da questi spunti iniziali muovono le prime riflessioni che porteranno il progetto molto lontano da come in origine immaginato nelle mente dei committenti.


concetto insediativo
Il progetto nasce da una lettura critica dello stato di fatto, del contesto costruito da cui è circondato il maso e del paesaggio in cui è inserito e di cui è parte integrante. I primi approcci progettuali partono da quanto suggerito dalla committenza. I tentativi di sopraelevare il tetto del maso per fare spazio alla nuova casa sono però presto abbandonati; la proporzione del Maso sarebbe stravolta, l’immagine originale indebolita e privata della sua grazia. Appare subito la necessità di trovare un nuovo approccio, una nuova via che sia capace di dare una risposta funzionale adeguata alle richieste programmatiche del committente, abbandonando la soluzione “tradizionale” del sopralzo del tetto. Da una profonda ricerca affiora nei primi schizzi una nuova via: sfruttando il dislivello del terreno si affianca all’ ultimo piano del Maso, un tempo destinato alla zona notte, un nuovo volume.


Come un corpo innestato, l’ampliamento si radica nell’edificio esistente, dando vita a qualcosa di inedito. L’ampliamento, internamente collegato al secondo piano del maso, si estende verso nord; si collega e al tempo stesso pone distanza dall’esistente, si distacca, creando lo spazio necessario per inserire un patio dalla forma circolare. Volumetricamente si raggiunge la consapevolezza che, all’interno di questo sistema costituito da più corpi, anche la nuova casa debba avere una propria identità, aggiungendo un tassello, una parte di racconto nella storia del BS Hof. Compare quindi un nuovo volume, dalla forma triangolare, la forma per eccellenza riconducibile alla capanna, che si solleva e si staglia nel paesaggio con chiarezza, affermando senza paura: “io sono qui, ci sono anch’io”.


progetto


Il progetto nasce da un’idea semplice; ampliare il maso, affiancando un nuovo volume a quello esistente, per preservarne l’immagine caratteristica, la geometria e le proporzioni. Come storicamente si era soliti fare, l'ampliamento avviene non in verticale ma in orizzontale, e cerca, consapevolmente, di differenziarsi dall'edificio esistente. L'innesto del nuovo ampliamento si fonde delicatamente con il maso esistente attraverso un patio rotondo, un punto di connessione che simboleggia l'unità tra passato e futuro. Questo spazio centrale diviene il nuovo cuore del progetto; qui il paesaggio vasto viene addomesticato, abbracciato da un gesto che pone il cielo in un cerchio.


Il collegamento tra la parte esistente e quella nuova è risolta da un volume a tetto piano. Qui si trova l'ingresso principale, raggiungibile dopo aver salito una rampa di scale racchiusa tra due setti, che, dall’ingresso storico al Maso, conduce fino allo spazio magico del nuovo patio. Da qui uno spazio di distribuzione separa internamente la zona giorno dalla zona notte. Internamente infatti la parte storica del Maso, un tempo adibita a zona notte, è trasformata in zona giorno. I setti esistenti vengono completamente rimossi, le aperture esistenti mantenute nella loro posizione e geometria. Viene disegnato un nucleo centrale dove si concentrano una stufa, la cucina con la relativa dispensa, e una scala che porta ad una galleria posta nel sottotetto. Da qui, attraverso i timpani un tempo 


tamponati e ora vetrati, è possibile scorgere il paesaggio circostante, attraverso le grandi vetrate intervallate dalla struttura lignea a sostegno del tetto.
Nell’ampliamento si concentra invece la zona più intima della casa; lungo il corridoio sono disposte due stanza da letto, per i futuri bimbi. Al termine del corridoio si trova una scala che porta al piano superiore, esteriormente la parte più riconoscibile del progetto. Qui è racchiusa la camera da letto padronale con il relativo bagno; l’atmosfera di questi spazi interamente rivestiti in legno è calda e avvolgente e al tempo stesso primordiale, richiamando quella di una capanna.


Esternamente lo spazio del patio diviene il cuore pulsante del progetto; uno spazio unico e affascinante da cui si staglia un cannocchiale, realizzato in cemento, che si ancora al Maso e si estende verso il paesaggio. Questo spazio di terrazza/loggia diviene un punto di osservazione privilegiato che si apre strategicamente per offrire una vista panoramica sulle montagne circostanti. Attraverso questo cannocchiale il progetto manifesta la sua presenza, con un eloquente dichiarazione di presenza nel contesto, innestandosi con forza e rispetto, creando un dialogo armonioso tra passato e presente. Qui l'osservatore diventa parte integrante della natura circostante abbracciando la bellezza del paesaggio alpino. È qui che passato e futuro si abbracciano, è da qui che è possibile godere di momenti di tranquillità e riflessione immersi nella bellezza che li circonda.


materia


Anche da un punto di vista materico l’ampliamento riprende la tradizione. Il materiale principalmente utilizzato è il legno, nelle strutture come nel rivestimento. Il nuovo volume e il suo tetto a doppio spiovente sono rivestiti in listelli di larice, dal colore naturale e destinati ad ingrigire con il tempo.
Le zone del basamento, del tetto piano e del patio sono invece realizzate in cemento a vista sabbiato; in questo modo, attraverso la sabbiatura, conferisce al cemento la bellezza grezza e la ruvidezza caratteristica della pietra naturale, facendo emergere i piccoli sassi di porfido racchiusi nel cemento. Si crea una superficie tridimensionale che cattura la luce in modo suggestivo, aggiungendo profondità e carattere al cemento.

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    Project details
    • Year 2024
    • Work finished in 2024
    • Status Completed works
    • Type Interior Design / Building Recovery and Renewal / Chalets, Mountains houses
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