CASA 47 | Sara Ceccoli

L’immobile sito al centro di Roma, all’ultimo piano di un palazzo del 1968, era stato sempre utilizzato come appoggio di fortuna e\o come magazzino e “Non era mai stato abitato”.

Si tratta di un progetto di rivitalizzazione di uno spazio di 50 mq con un terrazzo di 20 mq.

La pianta dell‘ante operam era caratterizzata da una sequenza di piccole stanze che non faceva mai percepire la spazialità della “casa”.

Non si è trattato dunque di una semplice rifunzionalizzazione, ma il desiderio di intercettare una qualità spaziale, uno spazio capace di imprimere la sua forza e porre ogni altra scelta al suo servizio.

Il primo atto progettuale è stato quello di liberarsi delle cose non essenziali. 

Lo spazio, liberato dalle pareti, ha messo in luce alcune caratteristiche come: Una parete curva, che definisce il vano scala, tipico degli edifici di quegli anni; Una parte centrale, stretta e lunga, di 3x10 metri, con due pilastri centrali e tre grandi porte vetrate esposte a sud; Un terrazzo grande quanto la parte centrale e comunicante con questo tramite le porte vetrate; una porzione esposta a nord con affaccio su una corte interna ed infine e non ultima “La luce”.

Il tema principale è la condivisione e che ogni singoli elemento e dettaglio sia concepito come parte di un sistema più grande.

Le cose si presentano per quello che sono senza mistificazioni.

Accogliendo la natura spaziale individuata precedentemente, la pianta è stata suddivisa in due ambiti. Una zona di condivisione, strettamente legata con lo spazio esterno, e una zona più riservata nella parte retrostante.

Uno spazio unico allungato accoglie la cucina/zona pranzo e un’indispensabile salotto creando un unico spazio di condivisione e in continuità con il terrazzo esterno.

Si è cercato di eliminare ogni vincolo in maniera tale da rendere la parte interna e la parte esterna una cosa sola. Le porte vetrate diventano portali. Questo anche alla decisione di porre in pavimento interno ed esterno in continuità, non ci sono interruzioni, se non un invito a passare da una parte all’altra senza alcun ostacolo.

A tal fine le vetrate scorrono su un binario a terra incassato e una volta aperte lasciano i varchi completamente liberi al passaggio e alla vista.

I materiali utilizzati essenzialmente sono pietra e legno per rendere più chiare le scelte compositive messe in campo.

Niente è stato lasciato al caso, tutto è stato progettato nei minimi dettagli. Ogni singolo elemento e dettaglio è stato concepito come parte del sistema più grande.