The new faculty building at Bocconi University | Grafton Architects

Milan / Italy / 2007

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A Piece of City We saw this brief as an opportunity for the Luigi Bocconi University to make a space at the scale of the city. To this end we have built at the scale of the site,80m x160m. Inside, our building is thought of as a large market hall or place of exchange. The Building's hall acts as a filter between the city and the university. A Window to Milan The northern edge of the site fronts onto the artery of Viale Bligny, with the clatter of trams, the rush of busses, general traffic, people passing. It addresses the throbbing urban life of Milan, weaves into the mesh of the city. This frontage becomes the architectural opportunity to have a 'window' to Milan, a memorable image to confirm the important cultural contribution that the Bocconi University plays in the life of this city. For this reason, the public space of the aula magna occupies this frontage, asserting a symbolic presence and a register of the prestigious status of the University. Social Lebensraum The building is set back from the Viale Bligny & Via Roentgen edges to make a public space 18m x 90m inspired by the space forward of Hospital Maggiore. This new deep 'finger' of space reaches out to the city and beckons the visitor into the heart of the interior. This public space continues into the building, bringing with it it's stone surface, the floor of the city. Moving Skyward In order to make this grand place of exchange we thought about the research offices as beams of space, suspended to form a grand canopy which filters light to all levels. The offices form an inhabited roofscape. This floating canopy allows the space of the city to overlap with the life of the university. Allows internal and external public spaces to merge. The beehive world of the research is physically separate but always visually connected to the life of the lower levels Undercroft The underground accommodation is treated as an erupting landscape which offers support to the inhabited light filters above. Spatially this underground world is solid, dense and carved. We tried to establish a continuity between the 'landscape' of the city and the 'made landscape' of this undercroft. Aula The external wall to the sunken Aula Magna reaches the full height of the building with the upper level offices inhabiting it's roofscape /attic. The full bulk and scale of this great room 'the embedded boulder' sits directly on the street edge and is the anchor for the totality of the building PROJECT INFO Client Universita Luigi Bocconi, Nicolo Di Blasi Contractors GDM Construzioni S.p.a Size 45,000m2 (65,000m2 including parking and technical areas) Date Completed 2008 Location Milan, Italie COLLABORATORS Project Managers Progetto CMR Structure and Civils Studiio Ingegneria '>http://E.Pereira'> and Electrical Amman Progetti Environmental Consultants Competition Stage BDSP Acoustic Consultant Arpservice S.p.a Model Makers Paul Harrison, City Models Un pezzo di città Abbiamo considerato questo progetto come un’opportunità per l’Università Luigi Bocconi di creare uno spazio proporzionato alla scala della città. A questo fine abbiamo progettato tenendo in cosiderazione le dimensioni del luogo di progetto: 50mX150m. All’interno il nostro edificio è stato pensato come una piazza del mercato, direttamente influenzato dalla tipologia del Broletto. Come il Broletto, questa piazza agisce da filtro fra la città e l’università. Una finestra su Milano L’estremità nord del luogo di progetto fronteggia l’arteria costituita da Viale Bligny, con il fragore degli autobus e dei tram, il caos del traffico, la gente che cammina. Si rivolge alla vita pulsante di Milano, si insinua nella ragnatela della città. La facciata diventa l’espediente architettonico per aprire una “finestra” su Milano, un’immagine memorabile che confermi l’importantissimo contributo culturale che l’Università Bocconi fornisce alla vita di questa città. È per questo motivo che lo spazio pubblico dell’Aula Magna costiutuisce la facciata: conferma la sua importanza simbolica e sottolinea lo status prestigioso dell’Università. Il Lebensraum sociale Il nostro edificio è spostato rispetto alle estremità di Viale Bligny e Via Rontgen per creare uno spazio pubblico di 18m X 90m, che richiama l’Ospedale Maggiore poco più in là. Il prospetto é molto più grande, circa 200m, e crea un lato che fermenta di attività sociali mentre all’interno è un labirinto di cortili e passeggi segreti. La pavimentazione più estesa e il nuovo spazio urbano agiscono da ponte, il ‘Lebensraum sociale’, mantenendo la città a rispettosa distanza. Questo nuovo, profondo “nastro” di spazio si estende verso la città e guida il visitatore verso il suo cuore all’ interno. Lo spazio pubblico continua fin dentro all’edificio, portandosi con sé la sua superficie di pietra, pavimentazione della città. Un grande luogo di scambio L’ universo degli uffici e della ricerca è sospeso fra terra e cielo, é un labirinto che sale pian piano con una rete interattiva di cortili, ponti, terrazze, corridoi che stimolano sovrapposizione, espansione, contrazione, commistioni, discussioni, possibilità di movimenti orizzontali e verticali. Muovendosi verso il cielo Per creare questo sontuoso luogo di scambio abbiamo pensato agli uffici di ricerca come a raggi di spazio, sospesi a formare una spettacolare copertura che filtra luce a tutti i livelli. Gli uffici formano un sottotetto popolato, generalmente profondo tre o quattro piani. Questa copertura sospesa permette allo spazio dell’università di sovrapporsi alla vita dell’università. Permette allo spazio interno di fondersi con gli spazi pubblici esterni. L’aula sotteranea D’estate l’aula sotteranea è fresca e ombreggiata, mentre d’inverno riflette luce e calore. Lo spazio sotterraneo è considerato come un paesaggio eruttante che offre supporto ai filtri di luce sovrastanti dove si dispiega la vita quotidiana. Il punto focale è laddove il cielo s’incontra con il mondo sotterraneo. Spazialmente, questo mondo è solido, denso e modellato. In contrasto, le ampie luci permettono agli uffici sovrastanti di galleggiare come ponti sospesi nello spazio. Abbiamo cercato di stabilire una continuità fra il “paesaggio” della città e il “paesaggio artificiale” di questa aula sotteranea. Sottosopra Avendo sfumato la divisione fra spazi interni ed esterni, e poiché il progetto è un intreccio di cortili, giardini e “piazze”, si può far sì che l’edificio si espanda e si contragga al ritmo delle stagioni. Gli spazi pubblici aperti sono microclimi protetti dagli estremi di calore, freddo e pioggia. Gli spazi pubblici interni sono pronti ad essere aperti per fondersi con gli spazi pubblici esterni ma sempre protetti. Esiste la potenzialità perché avvenga uno scambio surreale fra interno ed esterno, fra il mondo semi-interno informale e le semi-esterne piazze ufficiali. Il tetto abitato Il mondo industrioso degli uffici di ricerca aleggia sulla città sottostante, sullo spazio pubblico, sul campus. È fisicamente separato ma sempre visivamente connesso alla vita dei piani inferiori. È un labirinto flessibile e interattivo. Alla ricerca della gravità Per quanto riguarda la struttura e la realizzazione di questo labirinto interattivo, abbiamo pensato che potremmo forse creare un vero e proprio senso della gravità o della sfida alla gravità. I nostri pilastri di cemento armato sono ancorati al suolo e arrivano a sostenere il peso del tetto dal quale sono sospesi i piani degli uffici. Nascondendo, a livello del tetto il punto di passaggio da una scala della struttura all’altra, otteniamo una serie di risultati: i confini fra i piani inferiori e i piani superiori è sfumato; l’impercettibilità della divisione fra piani inferiori e piani superiori aggiunge un senso di leggerezza agli uffici sospesi; la massa termica è collocata dove necessario... a livello del tetto; E che aspetto avrà questa “costruzione”? Le due componenti del progetto che prendono vita lungo il viale sono l’Aula Magna e la Biblioteca e, per ragioni architettoniche e ambientali, questi volumi vengono espressi come solidi: o incastonati ed emergenti dal suolo, come nel caso dell’Aula Magna, o sospesi e galleggianti al di sopra della strada come nel caso della Biblioteca. In risposta alla personalità di Milano descritta dai nostri colleghi milanesi come “dalle facciate fredde e gli interni accoglienti”… abbiamo creato un profilo che è come uno “scudo” roccioso… costruito con un materiale robusto come ad esempio pietra, calce o cemento. Abbiamo modellato questi materiali con lo scopo di dare un senso di profondità densità e massa poiché questa è la caratteristica di molti edifici milanesi. La nostra ambizione è di creare qualcosa di decisamente robusto e coraggioso. L’Aula Il muro esterno dell’Aula Magna incastonata raggiunge l’altezza massima dell’edificio con gli uffici del piano superiore che sono situati nel sottotetto. Il muro è deformato e spaccato allo scopo di fornire una pavimentazione più estesa, per girare l’angolo e per lasciar penetrare la luce nella scala a cascata. La nostra priorità è andata all’espressione della presenza di questa grande stanza sulla strada. L’intera mole e scala di questa grande stanza, “la grande pietra incastonata”, si posa direttamente sul bordo della strada e rappresenta l’ancora dell’intero edificio. L’isolamento acustico dell’Aula Magna e le sale conferenza si ottiene attraverso rivestimento e ripiegamento dei muri interni e dei soffitti. I due volumi connessi di questo spazio sono studiati per ospitare 600 persone al piano basso e 400 al piano alto. Le volute di luce funzionano da piccoli ballatoi. Lo spazio da 400 persone è separato dal volume più grande attraverso uno schermo acustico a doppio muro che scende dalla rietranza del tetto sovrastante. Il podio per gli oratori, in questo spazio più piccolo, viene fatto slittare fuori da sotto la fila più bassa dei posti a sedere. Dietro all’aula principale e stata formata un’area di retroscena, provvista di una rientranza del tetto più ampia per ospitare, fondali ecc. Questa rappresenta la colonna di luce più scenografica in questo spazio. L’oscuramento avviene tramite tende automatiche.
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    Project details
    • Year 2007
    • Work started in 2003
    • Work finished in 2007
    • Client Università Luigi Bocconi
    • Status Current works
    • Type Colleges & Universities
    • Websitehttp://www.graftonarchitects.ie
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