riPROGETTARE per TUTTI | Giovanni Mattucci

un patrimonio architettonico proiettato nel futuro Fossacesia / Italy / 2005

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RELAZIONE TECNICA DESCRITTIVA
Il “Concorso per progetti di riqualificazione delle opere architettoniche volti a favorire l’accessibilità e la fruibilità ad una utenza ampliata”, è stata per noi l’occasione per applicare tale condizioni ad uno dei più importanti monumenti d’Abruzzo, l’Abbazia di San Giovanni in Venere, nel Comune di Fossacesia (CH), patrimonio dello Stato Italiano.
CENNI STORICI
L’insieme della chiesa e del monastero benedettino fu costruito intorno al sec. VIII, sulle rovine di un antico tempio pagano dedicato a Venere.
La chiesa fu riedificata nei primi decenni del Mille da Trasmondo II, conte di Chieti; ma nel 1204 l’abate Oderisio II, ritenendo la struttura precedente non più sufficiente, la rinnovò nelle dimensioni attuali, lasciando intatta la sottostante cripta.
La chiesa oggi presenta, all’esterno, il complesso architettonico della triplice abside con archi pensili di pietra poggiati su mensole; sulla facciata principale, il Portale della Luna splendidamente decorato con bassorilievi di storie della vita di S. Giovanni Battista, S. Elisabetta, S. Michele e S. Nicola di Bari. All’interno, in corrispondenza delle absidi, tre navate con arcate a sesto acuto, da un lato, e a tutto sesto, dall’altro, e con eleganti semicolonne protese, lungo i pilastri, verso la parte superiore della navata centrale.
L’aula sacra termina in un presbiterio sopraelevato con ampia scalinata centrale. La cripta, abbellita da affreschi di Luca Palustro da Lanciano, si sostiene su colonne di varia provenienza, generalmente classico-romana, di marmi di tipo differente, anche di cipollino. Il portale laterale, interno al chiostro, risale al tempo della costruzione degli anni Mille.
STATO DELLE COSE
Il complesso monastico di San Giovanni in Venere, vanta annualmente un flusso riguardevole di visitatori da diverse parti del mondo, che oltre ad apprezzarne le indiscusse qualità architettonico-paesaggistiche, ne evidenziano anche la limitata accessibilità e fruibilità ad una utenza ampliata. Diversi anni fa, fu installata sulla scalinata esterna una passerella in acciaio che sarebbe servita, ai diversamente abili, al superamento del dislivello tra il prato antistante la Chiesa e la terrazza prospiciente il Portale della Luna, ovvero l’ingresso Nord dell’Abbazia. Oltre al problema meramente estetico di tale oggetto, lo stesso presentava evidenti disfunzioni tecniche che ne decisero la rimozione.
La disposizione plano-volumetrica della chiesa nel territorio e quindi rispetto al sistema viario-pedonale, ha, paradossalmente concentrato l’attenzione del visitatore al lato Ovest e alla parte posteriore, quella absidale, del complesso, trasformando così un accesso laterale in uno principale.
Il Portale della Luna, storicamente ed artisticamente il più noto degli accessi della fabbrica, rimane poco utilizzato. Tale portale che come abbiamo detto è fronteggiato da una terrazza presenta un dislivello non indifferente con l’intorno e a maggior riguardo con la parte antistante che ad oggi rimane decisamente nell’ombra e abbandonata alla crescita incontrastata della vegetazione.
INTENTI PROGETTUALI
La nostra idea progettuale, nasce proprio dall’intento di risolvere da un lato il problema dell’accessibilità e la fruibilità di un luogo di culto, dall’altro, la sistemazione di un’area oggi abbandonata, ma che la presenza di un percorso obbligato per i diversamente abili e gli accompagnatori, renderebbe più consono all’intero complesso monastico esistente.
Quindi senza voler intervenire sulla scalinata prospiciente la chiesa, abbiamo voluto sfruttare il dislivello esistente tra l’ingresso stesso e il terreno sottostante, con un duplice percorso, sia verticale che orizzontale, per favorire il superamento del dislivello stesso.
Un ascensore completamente distaccato dall’esistente ed una passerella ferro-legno conducono direttamente alla terrazza prospiciente il Portale della Luna. Il vano ascensore è costituito da gabbie di acciaio, riempite da pietre locali tagliate irregolarmente, il tutto allo scopo di rendere l’intervento meno impattante ed invasivo nei confronti della Chiesa.
La passerella rappresenta l’unico contatto tra il vecchio ed il nuovo. Altra particolarità del progetto è rappresentata dall’essere eventualmente rimovibile, senza quindi, lasciare segni tangibili sul monumento. Il progetto è completato da un percorso per non vedenti, ipovedenti e sordi, assicurato da una pavimentazione ad hoc (D.P.R. 24 luglio 1996 n. 503) ed un corrimano che borda il muro a sacco esistente, per poi finire la sua corsa sulla scalinata posteriore esistente.
San Giovanni in Venere ha sempre rappresentato uno spinoso problema dal punto di vista compositivo, quando trattasi di intervenire con architetture nuove, forse è anche per questo che attualmente il problema del superamento delle barriere architettoniche in questo edificio pubblico è rimasto insoluto. E’ l’annosa questione che puntualmente si ripresenta ogni qual volta si tenta di accostare architetture nuove a quelle passate, ai centri storici, etc... Da un lato la salvaguardia dell’esistente, dall’altro la visibilità e la riconoscibilità dell’architettura contemporanea.
Il progetto tenta di mediare questi problemi con piccoli interventi riconoscibili architettonicamente, ma che si accostano all’esistente senza minarne la visione d’insieme.















































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    RELAZIONE TECNICA DESCRITTIVAIl “Concorso per progetti di riqualificazione delle opere architettoniche volti a favorire l’accessibilità e la fruibilità ad una utenza ampliata”, è stata per noi l’occasione per applicare tale condizioni ad uno dei più importanti monumenti d’Abruzzo, l’Abbazia di San Giovanni in Venere, nel Comune di Fossacesia (CH), patrimonio dello Stato Italiano.CENNI STORICIL’insieme della chiesa e del monastero benedettino fu costruito intorno al sec. VIII, sulle rovine di...

    Project details
    • Year 2005
    • Client CAMERA DEI DEPUTATI
    • Status Competition works
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