L'ALTRA COLLEZIONE | Marco Di Nallo

Urbino / Italy / 2023

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La mostra intende valorizzare il patrimonio meno visibile presente nel museo per offrirne inedite letture storico critiche: si tratta di opere d’arte raramente esposte, ma che sono inventariate, catalogate e a disposizione degli studiosi.


Nell’allestimento della mostra le opere non sono sempre disposte cronologicamente, così come si trovano normalmente in un deposito, e il più delle volte il loro ordinamento si presenta con criteri tematici, estetici e in base alle dimensioni.


L’allestimento vuole evocare l’atmosfera dei depositi, stimolando una riflessione sull’immenso patrimonio sommerso dei musei italiani e sulle sue incredibili potenzialità.


Il progetto di allestimento si è sviluppato secondo due idee principali: da un lato quella di costruire uno spazio fluido ma al tempo stesso adatto ad ospitare gruppi di opere secondo un criterio tematico più che cronologico, dall'altro la volontà di evocare nell'uso dei materiali e del lessico progettuale il carattere  dei depositi museali.


​Si è quindi ricercata la valorizzazione delle opere nella loro identità singola - non più afferente alla collettività dei "depositi" - grazie alla finitura dei pannelli rivestiti in tessuto dal tono neutro ma studiato per entrare in assonanza con le cromie delle tele.


Le singole tele risultano leggermente staccate dal fondale, fissate su una struttura a griglia in legno di abete, così come la loro didascalia, a voler sottolineare l'identità e la fisicità dell'opera nella sua componente materiale e tridimensionale, andando oltre alla bidimensionalità della tela. 


Molte delle opere sono state restaurate nei mesi immediatamente precedenti alla mostra: da qui la necessità di raccontare anche questa parte della loro vita. Alcune delle pale sono state esposte con la possibilità di visionare attraverso dei pannelli grigliati anche il loro retro, per mostrare l'intervento di strip-lining e di tensionamento graduale, nonché le tracce di interventi precendenti firmati da artisti del XVIII secolo.


"L’altra collezione. Storie e opere dai depositi della Galleria Nazionale delle Marche", permette di approfondire al contempo la storia delle opere e del territorio da cui esse provengono, ma anche le vicende legate alla fondazione del museo, aperto da un giovanissimo Lionello Venturi nel 1913.


Presentate al pubblico dopo un’ampia campagna di restauri, le opere in mostra raccontano, in filigrana, anche la grande avventura dei musei italiani, luoghi dove, dopo l’Unità d’Italia, si è formata l’identità culturale della Nazione che ancora oggi sono chiamati, idealmente, a rappresentare.

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