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Rozzano / Italy / 2026

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[IT]


Una piazza, un mercato, un parco: tre elementi in grado di trasformare il paesaggio urbano e creare occasioni di aggregazione e scambio sociale. 


Sono questi “i tre strumenti” di comunità che, attraverso il progetto degli studi 967arch e Atelier(s) Alfonso Femia, contribuiranno a realizzare un baricentro sociale, un’ideale situazione di condivisione a Rozzano. 


L’intervento si colloca nel centro cittadino, tra la piazza del Comune e via Mimose, una delle strade che si snodano tra i vari condomini di Rozzano. In quest’area intermedia, in-between space nel linguaggio urbanistico, il progetto prevede la realizzazione di un edificio di unità commerciali e di spazi pubblici che mettono in connessione la chiesa di S. Angelo e la piazza del Municipio; il completamento dei lavori è previsto per dicembre 2026. 


Cesare Chichi, Stefano Maestri / 967arch e Alfonso Femia / Atelier(s) Alfonso Femia, uniti dalla convinzione che l’architettura si alimenti dal racconto dei luoghi, dall’energia, dall’ascolto della comunità che li vive, in accordo con l’Amministrazione Comunale di Rozzano che ha affidato loro l’incarico, hanno sviluppato un progetto per il centro cittadino, “fatto” di osservazione, analisi e contaminazioni e che prescinde da qualunque discorso stereotipato sul degrado fisico e sociale delle aree metropolitane. 


Rozzano è un comune dell’hinterland milanese, con una storia importante che oggi è un’eco lontana, una memoria remota schiacciata da quella più recente, caratterizzata dal progressivo impoverimento del tessuto sociale che ha portato con sé degrado, emarginazione e devianza. 


Per comprendere le cause occorre risalire all’incremento della popolazione, nell’ordine del 4221 per cento (fonte: censimento del 1971), diretta conseguenza della realizzazione, negli anni Sessanta del Novecento, del quartiere di edilizia economica popolare, un intervento pubblico a macroscala reso possibile dal ridotto costo del terreno, fuori dalla città di Milano. 


Rozzano “è”, oggi, il centro di ricerca scientifica internazionale in ambito medico Humanitas con l’annesso campus universitario, realtà in essere dal 2014, con il 43 per cento di studenti stranieri. 


Ed “è” anche uno dei poli editoriali storici di divulgazione della cultura architettonica e dell’automotive con il quartier generale di Editoriale Domus. 


Lentamente, il paese sta cambiando: lo testimoniano i cantautori, gli artisti, gli scrittori contemporanei che animano lo scenario culturale e musicale a scala nazionale con contaminazioni particolarissime, nate proprio dal sostrato di fattori spirituali, culturali e dalla complessità sociale che caratterizza Rozzano. 


Non è affatto comune la concentrazione di una così significativa carica espressiva generata in un unico luogo: tra I tanti Biagio Antonacci, Fedez, giovani rapper e scrittori di fama. 


LO SCENARIO 


Lo scenario d’intervento del progetto, è definito da edifici bassi che ospitano negozi, un parco giochi molto frequentato e recintato, un supermercato, ma anche uno spazio marginale formato da una piazzetta pavimentata e da verde urbano, entrambi poco utilizzati dalla collettività e colonizzati dalla piccola delinquenza di Rozzano. 


La geometria dell’area è la chiave compositiva che contribuisce a creare la condizione di relazione urbana e architettonica tra le persone, smorzando la drammaticità del vuoto indifferenziato e mitigando l’asprezza dell’intorno. 


La relazione tra sguardi come input progettuale per uno spazio pubblico è tanto inusuale quanto necessaria a Rozzano. Nasce dalla volontà dei due studi 967arch e Atelier(s) Alfonso Femia di trasformare una piccola scala di progetto in un’importante occasione di rigenerazione sociale e urbana per la comunità, ma anche per il singolo individuo. 


Secondo Cesare Chichi e Stefano Maestri di 967arch “L’esigenza reale non è (solo) quella di fare un “buon progetto”, ma di creare una condizione di accoglienza che favorisca situazioni di comfort sociale e corrispondenza emozionale. L’obiettivo è innescare, attraverso l’architettura, senso di appartenenza, rispetto, amore e orgoglio per i propri luoghi, che siano ancoranti e identificanti per ogni cittadino, liberati, finalmente, dalla provvisorietà che il degrado genera”. 


Prosegue Alfonso Femia, Atelier(s) Alfonso Femia: “Abbiamo voluto realizzare una figura compositiva senza gerarchie spaziali o fronti privilegiati, realizzando uno spazio poroso, permeabile, fluido, dove si incrocino i flussi dei residenti e di chi lo attraversa, per trasformare un luogo passivo in uno spazio cronotopico, fatto di ritmi, sequenze, pause. Interpretare i tempi e i “sentimenti” di una vita collettiva e individuale al contempo: è questo il nostro dovere e la nostra responsabilità progettuale, pensare e creare un dispositivo spaziale intergenerazionale, interetnico, eterogeneo, permutando un’esigenza funzionale in un atto di generosità urbana “. 


 


PROGETTO ARCHITETTONICO: 967arch, Atelier(s) Alfonso Femia 


COORDINAMENTO PROGETTO: arch. Tommaso Franchi (967arch), arch. Sara Traverso (Atelier(s) Alfonso Femia) 


CONSULENTI PROGETTO: Strutture: Ing. Gian Alberto Beretta 


Impianti: STAIN engineering 


Geologo: Lybra ambiente e territorio 


Sostenibilità: Autentico | architettura e sostenibilità Acustica: Romeo Safety Italia 


Paesaggio: Arch. Michelangelo Pugliese 

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    [IT] Una piazza, un mercato, un parco: tre elementi in grado di trasformare il paesaggio urbano e creare occasioni di aggregazione e scambio sociale.  Sono questi “i tre strumenti” di comunità che, attraverso il progetto degli studi 967arch e Atelier(s) Alfonso Femia, contribuiranno a realizzare un baricentro sociale, un’ideale situazione di condivisione a Rozzano.  L’intervento si colloca nel centro cittadino, tra la piazza del Comune e via Mimose,...

    Project details
    • Year 2026
    • Work finished in 2026
    • Cost 4.300.000 € circa
    • Status Current works
    • Type Urban Furniture
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