casa mia | Nora Santonastaso

La progettazione della mia casa è stata una delle sfide più impegnative con cui mi sia mai confrontata. Ogni architetto ha il desiderio di progettare la propria casa come la migliore delle case possibili e io ho avuto il privilegio di trasformare questo desiderio in una vera e propria realtà tra il 2019 e il 2020. L'abitazione, inizialmente, si presentava come il tipico appartamento degli anni '60 della prima periferia romana: un'organizzazione in molte stanze dalle funzioni ben definite e una grossa presenza di spazi di distribuzione suddivisi tra ingresso, corridoio e disimpegni. Questa struttura rivelava un'eccessiva dispersione di superficie, considerati i 70 metri quadrati (o poco più) complessivi dell'apprtamento.

Il mio obiettivo era creare un ambiente confortevole e funzionale per una famiglia di 5 persone e quindi mi sono concentrata fin da subito sull'ottimizzazione degli spazi a disposizione. Ho massimizzato l'area destinata alla zona giorno, riservando un ampio spazio all'angolo cottura, al soggiorno e alla sala da pranzo, occupando quasi la metà dell'area a disposizione. In seguito, e non senza qualche errore di valutazione iniziale, ho creato due bagni e due camere da letto. La camera principale, con tanto di cabina armadio, gode di accesso diretto a uno dei bagni, mentre la camera più piccola, destinata ai ragazzi e alla bambina, è stata progettata con un letto a castello e uno stile Montessori, insieme a una parete per armadi e altri elementi di contenimento.

Vicino all'ingresso ho allestito un pratico angolo studio con una grande scrivania che, in continuità e variazione di altezza, si fonde con la linea orizzontale della panca del soggiorno. Questa soluzione funzionale delimita e congiunge allo stesso tempo l'ingresso al cuore vivente dell'abitazione, colorato e luminoso.