Recupero paesaggistico di una fontana | piergavino cherchi

Il paesaggio storico del territorio rurale Ossi / Italy / 2010

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In periodi non molto lontani quando ancora non era diffusa la presenza delle auto, si prestava un’altra attenzione al consumo del territorio. Dal centro del paese di Ossi si diramavano remoti percorsi che conducevano agricoltori e pastori, nelle campagne.
Non di rado gli antichi sentieri passavano per siti caratteristici; una grossa quercia, una vecchia chiesa, oppure una fontana, come quella da noi studiata. Il nome della fontana riprende quello del toponimo della collina sotto il quale si trova. Dal punto di vista paesaggistico la fontana ha un valore importante, si trova al sotto di un bastione calcareo, il quale, arretrando oppure avanzando rispetto all’adiacente strada, crea giochi di luci e ombre, anche sui cespugli della macchia mediterranea che calando dall’alto disegnano verdi pareti dalle sfumature variabili.
Abbiamo ricercato nelle carte storiche la presenza della fontana, per capire la sua importanza nel passato, scoprendo una serie di antiche vie, alcune delle quali sono giunte sino a noi. Vari percorsi si diramavano dal paese conducendo ad ‘un territorio ricco di sorgenti e boschi, alcuni dei quali sicuramente risalenti alla presenza romana nel territorio del paese.
Recuperare l’antica fonte vuol dire ricordare parte del paesaggio.
Non occorrono grandi interventi, ma pochi equilibrati segni, un lastricato in legno dei pressi della fontana, facilita la visita di qualsiasi tipo di utente. Nella restante parte dello spazio, il lastricato può essere eseguito in pietra del luogo, per una totale integrazione col paesaggio. Resta da pensare il parapetto dalla parte opposta, composta con elementi in legno non lavorati, oppure una soluzione più originale e duratura, utilizzare i elementi sottili in acciaio, progettati in modo che alla base possano contenere un punto luce con basso consumo energetico. La luce deve essere soffusa e ricordare quella delle antiche lampade per non provocare fenomeni di inquinamento luminoso, che impediscano la percezione della cupola celeste.
L’inserimento dei punti luce è stato molto meditato, la loro presenza non deve alterare il paesaggio rurale, soprattutto durante le ore notturne, per questo si è data preferenza alla tecnologia solare.
E’ indispensabile la rimozione dei manufatti in C.A., sostituito da materiali naturali, posti in opera secondo le tecniche ed indicazioni dell’Ingegneria naturalistica, recependo gli articoli del Piano Paesaggistico Regionale, ma soprattutto creare un collegamento tra il progetto e la storia per questo motivo abbiamo associato all’idea una planimetria storica, indicando anche la viabilità e posizionando la fonte. (la planimetria storica è in continuo aggiornamento)
Alla vegetazione spontanea sempreverde presente, sono state aggiunte essenze stagionali, tra le quali mandorlo (Amygdalus communis), corbezzolo (punica granatum), ciliegio (prunus avium ) e inserire qualche esemplare di leccio per ricordare la presenza dei numerosi boschi del passato. Abbiamo costruito uno scenario mutevole in funzione del tempo. Tempi diversi per i colori, per la crescita delle piante, e per le sfumature del cielo indicano che stiamo descrivendo un progetto del paesaggio.
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    Project details
    • Year 2010
    • Status Unrealised proposals
    • Type Landscape/territorial planning
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