Stazione Metropolitana di Milo - Catania | andrea tornabene

Corso di Architettura e Composizione Architettonica 2 - Laboratorio di Architettura e Composizione Architettonica 2
A.A. 2009/2010
Università degli Studi di Catania - Facoltà di Ingegneria - C.d.L. Ingegneria Edile-Architettura
docenti: S. D'Urso, V. Ardita
...allievi: Bucca Simone, Tornabene Andrea, Tornabene Sara


Il sistema orizzontale (in bianco) individua l'attuale tracciato della circumetnea, nel suo percorso cittadino che ha termine alla stazione Borgo. Dalla dismissione di tali binari ha origine un percorso pedo-ciclabile che, attraversando parte della città, offre l'occasione per una mobilità alternativa e sostenibile. E' inoltre possibile connettere ad esso una rete di piste ciclabili di quartiere, garantendo la realizzazione di una maglia di percorsi estesi al resto della città. Il sistema così individuato connette anche le stazioni metropolitane della tratta Borgo-Nesima, favorendo un interscambio tra diversi tipi di mobilità e incentivando il cittadino all'utilizzo di questi ultimi.
Il sistema verticale (in azzurro) individua un asse di connessione tra aree importanti per la città: a Nord troviamo il polo della Cittadella Universitaria catalizzatore di molteplici flussi provenienti da ogni parte della città e non solo; a Sud l'area della Caserma Sommaruga e "aree risorsa" come individuate da PRG. L'intento è quello di connettere tali aree tramite un sistema ettometrico che garantisca una più facile fruizione delle stesse, superando il forte dislivello su cui si ergono. L'incrocio di questi due sistemi determina il nodo d'intervento. Situato nell'area destinata alla stazione Milo.


Il progetto insiste su un’ area molto ampia tagliata a metà circa dal tracciato della circumetnea, e caratterizzata da numerosi salti di quota .
Partendo dal segno costituito dai binari della circumetnea, dalla cui dismissione si immagina un percorso ciclo-pedonale che connette più punti della città, si è pensato un sistema di nastri che, piegadosi ripetutamente, riuscissero a risalire il profodo dislivello tra il punto più basso dell’area (via Mineo) e quello più alto (Via Bronte, viale Fleming) , garantendo l’accesso all’area da numerosi punti.
Idealmente si potrebbe scomporre il progetto in quattro parti: uno spazio pubblico accessibile da via Bronte e dal viale Fleming, la stazione metropolitana sottostante e un’ area di parco realizzata su un parcheggio multipiano (540 posti) accessibile dal viale Fleming.
Lo spazio pubblico è costituito da una serie di piazze di diversa grandezza connesse da rampe e scale . Ospita inoltre l’accesso alla stazione people mover (a stretto contatto con il viale Fleming) , una fermata per gli autobus e un accesso alla stazione metropolitana sottostante.
La stazione metropolitana , in particolare l’area del mezzanino di smistamento dei flussi, risulta aperta e accessibile dal percorso pedo-ciclabile, al quale viene affidato il ruolo di mediazione tra lo spazio pubblico e l’area sottostate del parco.
L’area del parco infine è stata realizzata con lo scopo di essere totalmente accessibile grazie all’utilizzo di pendenze poco elevate.