Recupero di una architettura idraulica ipogea | Gaetano Ginex

La fabbrica denominata “Lo Stagnone” si trova nel comune di Belmonte Mezzano, comune a circa dieci chilometri da Palermo. E’ un comune che sorge incassato tra da due rilievi, su un’area delimitata da due torrenti.

Lo Stagnone di Belmonte Mezzano è stato un grande serbatoio d’acqua per il rifornimento idrico del paese. La sua costruzione si fa risalire tra gli anni 1752-1756 ed è con molta probabilità opera architettonica di Fra Felice da Palermo, al secolo il frate cappuccino Giovan Battista La Licata, nato a Palermo nel 1751. Lo Stagnone è costruito interamente sulla roccia viva con una capacità di 1715 metri cubi di acqua. Tutta la struttura è in pietra di roccia e calce semplice, con rivestimento esterno di calcestruzzo battuto, della stessa materia sono ricoperti i muri di cinta e il pavimento. La copertura è costruita a volte dammusate per far si che l’acqua piovana si accumulasse nello stesso punto. Ha una forma pressoché quadrata di circa 350 mq. di estensione. Si compone di un unico vano a quota – 8,50 m. sotto il livello stradale con pianta quadrata di m. 20x20; l’altezza dell’edificio è di m. 9.50 dal piano terra. Nascosto da muri perimetrali si sviluppa sotto il livello della strada. La struttura non è percepibile dall’esterno tranne il tetto che è posizionato a quota 2.50 dal livello stradale anche se nascosto dal muro perimetrale. Il soffitto è realizzato con volte a botte diviso in tre navate.

La futura destinazione a “museo” va nella direzione di promuovere la sensibilizzazione alla problematica collegata al tema dell’ “acqua” e sarà una importante tappa  sul tema del recupero e della riutilizzazione di architetture altrimenti destinate al silenzio.

Il progetto di ristrutturazione è degli architetti Gaetano Ginex e Maria Pia Caradonna